Riproponiamo oggi, in vista della
prossima riunione della Consulta di S.Albino (che si terrà lunedì 19/5 ore 21 e che, ricordiamo, è ovviamente aperta al pubblico), il documento da noi già pubblicato il 4/5.
Come evidente dal cappello che accompagnava il testo la nostra intenzione era di dare risposta tempestiva alle sollecitazioni del Comune che chiedevano proposte in tempi rapidi (entro il 28/4 se ben ricordiamo). Del resto il nostro documento è il risultato di un lavoro fatto dal nostro Comitato negli ultimi anni e anche di numerosi incontri con gli Assessori e pressione per risolvere almeno alcune delle questioni più urgenti (vedi sicurezza alla rotonda killer). Ci pareva che il documento potesse risultare utile anche come base per un lavoro da fare in Consulta, discutendo in modo costruttivo con gli altri rappresentanti delle varie istanze santalbinesi. Nessuna volontà dunque di prevaricare o di precostruire forzature rispetto alle libere decisioni della Consulta.
Subito ci sono state fatte alcune osservazioni critiche anche nel merito. Secondo alcuni occorrerebbero nuove case perché la popolazione santalbinese è troppo anziana. Ci pare che dai dati statistici propostici dall'Assessore Longoni non risultasse affatto un dato del genere. Semmai ci pare che nella totale assenza di servizi che affligge il paese i giovani siano sicuramente tra i più penalizzati (no biblioteca, no spazi culturali e aggregativi ma neppure luoghi interessanti in cui passare il tempo libero...).
Ringraziamo comunque Alessandro Pozzi e Luisa Garofano (che in Consulta rappresenta la Cooperativa Cattolica) per i loro contributi che trovate in calce.
NUOVO PGT
Ciao
Proposte per la
Variante del PGT di Monza - quartiere Sant’Albino e zone limitrofe
- aprile 2014
Premesso che il Comitato di
quartiere Sant’Albino, facente parte della Consulta di
quartiere, ha elaborato fin dal 2011 una propria proposta organica
per la riqualificazione territoriale della zona est di Monza, in
più occasioni presentata all’Amministrazione comunale e sottoposta
all’attenzione dei cittadini del quartiere Sant’Albino in
numerose assemblee pubbliche, vogliamo oggi riproporre all’attenzione
dell’A.C. tale proposta perché possa divenire parte integrante
della Variante al P.g.t. in corso di elaborazione.
Ciò in considerazione della
condivisione dei principi enunciati nei primi documenti
presentati dall’A.C. per l’avvio del processo partecipativo,
ovvero: riduzione del consumo di suolo; tutela dello spazio aperto
(verde e agricolo); recupero e riuso del patrimonio industriale
esistente; riqualificazione e tutela del patrimonio storico;
realizzazione di un esteso e ramificato sistema di spazi verdi nella
città; promozione della mobilità ciclabile e pedonale con massima
interconnessione con i servizi pubblici ed i centri di vita.
Le nostre proposte fanno riferimento ai
seguenti ambiti territoriali/tematici:
1. ZONA INDUSTRIALE A NORD DEL
QUARTIERE
2. AREE AGRICOLE AD EST DI VIA ADDA
3. AREE A SUD DI V.LE INDUSTRIE
(S.DAMIANO)
3. CENTRO ABITATO, PATRIMONIO STORICO,
SERVIZI DI QUARTIERE
4. MOBILITA’
1. ZONA INDUSTRIALE A NORD DEL
QUARTIERE
a) Aree inserite nel P.P.
industriale Pompei Ercolano
Sono del tutto evidenti le possibili
ricadute negative sul quartiere di uno sviluppo della zona
industriale, a nord del quartiere stesso, che non tenga conto
dell’esistenza del centro abitato. Ne è un chiaro esempio la
costruzione del capannone industriale a ridosso dell’area verde per
il gioco dei bambini di via Guardini.
Inoltre, come evidenziato anche nella
pubblicazione - commissionata e recentemente presentata dall’A.C. -
“Perlustrazione dei contesti paesistico-territoriali monzesi”,
le aree su cui insiste il P.P. industriale Pompei Ercolano rientrano
tra le “aree agricole connotate”, spazi liberi (…)
che conservano una certa integrità agricola, caratterizzata da vaste
estensioni coltivate a prato o a cereali. Aree che, nell’ottica
di una riorganizzazione degli spazi aperti verdi e agricoli, hanno un
ruolo fondamentale per mettere in connessione le aree verdi e i
servizi a ovest di via Stucchi con quelle a est di via Adda.
