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venerdì 19 giugno 2020
GRANDE SUCCESSO PER LA DIRETTA FACEBOOK SU ASFALTI BRIANZA - GUARDA QUI IL FLASH MOB E GLI INTERVENTI!
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giovedì 18 giugno 2020
ASFALTI BRIANZA SI INVENTA UN "NEBULIZZATORE" CHE RISOLVERA' I PROBLEMI - MA LA VOGLIAMO PIANTARE DI DARE CREDITO A STA GENTE?!
NOTE ORGANIZZATIVE: IL FLASH MOB DOVRA' RISPETTARE LE MISURE ANTI COVID. PERTANTO DOPO ESSERCI RADUNATI IN PIAZZA PERTINI SOLO 34 PERSONE BEN DISTANZIATE E CON MASCHERINA RAGGIUNGERANNO ASFALTI BRIANZA. GLI ALTRI RESTERANNO IN PIAZZA PERTINI PARTECIPANDO ALLA DIRETTA FACEBOOK.
grazie
CQSASD
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articolo del Giorno - https://www.ilgiorno.it/monza-brianza/cronaca/concorezzo-brianza-asfalti-puzze-1.5237691
il nostro commento alle news del tavolo prefettizio:
Dunque il Sindaco Capitanio "si lascia sfuggire" che le analisi non sono complete ma che "i primi dati sulle puzze non sembrano allarmanti". Che sorpresona! Eravamo tutti convinti che i funzionari di ARPA e ATS fossero pronti ad autodenunciarsi per l'operato degli ultimi sei anni!
Ci si dice ora che "il settore indagini epidemiologiche dell’Agenzia di tutela della salute brianzola eseguirà una analisi su 25 celle geografiche per un raggio di 3 chilometri confrontando dati per capire se nella popolazione residente in queste zone sia presente un numero di malattie e disturbi respiratori oltre la media".Osserviamo che costoro sono stati allertati fin dal 2014. Nel 2016 è stata richiesta dai cittadini una analisi delle emissioni con una relazione ben documentata dei rischi (vedi qui i contenuti della relazione riproposta dall'autore in un articolo del 2017 https://www.concorezzo.org/cronaca/fumi-al-malcantone-ecco-i-consigli-dell-esperto-3628.html6 e).
Dal 2017 ATS di MB ha partecipato ai frequenti e inutili tavoli su Asfalti Brianza messi in piedi dal Comune di Concorezzo e che si sono susseguiti fino all'estate 2019. Inoltre il tavolo prefettizio del novembre 2019 aveva chiesto ad ATS di completare un'indagine epidemiologica entro il 30/3/2020. Cosa ovviamente non accaduta. Per ora i funzionari ATS sembrano aver verificato solamente gli accessi al PS in cui la gente abbia esplicitamente citato Asfalti Brianza (??!!). Bontà sua Capitanio aggiunge che "oltre al quadro sanitario e tossicologico c’è però un disagio olfattivo, psicologico e di stress. A questo proposito - dice - abbiamo incaricato due dei medici che operano a S.Albino i quali hanno certificato che hanno avuto decine di visite di pazienti con infiammazione agli occhi, al naso e alla gola compatibili con lavorazione di asfalti". Ma supponiamo che poi ci spiegheranno che di certo bisognerà capire da quale azienda provengono e ci vorrà qualche anno...
L’azienda, da parte sua, si è prodotta nell'ennesimo vergognoso colpo di teatro. Nel maggio 2016 aveva promesso la messa in opera di un nuovo bruciatore "con sofisticato sistema di filtri e alert da remoto" (secondo la presentazione dell'Avv. Musetta, consigliera della Lega in Comune e membro del fantomatico "Comitato di Tutela ecc." di Concorezzo, sponsor dei tecnici "suggeritori" e delle modifiche impiantistiche proposte e miseramente fallite). Tali modifiche avrebbero dovuto abbattere le emissioni del 70%. Ovviamente nulla fu mai messo in opera salvo il nuovo bruciatore che ha peggiorato di molto la situazione.
