Da Facebook un intervento condivisibile di Giovanni Vergani.





































Da Facebook un intervento condivisibile di Giovanni Vergani.
NON DIMENTICARE!
Un abbraccio alla famiglia
vedi qui il documento completo scritto dal nipote Lorenzo Citterio in memoria del nonno.
https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2021/10/luigi-montrasio-deportato-per-errore-e.html
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Tutti sanno che CEM fu autorizzato, su area agricola (!), fuori da ogni norma, dall'ex Assessore Antonicelli, poi finito in carcere per scambio di voti con la camorra. E che per anni ha reso invivibile l'esistenza di molti abitanti di San Damiano. L'Amministrazione monzese (precedente e attuale) per moltissimi anni non seppe intervenire con fermezza anche perché obiettivamente la farraginosità delle norme e delle istituzioni italiane interessate spesso è più funzionale a chi si muove ai limiti o fuori la legge rispetto a chi deve o vuole tutelare la salute dei cittadini. Gli organi di controllo, come disse lo stesso Vicesindaco Villa in consiglio comunale nel 2019 (vedi file sotto che ricostruisce l'intera vicenda) non fecero un granché e le numerose anomalie emerse negli anni non hanno prodotto interventi sanzionatori seri. A fine 2020 finalmente l'Amministrazione monzese ha preso una posizione ferma. Non così la Provincia che ancora una volta oltre alla suddetta inadeguatezza sul piano dei controlli mostra una fastidiosa disponibilità al rinvio di ogni decisione.
Confidiamo nella magistratura la quale deve porre fine ad uno dei tanti casi di violazione del diritto alla salute dei cittadini.
CQSASD
https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/search/label/%23CEMSTORIA
Nostro commento: veleno sotto e ghiaccio sopra. Cominciano anche ad evidenziarsi i danni legati all'usura. All'attenzione dell'"assessore alle piccole cose" (😔)
CQSASD
Lo segnala Sabrina Corona nel suo video:
https://www.facebook.com/100001164780374/videos/461705698684047/
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lo riprende Monzatoday
Non è stato messo il sale e di prima mattina pedoni e ciclisti rischiano di cadere
Certo la questione giovanile non può essere liquidata in modo superficiale. Troppe le componenti da analizzare in un ragionamento serio. Di certo però una amministrazione che non offre mai nulla ai giovani (no biblioteca, no cultura, no centri di aggregazione giovanile, no sale per musica, danza, cinema o teatro ecc.) ha le sue grosse responsabilità . Responsabilità da cui non sono esenti neppure le agenzie educative del territorio (Scuole e oratorio) e in qualche misura tutti noi adulti che non ci attiviamo a sufficienza per contrastare questo fenomeno.
«Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà . All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità , si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore».
Queste sono parole di Peppino Impastato, che nella sua città natale, Cinisi, ha lottato contro Cosa Nostra fino all’assassinio, il 9 maggio 1978. Lo uccisero alla vigilia delle elezioni, Peppino si era candidato come consigliere comunale.
Articolo importante pubblicato da "Brianza centrale". le evidenziazioni sono nostre
Un appello agli amministratori sensibili.
CQSASD
DOMENICA 9 GENNAIO 2022
A cura del Forum nazionale “SALVIAMO IL PAESAGGIO – DIFENDIAMO I TERRITORI”
Il suolo: se lo tuteli sarai più ricco, se lo consumi sarai più povero. Al via una nuova campagna del Forum nazionale Salviamo il Paesaggio, che invita tutte e tutti le/i cittadine/i a richiedere a qualche consigliere del proprio Comune di presentare una specifica Mozione per un “Corretto calcolo in bilancio dei costi derivanti da consumo di suolo”.
Quanto costa a una comunità rinunciare a un ettaro – o anche solo a un metro quadrato – di suolo libero, impermeabilizzandolo? E’ una domanda che i ricercatori dell’ISPRA si sono ripetutamente posti, giungendo a calcolarlo e renderlo noto nell’annuale Rapporto sul consumo di suolo.