Riproponiamo dunque:
Il ridimensionamento delle
previsioni insediative del P.P., con la concentrazione
dell’edificato sul lato nord dell’area, in continuità con gli
insediamenti industriali esistenti;
La previsione di una consistente
fascia a verde tra il quartiere e le edificazioni industriali,
con funzione sia di mitigazione che di collegamento (attraverso un
percorso ciclo-pedonale) tra i servizi dislocati lungo V.le Stucchi
(campi sportivi e centro natatorio con relativo parcheggio -
attualmente in stato di degrado, da segnalare e rendere agibile -),
quelli di via Guardini, e le aree verdi su via Adda (ciclabile
esistente e orti comunitari di prossima realizzazione);
La ridestinazione a servizi
sportivi (ad es. palestra di arrampicata) della parte di
capannone industriale (non ancora ultimato) prospiciente il
‘campetto giochi’ di via Guardini, con accesso solo pedonale da
via Guardini e con accesso automobilistico da V.le Stucchi.
Nessun accesso alla zona
industriale da via Adda.
b) Area Aruba al
Malcantone
L’importanza dell’insediamento di
Aruba è tale da rendere molto delicata la situazione viabilistica ed
ambientale di via Adda, la strada provinciale che attraversa il
quartiere e ne condiziona pesantemente la vivibilità.
Quindi:
Via Velleia, come promesso
dall’A.C., deve essere a senso unico in entrata con accesso
solo da Malcantone, per impedire il traffico di attraversamento
del quartiere;
Va garantita la continuazione
della fascia a verde pubblico esistente lungo via Adda (anche
in corrispondenza della ex Casa cantoniera).
Chiediamo che il progetto edilizio
venga sottoposto al parere della Consulta di quartiere prima della
sua approvazione.
2. AREE AGRICOLE AD EST DI VIA ADDA
Tutto il territorio a est di via
Adda fino ai confini comunali è fortemente caratterizzato dalla
componente agricola, benché in alcuni punti compromesso da forme di
abusivismo ( vedi anche “Perlustrazione dei contesti
paesistico-territoriali monzesi”, area di attenzione
paesaggistica n.1, pagg.48-49). Già il Pgt vigente individua
tali aree tra i parchi agricoli di cornice e il PTCP le colloca tra
le aree agricole strategiche. Con la variante recentemente approvata
inoltre vengono reintegrate in tale sistema anche due grandi aree di
proprietà comunale che la precedente amministrazione aveva reso
edificabili.
Da sottolineare inoltre che il Canale
Villoresi, considerato uno dei due assi portanti (insieme al
Lambro) della riqualificazione ambientale di Monza, attraversa il
quartiere e innerva tali aree fino ai confini est comunali. Purtroppo
tutto questo tratto del Canale, interessato fino al Cimitero da
interventi di riqualificazione in vista di Expo 2015, non è stato
inspiegabilmente preso in considerazione in tale progetto.
Si tratta ora:
di giungere alla tutela effettiva
delle aree agricole a est di via Adda con la perimetrazione del
Parco agricolo Sant’Albino: lo strumento è l’adesione
al PLIS della Cavallera (Concorezzo) o al PLIS Est delle Cave
(Brugherio), così come è stato fatto con le aree della Cascinazza
inserite nel Parco del Medio Lambro e quelle a ovest inserite nel
Parco del Grugnotorto.
3. AREE A SUD DI V.LE INDUSTRIE
(S.DAMIANO)
Facendo riferimento ai suggerimenti
contenuti nella già citata pubblicazione “Perlustrazione dei
contesti paesistico-territoriali monzesi” (pag.50, Area di
attenzione paesaggistica n.3 - S.Damiano), riteniamo che per
questa parte del territorio monzese vada confermato
l’indirizzo di riqualificazione paesaggistica già
contenuto nel Pgt vigente, contraddetto dai numerosi
interventi autorizzati in difformità da tale previsione che lo hanno
pesantemente compromesso, trasformandolo in una sorta di “discarica”
a cielo aperto della città.
Ricordiamo in particolare l’impianto
per lo smaltimento di rifiuti speciali posto a ridosso
dell’abitato di S.Damiano e in prossimità del Canale Villoresi.
Situazione che va risolta al più presto prima che si trasformi in
una bomba ecologica.
3. CENTRO ABITATO, PATRIMONIO
STORICO, SERVIZI DI QUARTIERE
Il quartiere Sant’Albino ha di fatto
due centri “storici”: da una parte Cascina Bastoni, con Piazza
Pertini, via Marco d’Agrate e via Mameli dove sono dislocati i
principali servizi pubblici: il Centro civico, la scuola elementare,
la palestra, la piazza pedonale; oltre via Adda (strada provinciale)
sono la ex Villa Porro-Schiaffinati (Villa S. Albino), la Chiesa S.