In seguito Asfalti Brianza ha tenuto impegnate inutilmente tutte le istituzioni con una richiesta di nuova Aua (riunione del 26/11/2019: documenti insufficienti - riunione del 10/1/2020: documenti insufficienti; ipotesi di riunione per il 22/1/2020 poi saltata per rinuncia dell'Azienda il 17/1/2020). Il 22/5/2020 ha mandato una lettera alla Prefettura comunicando che non intende rispettare il piano di smaltimento rifiuti impostole. Capitanio comunica che "il Prefetto l'ha presa malissimo". Dunque?
Ora Asfalti Brianza si ripresenta con una nuova fantastica trovata. Ha nominato un nuovo consulente che ha presentato un nuovo sistema di contenimento degli odori e delle polveri "progettato da Laviotest, azienda friulana specializzata in questo settore che collabora con il Politecnico di Udine". Un apparato che promette, se non di eliminare, di ridurre al minimo i malesseri dei cittadini. "L’azienda ha fatto richiesta al Suap, lo sportello unico delle attività produttive del Comune, di poterlo installare – dice il primo cittadino di Concorezzo -. Il progetto dovrà passare dalla Conferenza dei servizi in Provincia. Però, se come hanno detto, sono in grado di renderlo operativo entro la fine del mese io - dice Capitanio - sono pronto a firmare un’ordinanza per accelerare i lavori".
A questo punto siamo oltre i limiti della vergogna e Capitanio sa che già l'ordinanza del 13/8/2019 che ha "imposto" la modifica del bruciatore è stata un'azione insensata che ha causato danni anche sul piano procedurale. Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico.
Ora emerge anche che, al contrario di quanto ci aveva falsamente detto Capitanio ("la diffida ATO è rientrata; Asfalti Brianza effettuerà i lavori richiesti") Asfalti Brianza non ha ancora allacciato alla rete fognaria le acque piovane che cadono nel suo perimetro aziendale nonostante la diffida, risalente a molti mesi fa (Novembre 2019) fatta da Ato Monza e Brianza.
«A questo punto Ato sta valutando se sospendere l’Autorizzazione unica ambientale. Il che vorrebbe dire che Asfalti Brianza non potrebbe più produrre". La Provincia potrebbe addirittura revocare l’autorizzazione.
Ultima cosa, il Comune ha commissionato ad una società esterna uno studio sullo stato dell’impianto di Asfalti Brianza, il processo produttivo e le certificazioni. "Ci sono cose che non vanno", chiude Capitanio. Non ce n'eravamo accorti!
Se un privato cittadino qualsiasi avesse fatto un centesimo delle inadempienze e violazioni di Asfalti Brianza lo avrebbero massacrato di sanzioni.
Qui siamo ancora agli "inviti" ai tavoli istituzionali e alla "disponibilità" ad emettere ordinanze per agevolarli!
VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA!
CQSASD
TAVOLO PREFETTIZIO SU ASFALTI BRIANZA: SE TUTTO VA BENE SIAMO ROVINATI
Ieri si è tenuto il "tavolo prefettizio" su Asfalti Brianza. Non abbiamo ancora restituzioni ma già l'"apparecchio" del tavolo ci da poche speranze. Un portavoce del Prefetto ci ha comunicato infatti che noi come Comitato non siamo titolati a partecipare, nonostante le 900 segnalazioni fatte dai cittadini sul nostro blog e nonostante il nostro esposto al Prefetto fosse corredato da un centinaio di firme raccolte in una sola serata. In compenso al tavolo è invitata Asfalti Brianza col suo curriculum (googolare: Asfalti Brianza, Lucchini e Artoni, Santa Giulia, proteste cittadini di Segrate, Edil Bianchi, intercettazioni Caianiello, gip Mascarino ecc.) e col suo codazzo di consulenti.
Ci sembra di essere precipitati nella favola di Pinocchio. La Prefetta/Fata Turchina - dice il portavoce - non si occupa della storia pregressa (che risale al 2014) e ovviamente neppure degli aspetti tecnici (AUA ecc.) della vicenda. Però ha a cuore la salute dei cittadini. Incarica allora i due controllori istituzionali, ARPA e ATS che purtroppo in questi anni si sono mossi come il gatto e la volpe. Il gatto (ATS) si presenta al primo tavolo istituito dal Sindaco di Concorezzo Borgonovo nel 2017 argomentando che il proprio settore di competenza è la medicina del lavoro, non la salute della cittadinanza. E a lei non risulta che lavoratori di Asfalti Brianza abbiano mai lamentato malesseri. Dopo di che non da segni di vita. Troppo complicato avvertire il collega competente?!
