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domenica 20 marzo 2022

REGOLAMENTO CONSULTE - QUALCUNO NON CREDE NELLA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI

 Da Facebook un intervento condivisibile di Giovanni Vergani.

Consulte e Partecipazione: cosa bolle in pentola? Post molto lungo, ma con tante cose “curiose” da sapere 🤔🤔🤔
🔴 Nei giorni scorsi ho assistito, in collegamento da remoto con altri cittadini, a due Commissioni Consiliari dedicate al nuovo Regolamento delle Consulte di Quartiere approvato dalla Giunta Allevi il 15 marzo. Di esso si è discusso molto negli ultimi mesi poiché la Giunta lo ha riscritto senza rispettare quanto prevede l’art. 14 del Regolamento vigente del dic. 2016, che recita: “dopo 24 mesi (quindi nel 2019) si procederà ad una raccolta sistematica e organizzata dei contributi delle consulte e alla verifica del Regolamento nella Commissione competente, al fine di un’eventuale revisione”. Curioso, no?🤔
🔴 Tutto ciò non è avvenuto (e non c’entra il Covid, nel 2019 non c’era). La Giunta Allevi ha ribaltato le cose, redigendo il nuovo Regolamento senza alcuna raccolta o verifica, sottoponendolo a cose fatte alle Consulte e alla Commissione Consiliare. Curioso, no?🤔 Già questa cosa da sola potrebbe e dovrebbe essere impugnata come atto illegittimo da parte degli organi amministrativi competenti o da qualche organismo di tutela dei diritti dei cittadini.
🔴 Detto ciò, alle Consulte è stato chiesto - a posteriori e solo dopo vibranti proteste mediatiche, social e anche formali - di inviare eventuali Osservazioni, concedendo inizialmente solo 10 giorni di tempo, poi aumentati a 30, bontà loro, mentre la Giunta c’ha impiegato ben due anni. Curioso, no?🤔
🔴 I cittadini delle Consulte (tutti volontari, ricordiamolo), nonostante questo comportamento irrispettoso della Giunta che pretendeva di trattarli come meri esecutori e ratificatori di ordini dettati dall’alto, si sono seriamente impegnati, analizzando con cura il nuovo testo ricevuto e sottoponendo alla Giunta ben 169 proposte di modifiche e/o integrazioni. Segno evidente che il testo ricevuto calato dall’alto non piace a nessuno. Curioso, no?🤔
🔴 Ebbene, la Giunta le ha inizialmente accorpate, per ridurle a 85 e poter così dire furbescamente di averne accolte il 40% (cioè 35 su 85). Ma se si considera il numero vero totale, 35 su 169 rappresenta solo il 20% di osservazioni accolte (per altro quelle meno sostanziali). E per di più, alle Consulte non è stato dato alcun riscontro, né su quali osservazioni sono state accolte e quali respinte (han dovuto cercarsele da sole - una roba tipo “celo-manca” - nel testo della versione approvata dalla Giunta il 15 marzo scorso) né tantomeno sulle motivazioni dei mancati accoglimemti. Curioso, no?🤔
📣 MA … ATTENZIONE 📣 Colpo di scena: mercoledì scorso in Commissione, incalzato da alcuni Consiglieri Comunali (tutti quelli di opposizione, ma anche uno di maggioranza) che cercavano di riproporre sotto forma di domande o di modifiche, le medesime osservazioni sottoposte dalle Consulte e respinte dalla Giunta, l’assessore alla partita (in evidente imbarazzo e messo un po’ alle corde) capitolava e dichiarava a più riprese: “non c’è alcun problema ad accogliere questa modifica … a togliere questa frase … ad aggiungere questa … si possono accettare senza problemi … credo sia fattibile”. Alla fine ha invitato la Commissione e sollecitato perfino il presidente a presentare/sottoscrivere emendamenti unitari su cui c’era accordo di tutta la Commissione, a presentarli e “verranno senz’altro accettati e votati senza problemi”. Curioso, no?🤔
🔴 In pratica, alle Consulte sono state negate per mesi e ufficialmente respinte istanze e richieste da loro presentate, ma ora clamorosamente ecco che le stesse istanze, risottoposte dai Consiglieri in una seduta pubblica con parecchi cittadini presenti e videoregistrata, ecco che - a parole - vengono accolte con nonchalance, come se fossero da sempre nelle intenzioni della Giunta 😮 (vi assicuro che sembrava di essere su scherzi a parte). Non sarà forse che la Giunta Allevi e e i consiglieri di centrodestra (muti come pesci in barile, soldatini senza alcuna autonomia e senza alcun interesse sulla Partecipazione) temono di risultare impopolari ora che siamo sotto elezioni (oltre che sotto la spazzatura) nel limitare il volere dei Cittadini? E quindi fan finta di dimostrarsi disponibili a concedere opportunisticamente qualcosa per poterlo poi sbandierare in campagna elettorale? Se la loro volontà di accogliere le istanze delle Consulte era genuina, perché non l’hanno fatto formalmente nel testo approvato in Giunta e le hanno invece respinte? 🤔 Curioso, no?🤔