Maria Nascente con i campi sportivi dell’oratorio e l’asilo nido
in via Bande Nere. Inoltre il quartiere è strettamente connesso al
quartiere San Damiano di Brugherio, del quale condivide alcuni
servizi come la scuola media, il mercato, l’ufficio postale,
negozi, ecc. costituendo un’unica grande comunità.
Quindi:
a) Valorizzazione di Piazza Pertini
e via Marco d’Agrate (ripavimentazione, panchine e
coperture, casa dell’acqua, casa del latte, chiosco centrale ,
edicola, ecc.) e di Via Mameli come strada dei servizi
(scuola, palestra, centro civico, centro medico, ecc.) con
ripavimentazione e tutela del traffico ciclopedonale (Zona 30);
b) Attenta riqualificazione
paesaggistica delle aree libere tra Villa S. Albino e Chiesa
parrocchiale, con l’inserimento delle stesse nel perimetro dei
borghi storici e con l’attuazione della nuova strada già
prevista dal Pgt vigente da via Adda a via Bande Nere,
attrezzata con parcheggi, percorso ciclopedonale, piantumazione
d’alto fusto, che consentirebbe di realizzare un anello a senso
unico con via Bande Nere. Pavimentazione rialzata e differenziata di
via Adda nel tratto prospiciente il sagrato della chiesa;
c) Previsione dei percorsi
ciclopedonali di cui al capitolo successivo;
d) Tutela, in qualità di testimonianza
di archeologia industriale, e destinazione ad usi collettivi
dell’edificio dismesso posto all’inizio di via Sant’Albino (ex
Cabina Enel);
e) Infine, date le particolari
caratteristiche territoriali del quartiere e volendo difenderne le
peculiarità positive (bassa densità) nell’ottica di una
riqualificazione ambientale e paesaggistica, riduzione di
tutti gli indici edificatori (fatte salve le maggiori slp
esistenti) alla classe I, in particolare sul tessuto
edificato a est di via Adda, inserito nel previsto Parco agricolo.
4. MOBILITA’
a) Rete dei
percorsi ciclopedonali
Dato per acquisito il superamento del
Viale Industrie – Stucchi, per il collegamento del quartiere con il
resto della città, attraverso il previsto ma non ancora attuato
sovrappasso ciclo-pedonale alla rotonda dal Cimitero (che verrà
sdoppiata per facilitare anche l’accesso automobilistico - in
attesa dell’interramento di via Stucchi? - ):
- Prosecuzione del percorso
ciclopedonale lungo il Villoresi, da via Salvadori a via
Sant’Albino (lato San Damiano, in collaborazione con il Comune di
Brugherio) fino a via Adda (ricollegandosi alla ciclabile esistente)
e alle aree del parco agricolo a est (nuova via di Pgt e via
Botticelli).
- Completamento della ciclabile
esistente in via Adda fino a Malcantone (poche decine di
metri), coordinandosi con il Comune di Concorezzo, dando continuità
al percorso interurbano
Milano-Cologno-Brugherio-Monza-Concorezzo-Vimercate.
- Nuovo percorso ciclopedonale lungo
la fascia di mitigazione tra quartiere e zona industriale, dal
parcheggio a nord del centro natatorio fino a via Adda (e all’area
degli orti comunitari).
b) Viabilità
-
ridurre il traffico di attraversamento su via Adda
(provinciale n.3 - Cologno M. – Brugherio – Concorezzo) che
taglia in due il quartiere e i suoi servizi principali: da una parte
la scuola elementare, la palestra, la piazza pedonale, dall’altra
la Chiesa con l’asilo nido e i campi sportivi dell’oratorio (il
sagrato della chiesa è tra l’altro direttamente affacciato sul
provinciale). Con il completamento della ciclabile la frattura è
stata in parte sanata, ma è necessario quantomeno deviare il
traffico pesante, tramite segnaletica, sia a sud che a
nord del quartiere. Da sud: in direzione est in via dell’Offelera
verso zona industriale Agrate e tangenziale est, in direzione ovest
in via Comolli-Lorenzetti (in Comune di Brugherio) verso viale delle
industrie; da nord: al “Malcantone” in direzione ovest in viale
Sicilia verso via Stucchi, in direzione est verso tangenziale est –
Agrate.
- mantenere l’impegno di impedire
qualsiasi commistione viabilistica di via Adda con la zona
industriale Pompei Ercolano, i cui accessi devono essere
garantiti da V.le Stucchi (per le provenienze da sud-ovest) e dalla
riqualificazione di V.le Sicilia (per le provenienze da nord-est).