ARPA, la volpe, dal 2014 in poi fa solo controlli a camino spento. Sfortuna! Segnala comunque varie anomalie e rinvia la valutazione sanitaria a chi di dovere (il gatto). Peraltro la volpe ha un alibi inattaccabile che più o meno suona così: "Vi avevo detto fin dall'inizio che andava attivata la procedura della DGR 3018 ma il Comune di Concorezzo ha preferito accordarsi con l'azienda per cui io non ho titoli per intervenire". Ora tutti noi dovremmo aspettarci che il gatto e la volpe sconfessino il loro operato degli ultimi sei anni mettendo a repentaglio l'incolumità delle loro preziose code?
Purtroppo in assenza di conoscenza storica e tecnica si presume che la Fata Turchina debba appoggiarsi sulla narrazione di qualcuno. Ma per colmo di sfortuna la voce narrante è probabilmente quella di Pinocchio/Capitanio, il burattino di legno che fino a un anno fa - dice - non aveva mai sentito parlare di Asfalti Brianza nonostante fosse in Consiglio Comunale da più di dieci anni come Vicesindaco e Presidente del Consiglio Comunale e nonostante lo stesso Comune avesse organizzato dal 2017 i famosi tavoli di concertazione con Asfalti Brianza. Anche ultimamente Pinocchio ci racconta che la diffida ATO del 2019 per irregolarità negli scarichi fognari è stata risolta e che Asfalti Brianza procederà ai lavori necessari. Ci era sembrato di vedere il naso allungarsi sotto la mascherina e in effetti sentiamo dire ora che ATO MB non ha affatto chiuso la diffida cui Asfalti Brianza non ha neppure risposto. Intanto la Balena (Asfalti Brianza) galleggia tranquilla sul mare di carte che ha prodotto in questi anni. Perché alle richieste di interventi e modifiche fatte dalle Istituzioni in questi anni di "tavoli" (con cadenza più o meno trimestrale) ha risposto a colpi di richieste di rinvii, proroghe e proposte fantasiose corredate da relazioni di consulenti di 736 pagine a botta. O con richieste di nuove AUA con successivi rinvii per inadeguate documentazioni, rinunce e reiterate richieste. Per chiudere con lo sberleffo finale consistente nella lettera al Prefetto in cui comunica di non voler adempiere allo smaltimento dei rifiuti perché troppo inquinante (sic!) e contrario alla "tanto decantata economia circolare". E intanto la balena galleggia e inghiotte ad uno ad uno tutti i vari rappresentanti istituzionali.
In tutto questo bailamme di carte, rinvii, ordinanze, segnalazioni uno che ne capisce qualcosa ci sarebbe. Il Comitato ha chiesto l'accesso agli atti a tutti. Per la verità ARPA e ATS non hanno mai neppure risposto! Comunque abbiamo letto parecchie carte e compreso parecchie cose. L'avrete immaginato, noi siamo il grillo parlante! Sappiamo la storia, conosciamo le carte e diamo saggi suggerimenti. Ma l'intenzione di qualcuno è di vederci spiaccicati sul muro mentre le istituzioni, in generale, occupandosi ciascuna del proprio pezzetto di storia e di scartoffie senza un dialogo collettivo e una visione complessiva ci racconteranno di non essersi neppure accorte dell'illegalità che trionfa.
CQSASD
Comunque resta sempre la carta delle vie legali. Intanto partecipate al nostro Flash Mob di Venerdì 19/6 (domani) ore 20.30 a Sant'Albino!
https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/06/breve-cronistoria-della-vicenda-asfalti.html
martedì 16 giugno 2020
FLASH MOB CON DIRETTA FACEBOOK: BASTA ASFALTI BRIANZA! VENERDì 19/6/2020 ORE 20:30 A SANT'ALBINO
Il Prefetto ci ha comunicato che non siamo titolati a partecipare al Tavolo prefettizio neppure come uditori. Non riusciamo a contattare il Sindaco di Monza ecc. ecc.