Non soltanto il costo in termini ecosistemici causato dalla perdita di suolo libero (che già dovrebbe essere più che sufficiente per indurre politiche di arresto del consumo di suolo e di sostegno al riuso/recupero del patrimonio edilizio inutilizzato esistente, attraverso una norma nazionale da anni evocata eppure mai seriamente discussa), ma anche il costo medio subito sotto il profilo economico: 100.000,00 euro/anno per ciascun ettaro di suolo impermeabilizzato, ovvero una media di 10 euro/anno per ogni metro quadrato.
Una cifra importante, un costo rilevante che se venisse calcolato nei bilanci di ogni Comune italiano renderebbe palese il danno – anche economico/finanziario – patito dalle nostre comunità .
La nostra campagna “Censimento del Cemento” ha evidenziato la scarsa conoscenza, da parte di molti nostri amministratori, riguardo al già avvenuto “sfruttamento” del proprio territorio e alle previsioni edificatorie rese possibili da piani regolatori obsoleti (poiché fondati su dati demografici e conseguenti previsioni di necessità insediative ormai completamente mutate negli anni), fortemente bisognosi di approfondita rivisitazione.
[Leggi: Censimento del cemento: in Brianza solo 7 comuni rispondono all'appello]
La situazione attuale è ben descritta dall’ultimo Rapporto sul consumo di suolo dell’ISPRA, di cui citiamo testualmente alcune righe: “La copertura artificiale del suolo è ormai arrivata a estendersi per oltre 21 000 chilometri quadrati, pari al 7,11% del territorio nazionale (era il 7,02% nel 2015, il 6,76% nel 2006), rispetto alla media UE del 4,2%. Le conseguenze sono anche economiche e i “costi nascosti”, dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici che il suolo non è più in grado di fornire a causa della crescente impermeabilizzazione e artificializzazione degli ultimi otto anni, sono stimati in oltre tre miliardi di euro l’anno (che vanno ad aggiungersi ai costi fissi accumulati negli anni precedenti, ndr). Valori che sono attesi in aumento nell’immediato futuro e che potrebbero erodere in maniera significativa, per esempio, le risorse disponibili grazie al programma Next Generation EU. Si può stimare, infatti, che se fosse confermato il trend attuale e, quindi, la crescita dei valori economici dei servizi ecosistemici persi, il costo cumulato complessivo, tra il 2012 e il 2030, arriverebbe quasi ai 100 miliardi di euro, praticamente la metà dell’intero PNRR”.
Facciamo allora presentare (da un consigliere di opposizione amico, ad esempio) al nostro Comune una mozione volta a deliberare l’arresto totale e immediato del consumo di suolo libero in quel Comune, inserendo in bilancio il costo finanziario causato dal consumo di suolo: 100.000,00 euro per ciascun ettaro di suolo impermeabilizzato, ovvero una media di 10 euro per ogni metro quadrato, da inserire come costo fisso annuale nei bilanci/bilanci sociali/bilanci di sostenibilità /bilanci ambientali comunali, a partire dall’annualità in cui il nuovo consumo di suolo sia stato accertato.
Ricordiamo che i principali servizi ecosistemici che il suolo naturale garantisce riguardano: stoccaggio e sequestro di carbonio, qualità degli habitat, produzione agricola, produzione di legname, impollinazione, regolazione del microclima, rimozione di particolato e ozono, protezione dall’erosione, regolazione del regime idrologico, disponibilità di acqua, purificazione dell’acqua.
Tre dati più che sufficienti per affermare che il suolo è uno dei principali fornitori di servizi ecosistemici sul quale possiamo contare, per di più a costo zero!
Quindi, cari Amministratori pubblici, facciamo finta che non ci abbiate mai pensato seriamente, ma dato che il suolo è così prezioso e utile, sarebbe non solo criminale ma anche antieconomico impermeabilizzarlo. E anziché continuare a ricercare risorse finanziarie per nuovi investimenti, vi suggeriamo di considerare come massima fonte la limitazione dei danni futuri all’ambiente …e al bilancio comunale, imparando a trattare con la massima cura e a salvaguardare il più fantastico fornitore di servizi…a costo zero, che esista al mondo!
Qui potete scaricare il pdf della Mozione da presentare ai Consiglieri del vostro Comune.
Per ulteriori delucidazioni e approfondimenti: Massimo Mortarino (Comitato torinese del Forum SALVIAMO IL PAESAGGIO) – Tel. 339/7953173 – E-mail: mmortarino@libero.it