🔴 Il finale di Commissione è stata un’altra cosa moooolto “curiosa”: il presidente della stessa (che è uno della Lista Allevi) si è detto non disponibile a presentare emendamenti unitari a nome di tutta la Commissione. Ha detto “lascerei alla libera iniziativa dei singoli consiglieri la presentazione di propri emendamenti”. Perché questo rifiuto? Cosa si cela dietro? Hanno bisogno dell’autorizzazione del sindaco per fare qualsiasi cosa? È questa la libertà sulla partecipazione? Curioso, no? 🤔🤔
🔴 E per concludere, alla fine ai cittadini collegati è stato chiesto di abbandonare il collegamento, seppur la commissione continuava. Una commissione è pubblica a discrezione del suo presidente? Chi stabilisce che i cittadini non possano vedere come votano i consiglieri in una commissione in seduta pubblica? Curioso, no? 🤔
🔴 Sta di fatto che i consiglieri di maggioranza (Lega, FdI, Noi con Allevi, FI, Lista Maffè-Martinetti) hanno approvato il testo del Regolamento tal quale come voluto dalla Giunta, senza volerlo emendare in nessuna parte. In pratica una Commissione che non ha portato ad un nulla di fatto. Quindi, per il momento a parole l’assessore ha detto di “accogliere senza problemi le richieste di modifica avanzate dalle Consulte; credo sia fattibile”. Ma non ci sono atti formali di modifiche sottoposte dalla Commissione al Consiglio Comunale, per mancata volontà del presidente di commissione e di tutti i consiglieri di maggioranza. In Consiglio Comunale arriva perciò paro paro il testo della Giunta. Curioso, no?🤔
🔴 Si vedrà domani sera in Consiglio Comunale cosa verrà davvero formalmente accolto e cosa no, sulla base degli emendamenti che verranno presentati direttamente lì dai singoli consiglieri. Si vedrà allora se davvero verranno accolte le modifiche richieste dalle Consulte sugli aspetti sostanziali del nuovo Regolamento. Per il momento, per come esso è scritto, esso non favorisce affatto, anzi svilisce la Partecipazione, contiene una smaccatissima volontà di controllo dall’alto sull’operato e sull’autonomia civica delle Consulte. Non a caso la Giunta le ha definite “strumenti” e non “organismi” istituzionali di partecipazione. Curioso, no?🤔
🟨 Il finale di questo curioso giallo (o di questo horror) alla prossima puntata. Stay tuned.
⁉️⁉️ PS: giusto per ricordare un paio di cosette
☑️ la Giunta Allevi non aveva nemmeno le Consulte nel suo programma elettorale e questo già spiega tutto; inizialmente le ha congelate per mesi e intendeva eliminarle; poi é stata costretta a fare marcia indietro, sotto la forte pressione dei tanti cittadini che negli anni precedenti avevano iniziato ad impegnarsi nei rispettivi quartieri, proprio grazie all’istituzione delle Consulte di Quartiere fatta dalla Giunta Scanagatti con l’allora assessore Longoni (dopo che la destra italiana aveva abolito le Circoscrizioni con la legge Calderoli)
☑️ C’è quindi una differenza sostanziale oggettiva:
➡️ il centrosinistra monzese si è sempre fortemente impegnato per la Partecipazione, istituendo e creando le Consulte da zero quando non c’era nulla sulla Partecipazione, le ha fatte partire, ha realizzato un primo Regolamento sperimentale e ha istituito il Bilancio Partecipativo
➡️ il centrodestra invece ha abolito le circoscrizioni, ha cercato di abolire le Consulte, ha eliminato il Bilancio Partecipativo e ora con questo Regolamento cerca di limitare l’autonomia e il ruolo consultivo delle Consulte.
↘️ Pertanto, sostenere - come ho sentito fare - che sia l’amministrazione Scanagatti che quella Allevi non sono mai state interessate alla partecipazione, è molto ingeneroso e non è corretto farlo. È un nonsenso, un falso storico, semplicemente una cosa non vera, smentita dai fatti, fatti non opinioni. Mi auguro che non si perseveri in questa non volontà di vedere le differenze e in un’esasperata equidistanza, cose che farebbero solo male a Monza.