Ormai solo una svolta miracolosa nella vicenda Asfalti Brianza potrebbe rinfocolare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni. Peccato. Intanto partecipate al nostro flash mob!
PER CHI NON CONOSCESSE LA PENOSA VICENDA:
PER CHI NON CONOSCESSE LA PENOSA VICENDA:
BREVE CRONISTORIA DELLA VICENDA ASFALTI
BRIANZA
(aggiornam. 16/6/2020)
2014 a Sant'Albino
(Monza) prime segnalazioni per inquinamento che proviene da Asfalti
Brianza. Negli anni successivi ulteriori
segnalazioni, fino al picco
impressionante dell’estate 2019 (circa 900 segnalazioni in un’area che si
amplia molto toccando Monza, Brugherio, Agrate e Concorezzo).
Asfalti Brianza è "Azienda
insalubre di prima classe".
Dovrebbe stare lontano da qualsiasi centro abitato mentre qui le case più
vicine sono a 50 metri.
La presenza di
sostanze cancerogene
(IPA, Idrocarburi Policiclici Aromatici come benzene, toluene ecc.) è certificata perfino da una relazione di
Osmotech, finanziata dalla stessa Asfalti Brianza, che non nega tale presenza ma
cerca solo di restringerne l'impatto ad un perimetro di 500 m. Analisi fatte effettuare dalla trasmissione “Le
Iene” a settembre del 2019
confermano la presenza di tali sostanze con una concentrazione però assai più
elevata di quanto rilevato dalla reazione di Osmotech.
L’impianto
di Asfalti Brianza dispone da sempre di un filtro a manica che è in grado di
trattenere solo particelle grossolane, non le emissioni gassose (potenzialmente
cancerogene).
ANOMALIE DA AUA (2016)
L'AUA (Autorizzazione unica
ambientale) rilasciata da Provincia/Suap del Comune di
Concorezzo nel 2016) non contiene indicazioni sulla potenza
del bruciatore come osserva anche ARPA.
- ATO
MB, nel proprio ALLEGATO TECNICO (pag 4)
afferma che "i lavori di sistemazione della rete fognaria dovranno
avvenire entro 18 mesi dalla notifica della autorizzazione". La DIFFIDA ATO del 19/11/2019 (che
il 29/1/2020 il sindaco Capitanio ha dichiarato ancora aperta) sembrerebbe
confermare che anche questo impegno è stato disatteso.
- distanza di rispetto di 200 m. dal pozzo di Brianzacque (legge nazionale 152 e PGT . Violata.
- disposizioni sulla gestione dei rifiuti (aree ben definite di stoccaggio, i cumuli di rifiuti devono essere su base cementata e protetti dal vento e dalle acque meteoriche mediante coperture, cordoli per evitare percolato ecc.). Chiunque passi può giudicare ad occhio nudo (per non tirare in ballo quanto verificato dal sopralluogo dei Carabinieri che ha preceduto il sequestro del 25/9/2020).
- La messa a regime degli impianti va verificata (da Provincia) entro max 90 gg. Il nuovo bruciatore, installato dopo ordinanza del sindaco di Concorezzo del 13/8/2019(?) non è stato ancora messo a regime!
Entro
30 gg dalla messa a regime va effettuato
campionamento delle emissioni. Ovviamente anche ciò non è avvenuto.
- Il 25/11/2016 il Comune di Concorezzo comunica la concessione dell'AUA ma "prescrive che entro il termine di 30 gg.
AB provveda alla istallazione di idonei sistemi per la mitigazione delle
emissioni odorigene. Entro lo stesso termine dovrà essere prodotta al Suap
l'idonea documentazione tecnica attestante quanto installato" ecc.
Per quanto a nostra conoscenza anche questo impegno potrebbe essere stato
disatteso.
Torniamo alla cronistoria
Nell'estate 2017
notevole aumento dell’inquinamento
Istituito un tavolo
presso il Comune di Concorezzo. Partecipano i comuni di Monza e di Concorezzo,
ARPA, ATS di Monza e Brianza, l’Azienda e
alcuni comitati di cittadini (tra questi il Comitato Tutela
di Concorezzo Terra Acqua Aria).