- riqualificare V.le
Industrie con: “…un deciso incremento della
piantumazione arborea compatibilmente
con gli obblighi di apertura delle visuali stradali; un meticoloso
intervento di riordino dei margini viari tendenti alla loro
regolarizzazione, all’uso di materiali e di pavimentazioni
omogenee, alla definizione degli spazi interstiziali,
alla razionalizzazione delle reti tecnologiche aeree e di superficie;
una sostanziale rimozione o drastica riduzione delle
strutture pubblicitarie; una tenace protezione
delle aree agricole limitrofe all’asse, mediante la posa di siepi e
filari alberati; il
tracciamento, a distanza di sicurezza, di paralleli
percorsi ciclo-pedonali; l’eventuale inserimento, con
l’obiettivo di un riordino degli accessi diretti, di percorrenze
veicolari complanari a velocità ridotta; e ovviamente un deciso
controllo delle attività improprie o inadatte.”
(vedi “Perlustrazione dei contesti paesistico-territoriali
monzesi”).
Monza, 30 aprile 2014
Comitato quartiere Sant’Albino
Quartiere Sant’Albino e aree
limitrofe - Le proposte del Comitato di quartiere – aprile 2014
In
giallo le aree agricole
In
rosso i percorsi ciclopedonali
In
azzurro il Canale Villoresi
In
verde scuro il perimetro del parco agricolo e della fascia di rispetto tra
quartiere e zona industriale
In
verde chiaro le aree a verde pubblico da realizzare o riqualificare
In
blu il capannone industriale di cui si chiede la parziale ridestinazione
-------------------------------------
Mag 13 alle 11:39 PM
Cara Paola,
ti
ringrazio di avermi mandato le proposte per la variante
del PGT. Siccome
non potrò esserci alla prossima
riunione della Consulta
ti mando alcune
osservazioni (molto stupide forse e
sicuramente fatte da una che se ne
intende poco).
Spero di avere occasione per discutere più
approfonditamente sull'intero documento in un
prossimo
futuro.
BUON LAVORO Luisa Garofano
punto 1/a
Con la crisi alcuni sono
stati costretti ad intraprendere attività autonome di solito senza
dipendenti.
Non potrebbe essere utile una
piccola zona artigianale con spazi di 100-150 metri quadri?
Punto 3/e
Non so di preciso che cosa
voglia dire “riduzione di tutti gli indici edificatori alla classe
I”,ma penso vada salvaguardata la possibilità di un minimo di
ampliamento dell'esistente per piccole necessità famigliari.
Per quanto riguarda la
edificazione del nuovo io penso che in cinque anni la possibilità di
edificare una cinquantina di appartamenti ben localizzati potrebbe
starci.
Buonasera,
ho avuto modo di leggere
solo ora le Vostre osservazioni sul PGT e apprendo che mentre
scrivo si svolge un incontro a cui mi sarebbe piaciuto partecipare.
Troppo tardi. Mea culpa.
Condivido molte delle vostre idee e
sono il primo a volere Sant'Albino sempre più bella visto che è
il luogo dove vivo.
Mi piace solo sottolineare un mio punto di
vista sul quale forse vi troverò in disaccordo.
Non trovo nel
vostro documento alcun riferimento ad uno sviluppo abitativo del
quartiere. Anzi, si richiede una riduzione degli indici
edificatori.
Io sono del parere diametralmente opposto.
E'
esperienza di tutti vedere come il quartiere si stia riducendo
sempre più ad un quartiere abitato da persone anziane, privo di
servizi, deserto per ampie porzioni della giornata. Gli iscritti
all'asilo e alle scuole sono in continua diminuzione. I pochi
negozi che ci sono fanno fatica e molto spesso chiudono per
mancanza di un adeguato bacino di utenza.
A mio avviso senza
puntare su uno sviluppo demografico, ovviamente controllato e
regolato, nel rispetto dell'ambiente e del territorio è inutile
chiedere all'A.C. servizi o aspettarsi che una banca o le Poste
aprano uno sportello.
Abbiamo a pochi passi una realtà da cui
prendere esempio: San Damiano.
I servizi arrivano se c'è un
bacino di utenza a sostenerli e meglio se a costo zero per l'A.C.
se a scomputo oneri per interventi di lottizzazione. La Posta e la
banca vanno dove vedono i clienti. E così anche i negozi o il
mercato.
Quanto dureranno ancora le scuole elementari a
S.Albino? Spero almeno fino a quando mio figlio le avrà finite ma
di questo passo non ne sono convinto. Idem dicasi per il nuovo
oratorio.
Inoltre una realtà più numerosa ha un peso politico
in termini di voti molto più rilevante rispetto ad un quartiere
semi-deserto. E ciò influisce sulle scelte dell'A.C.
Aumentare
gli indici edificatori, incentivare le lottizzazioni e il recupero
delle aree dismesse. Non confondere i prati con i parchi. Questa a
mio avviso è l'unica strada per poter pensare ad uno sviluppo, o
anche solo ad un mantenimento, del quartiere.
Sperando di aver
fornito uno spunto per il confronto, saluto.
Alessandro Pozzi