giovedì 27 gennaio 2022

martedì 11 gennaio 2022

RICORSI CEM DI VIALE INDUSTRIE: LA LEGGE OFFRE SEMPRE APPIGLI ALLE AZIENDE, MAI AI CITTADINI

Tutti sanno che CEM fu autorizzato, su area agricola (!), fuori da ogni norma, dall'ex Assessore Antonicelli, poi finito in carcere per scambio di voti con la camorra.  E che per anni ha reso invivibile l'esistenza di molti abitanti di San Damiano. L'Amministrazione monzese (precedente e attuale) per moltissimi anni non seppe intervenire con fermezza anche perché obiettivamente la farraginosità delle norme e delle istituzioni italiane interessate spesso è più funzionale a chi si muove ai limiti o fuori la legge rispetto a chi deve o vuole tutelare la salute dei cittadini. Gli organi di controllo, come disse lo stesso Vicesindaco Villa in consiglio comunale nel 2019 (vedi file sotto che ricostruisce l'intera vicenda) non fecero un granché e le numerose anomalie emerse negli anni non hanno prodotto interventi sanzionatori seri. A fine 2020 finalmente l'Amministrazione monzese ha preso una posizione ferma. Non così la Provincia che ancora una volta oltre alla suddetta inadeguatezza sul piano dei controlli mostra una fastidiosa disponibilità al rinvio di ogni decisione.

Confidiamo nella magistratura la quale deve porre fine ad uno dei tanti casi di violazione del diritto alla salute dei cittadini.

CQSASD    


https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/search/label/%23CEMSTORIA





lunedì 10 gennaio 2022

Sant'Albino e San Damiano - "Pista di pattinaggio" : si scivola sulla ciclopedonale di Viale Industrie

Nostro commento: veleno sotto e ghiaccio sopra. Cominciano anche ad evidenziarsi i danni legati all'usura. All'attenzione dell'"assessore alle piccole cose" (😔) 

CQSASD


Lo segnala Sabrina Corona nel suo video: 

https://www.facebook.com/100001164780374/videos/461705698684047/


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lo riprende Monzatoday

 CRONACA SANT'ALBINO

"Pista di pattinaggio" in periferia: si scivola sulla ciclopedonale

Non è stato messo il sale e di prima mattina pedoni e ciclisti rischiano di cadere

leggi tutto qui: https://www.monzatoday.it/cronaca/pista-ciclopedonale-ghiaccio-scivola.html

ANCHE A SANT'ALBINO DISAGIO GIOVANILE E VANDALISMO

Certo la questione giovanile non può essere liquidata in modo superficiale. Troppe le componenti da analizzare in un ragionamento serio. Di certo però una amministrazione che non offre mai nulla ai giovani (no biblioteca, no cultura, no centri di aggregazione giovanile, no sale per musica, danza, cinema o teatro ecc.) ha le sue grosse responsabilità. Responsabilità da cui non sono esenti neppure le agenzie educative del territorio (Scuole e oratorio) e in qualche misura tutti noi adulti che non ci attiviamo a sufficienza per contrastare questo fenomeno.   

«Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore».

Queste sono parole di Peppino Impastato, che nella sua città natale, Cinisi, ha lottato contro Cosa Nostra fino all’assassinio, il 9 maggio 1978. Lo uccisero alla vigilia delle elezioni, Peppino si era candidato come consigliere comunale.



L' IMPERMEABILIZZAZIONE DI SUOLO LIBERO HA UN COSTO CHE LE AMMINISTRAZIONI DEVONO METTERE IN BILANCIO!




 Articolo importante pubblicato da "Brianza centrale". le evidenziazioni sono nostre 

Un appello agli amministratori sensibili.

CQSASD





DOMENICA 9 GENNAIO 2022

Salviamo il paesaggio: "Quanto costa rinunciare a un ettaro o a un metro quadrato di suolo libero, impermeabilizzandolo?"


 

A cura del Forum nazionale “SALVIAMO IL PAESAGGIO – DIFENDIAMO I TERRITORI”

 

Il suolo: se lo tuteli sarai più ricco, se lo consumi sarai più povero. Al via una nuova campagna del Forum nazionale Salviamo il Paesaggio, che invita tutte e tutti le/i cittadine/i a richiedere a qualche consigliere del proprio Comune di presentare una specifica Mozione per un “Corretto calcolo in bilancio dei costi derivanti da consumo di suolo”.

Quanto costa a una comunità rinunciare a un ettaro – o anche solo a un metro quadrato – di suolo libero, impermeabilizzandolo? E’ una domanda che i ricercatori dell’ISPRA si sono ripetutamente posti, giungendo a calcolarlo e renderlo noto nell’annuale Rapporto sul consumo di suolo.

Non soltanto il costo in termini ecosistemici causato dalla
perdita di suolo libero (che già dovrebbe essere più che sufficiente per indurre politiche di arresto del consumo di suolo e di sostegno al riuso/recupero del patrimonio edilizio inutilizzato esistente, attraverso una norma nazionale da anni evocata eppure mai seriamente discussa), ma anche il costo medio subito sotto il profilo economico: 100.000,00 euro/anno per ciascun ettaro di suolo impermeabilizzato, ovvero una media di 10 euro/anno per ogni metro quadrato.

Una cifra importante, un costo rilevante che se venisse calcolato nei bilanci di ogni Comune italiano renderebbe palese il danno – anche economico/finanziario – patito dalle nostre comunità.

 

 

Istruzioni per l’uso

Sono passati oltre dieci anni da quando si svolse (il 29 ottobre 2011 a Cassinetta di Lugagnano – MI), la prima assemblea pubblica del Forum SALVIAMO IL PAESAGGIO – DIFENDIAMO I TERRITORI, nato con l’obiettivo di giungere a una norma di legge nazionale per contrastare il consumo di suolo e, contemporaneamente, sensibilizzare gli amministratori pubblici e i cittadini sull’importanza della tutela del suolo libero per salvaguardare la nostra stessa esistenza. Da allora il Forum ha avviato campagne non soltanto di denuncia e informazione presso la collettività e le amministrazioni, ma anche di raccolta dati reali, presso gli oltre 8.000 Comuni italiani, relativamente alla quantità di suolo libero ancora disponibile, del numero di alloggi, capannoni e altri fabbricati inutilizzati, dell’andamento demografico, ecc. Tutto nell’ottica di dimostrare inconfutabilmente come fosse venuto il momento di AZZERARE IL CONSUMO DI SUOLO (non di “rallentarlo”, obiettivo di periodiche nuove proposte legislative, statali e locali, dettate soprattutto da necessità propagandistiche elettorali…), nell’ottica di non costruire più nulla, se non sull’esistente, quindi non consumare più alcun terreno libero e utilizzare soltanto quelli già impermeabilizzati, parallelamente al recupero e riuso dell’esistente.