Fin dall’inizio (novembre 2017) il Comune di Concorezzo rinuncia a
prendere una posizione rigida e cerca una mediazione con l'azienda. Non si
capisce a quale titolo, dal momento che le informazioni reperibili in rete
da chiunque, sulla proprietà di Asfalti Brianza non sono affatto rassicuranti
(vedi link in appendice ).
I
TAVOLI
Fin
dal primo tavolo ARPA MB dice di essere titolata ad intervenire solo qualora il
Comune di Concorezzo si impegni ad attivare le procedure previste dalla D.G.R. 3018/2012 che si occupa di “molestie
olfattive”. Dato che ciò non avviene ARPA si defila, ribadendo però il fatto
che esistono problematiche sanitarie che vanno approfondite dagli
enti specialzzati (si presume ATS), cosa che non è mai avvenuta in questi cinque
anni.
I tavoli comunque si trascinano in modo
pressoché inconcludente (come sostenuto dallo stesso Villa, vicesindaco di Monza) fino a metà 2019. Asfalti Brianza risulta sempre in ritardo,
chiede continue proroghe e spesso risulta inadempiente. Diserta perfino un
incontro senza alcun avviso.
A
maggio 2019 (dopo un anno dalla prima previsione!) senza aver fatto alcun passo
avanti vengono ribadite le proposte avanzate di propria iniziativa dal Comitato
Tutela di Concorezzo, rimaste fino ad allora tutte sulla carta.
Per inciso, nelle carte
consegnateci dal Comune di Concorezzo non
risulta alcun curriculum vitae o atto formale di incarico a tecnici proposti
dal Comitato tutela che invece risultano essere accettati come propri consulenti
da Asfalti Brianza. Una procedura paradossale.
Il 4 luglio
2019 finalmente un’ordinanza del Comune di Concorezzo sollecita all'azienda
la realizzazione di alcuni interventi
impiantistici, che dovrebbero concludersi ad agosto 2019 e ridurre
consistentemente l'impatto delle emissioni.
Il
29/7/2019 la
Provincia comunica che ad Asfalti Brianza e al Comune di Concorezzo che
qualsiasi modifica impiantistica seppur non sostanziale, richiede la propria
preventiva autorizzazione (e 60 gg di tempo utile per le verifiche).
Agosto 2019 - Viene ordinato dalla Procura di Monza il sequestro
degli atti relativi ad Asfalti Brianza presso gli Uffici comunali di
Concorezzo.
Subito esplode un inquinamento fortissimo
Il Comitato di
quartiere Sant'Albino organizza due
assemblee pubbliche molto partecipate (2/8 e 2/9/2019)
7/8/2019 Il
comune di Agrate presenta un primo esposto ai Carabinieri.
Il
13/8//2019 il Sindaco
di Concorezzo Capitanio emette una ordinanza sindacale con la motivazione di
consentire subito la modifica del
bruciatore senza
attendere le verifiche della Provincia. L’
ordinanza è del tutto priva di indicazioni in merito alle altre misure di
tutela della salute. Il nuovo
bruciatore creerà ancor più emissioni del precedente. La Provincia comunicherà
in seguito che visto che la modifica del bruciatore è stata imposta con ordinanza
del Sindaco di Concorezzo spettano allo stesso comune le procedure di
autorizzazione e messa a regime. Risultato: a tutto oggi nessuno ha proceduto
alla messa a regime del bruciatore e alla valutazione delle sue emissioni.
4-9-2019
- SOPRALLUOGO ARPA
Avviene a impianto
fermo. Rileva gestione dei rifiuti non adeguata. I camion escono senza
copertura. Bianchi afferma che il fresato ritirato da altri non viene usato per
produrre conglomerato bituminoso cosa che invece avviene per il fresato dei
propri cantieri. Ma di ciò, dice ARPA, non fornisce documentazione. Dunque
Bianchi stesso ammette una palese violazione delle norme e dell’AUA.
Senza contare che in assenza di documentazione risulta impossibile distinguere
i materiali di cui si ignora provenienza e composizione. AB non ha un registro
per segnare gli orari di accensione e spegnimento né registrazione delle
temperature.
ARPA fa delle proposte fra cui l’attivazione della DGR 3018.
Aggiunge anche testualmente: “Si evidenzia inoltre che il problema delle
molestie olfattive è in prima istanza un problema
di carattere sanitario che richiede il coinvolgimento di soggetti in grado di
esperire valutazioni specifiche per tale impatto”.