 



La nostra
campagna “Censimento del Cemento” ha evidenziato la scarsa conoscenza, da parte di molti nostri amministratori, riguardo al già avvenuto “sfruttamento” del proprio territorio e alle previsioni edificatorie rese possibili da piani regolatori obsoleti (poiché fondati su dati demografici e conseguenti previsioni di necessità insediative ormai completamente mutate negli anni), fortemente bisognosi di approfondita rivisitazione. 

 

[Leggi: Censimento del cemento: in Brianza solo 7 comuni rispondono all'appello]


La situazione attuale è ben descritta dall’ultimo Rapporto sul consumo di suolo dell’ISPRA, di cui citiamo testualmente alcune righe: “La copertura artificiale del suolo è ormai arrivata a estendersi per oltre 21 000 chilometri quadrati, pari al 7,11% del territorio nazionale (era il 7,02% nel 2015, il 6,76% nel 2006), rispetto alla media UE del 4,2%. Le conseguenze sono anche economiche e i “costi nascosti”, dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici che il suolo non è più in grado di fornire a causa della crescente impermeabilizzazione e artificializzazione degli ultimi otto anni, sono stimati in oltre tre miliardi di euro l’anno (che vanno ad aggiungersi ai costi fissi accumulati negli anni precedenti, ndr). Valori che sono attesi in aumento nell’immediato futuro e che potrebbero erodere in maniera significativa, per esempio, le risorse disponibili grazie al programma Next Generation EU. Si può stimare, infatti, che se fosse confermato il trend attuale e, quindi, la crescita dei valori economici dei servizi ecosistemici persi, il costo cumulato complessivo, tra il 2012 e il 2030, arriverebbe quasi ai 100 miliardi di euro, praticamente la metà dell’intero PNRR”.

 



Negli ultimi tempi, la necessità della “ripartenza post-pandemica” sta moltiplicando freneticamente i casi di “nuovi progetti” (ovviamente “indispensabili” e “irrinunciabili” per molti amministratori pubblici), sull’onda di un’allarmante deregulation, carica di “recovery fund”…! Progetti di nuovi insediamenti produttivi/logistici/commerciali, con creazione di nuovi posti di lavoro (non importa quanti, basta che siano almeno una manciata, e non serve fare alcuna analisi per vedere se e quanti nuovi disoccupati il progetto potrà causare, per dare a qualcuno quel che togli a qualcun’ altro…) e tanto, tanto consumo di suolo, naturalmente libero, perché costa meno costruire su quel tipo di suolo… Inutile dire che in regimi di “emergenza”, procedure arcaiche, certamente arzigogolate (ma spesso salvifiche…!) come le Valutazioni di Impatto Ambientale, sono bandite da qualsiasi lista prescrittiva…!

E senza dimenticare il potenziale incremento di consumo di suolo annuo derivante dall’applicazione del Pnrr-Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima), che potrebbe mettere “a terra” in meno di sei anni circa 15 GigaWatt (12 dal Piano con l’opzione “Power-up” e tre con misure ad hoc). Per questi soli 15 GigaWatt di solare potrebbero essere necessari tra i 10 e i 18mila ettari di suolo (agricolo) e complessivamente è stimabile un aumento del 50% del consumo di suolo annuale.

E, allora, dato che chi ci amministra pare voler sentire solo da questo orecchio “economico”, raccontiamogli, in poche righe, con pochissimi numeri ricavati dalle indicazioni dell’ISPRA e del prof. Paolo Pileri (uno dei massimi esperti italiani in materia di “consumo di suolo”, docente di urbanistica presso il Politecnico di Milano e, tra l’altro, membro del Comitato Scientifico del Rapporto sul consumo di suolo della stessa ISPRA), quanto costa rinunciare a un ettaro di suolo libero, impermeabilizzandolo.

 



Le cifre

ISPRA stima un costo annuale medio per la perdita dei servizi ecosistemici compreso tra:

  • 66.000 e 81.000€ a ettaro, per il flusso di servizio che il suolo non sarà più in grado di assicurare;
  • tra 23.000 e 28.000€ a ettaro, per lo stock di risorsa perduta.
  • Complessivamente, quindi, tra 89.000 e 109.000€ l’anno per ciascun ettaro di terreno libero che viene impermeabilizzato.

Facciamo allora presentare (da un consigliere di opposizione amico, ad esempio) al nostro Comune una mozione volta a deliberare l’arresto totale e immediato del consumo di suolo libero in quel Comune, inserendo in bilancio il costo finanziario causato dal consumo di suolo: 100.000,00 euro per ciascun ettaro di suolo impermeabilizzato, ovvero una media di 10 euro per ogni metro quadrato, da inserire come costo fisso annuale nei bilanci/bilanci sociali/bilanci di sostenibilità/bilanci ambientali comunali, a partire dall’annualità in cui il nuovo consumo di suolo sia stato accertato.

Ricordiamo che i principali servizi ecosistemici che il suolo naturale garantisce riguardano: stoccaggio e sequestro di carbonio, qualità degli habitat, produzione agricola, produzione di legname, impollinazione, regolazione del microclima, rimozione di particolato e ozono, protezione dall’erosione, regolazione del regime idrologico, disponibilità di acqua, purificazione dell’acqua.

 



Per concretezza, ecco in particolare tre validi motivi (scientifici) per giustificare un’attenzione così rigorosa e severa nella salvaguardia del suolo:

  • Ogni ettaro di terreno fertile assorbe circa 90 tonnellate di carbonio: se cementificassimo quel terreno, la CO2 si libererebbe nell’atmosfera …e non tornerebbe più sottoterra, accelerando ulteriormente l’inquinamento delle nostre città!
  • Ogni ettaro di terreno fertile è in grado di drenare 3.750.000 litri d’acqua: in questo particolare momento, a fronte di precipitazioni atmosferiche di portata e frequenza sempre maggiori e di lunghi periodi sempre più siccitosi, il nostro suolo, oltre a drenare l’acqua piovana (contribuendo a contenere gli effetti di possibili inondazioni e alluvioni), ne conserva quanto basta per alimentare ciò che in esso vive e si sviluppa.
  • Ogni ettaro di terreno fertile, coltivato, può sfamare 6 persone per un anno: stiamo parlando, in piccolo, di “sovranità alimentare”, cioè della possibilità di provvedere autonomamente all’alimentazione della propria famiglia, limitando quindi la nostra dipendenza dal sistema e, inoltre, controllando direttamente in buona misura la salubrità del cibo che assumiamo.


Tre dati più che sufficienti per affermare che il suolo è uno dei principali fornitori di servizi ecosistemici sul quale possiamo contare, per di più a costo zero!

Quindi, cari Amministratori pubblici, facciamo finta che non ci abbiate mai pensato seriamente, ma dato che il suolo è così prezioso e utile, sarebbe non solo criminale ma anche antieconomico impermeabilizzarlo. E anziché continuare a ricercare risorse finanziarie per nuovi investimenti, vi suggeriamo di considerare come massima fonte la limitazione dei danni futuri all’ambiente …e al bilancio comunale, imparando a trattare con la massima cura e a salvaguardare il più fantastico fornitore di servizi…a costo zero, che esista al mondo!

Qui potete scaricare il pdf della Mozione da presentare ai Consiglieri del vostro Comune. 

 

Per ulteriori delucidazioni e approfondimenti: Massimo Mortarino (Comitato torinese del Forum SALVIAMO IL PAESAGGIO) – Tel. 339/7953173 – E-mail: mmortarino@libero.it