20/9/2019 “Le Jene” fanno un blitz a
casa del sindaco Capitanio e poi nell’azienda girando il servizio che andrà in
onda poi il 12/11/2019.
24/9/2019 Finalmente anche il comune di Monza deposita un
esposto alla Procura della Repubblica di Monza.
25/9/2019 – SEQUESTRO - Intanto la Procura della Repubblica di Monza sta indagando sull’azienda e ne decide il sequestro preventivo urgente per scorretta gestione dei rifiuti. Emerge anche la presenza di rifiuti pericolosi, di percolato nelle fognature. A poca distanza dal pozzo di acqua potabile di Brianzacque.
La
Procura decreta che i rifiuti presenti dovranno essere caratterizzati
(analizzati) e smaltiti secondo rigido controllo e affida la responsabilità al Comune di Concorezzo che in
realtà non può garantire una presenza continuativa dei propri vigili urbani per
cui le operazioni (notturne) vengono controllate “a campione”. I campioni di materiali vengono analizzati
presso un laboratorio di Brescia scelto da Asfalti Brianza. A noi pare tutta una
procedura che offre poche garanzie
Nel corso
dell’intervento della Procura emerge
negli spazi di
Asfalti Brianza la presenza
di una sorta
di azienda “ fantasma ” , denominata
Wu Bau (da una ricerca in
rete questa azienda risulta vincitrice di appalti milionari).
RIPRESA ATTIVITA’ (19/11/2019) - Nonostante il sequestro in realtà permanga, la Procura della
Repubblica di Monza, sospinta presumibilmente a ridurre l’enorme
massa di rifiuti, una montagna alta una ventina di metri, consente infatti la ripresa di attività in forma ridotta (solo di
notte) e “sperimentale”. Nonostante ciò sia vietato dall’AUA vigente l’ Azienda
infatti argomenta di poter utilizzare una maggiore quantità di fresato (asfalto
vecchio recuperato dalle strade, impuro, spesso contenente catrame e quindi ancor
più inquinante) e di poterlo “lavorare” con temperature più basse utilizzando
“additivi”, dei quali peraltro nessuno conosce la
composizione e le eventuali “ricadute” in termini di ulteriore inquinamento. Di
certo gli additivi hanno l’effetto di “coprire” le puzze con un odore indefinibile di tipo dolciastro, senza
tuttavia alcuna evidenza comunicata in relazione al fatto che possano
neutralizzare la tossicità delle emissioni.
Nessuno fa cenno al fatto che fino a
questo momento AB ha sostituito solo il bruciatore (cosa che ha coinciso con
emissioni più impattanti e fastidiose in un’area assai più vasta di prima), e
quindi continua a “bruciare” utilizzando un impianto obsoleto e un filtro a
manica del tutto inadeguato a contenere emissioni gassose (come sono quelle
cancerogene).
12/11/2019 SERVIZIO DE “LE IENE”: “VIVERE
RESPIRANDO ASFALTO”. Va in onda il
servizio. Rivela le pessime condizioni dei lavoratori e produce analisi i cui
risultati sono molto allarmanti.
17/11/2019 - DIFFIDA ATO PER SCORRETTA GESTIONE
DEGLI SCARICHI METEORICI E FOGNARI in
un’area nella quale è presente un pozzo
di Brianzacque e in cui (come precisa la stessa AUA) la falda è appena a tre metri dalla superficie
e non è protetta da alcuno strato argilloso. Per questo il nostro Comitato
chiede da mesi verifiche della falda oltre a carotaggi su ampia area.
Il 22/11/2019 interviene anche la Prefetta di
Monza che impone finalmente ad ARPA e ad ATS di elaborare un piano di
monitoraggio rapido e coordinato in collaborazione col Comune di Concorezzo. Entro il 24 gennaio 2020 Asfalti Brianza
dovrà aver smaltito tutta la montagna di fresato ammassata in cortile.
Il 26/11/2019 - Conferenza dei servizi che rileva la mancanza di
documenti e informazioni necessarie da parte di Asfalti Brianza e rinvia il tutto al 10 gennaio 2020.
Intanto i comunicati
del Comune di Concorezzo descrivono le fasi previste per il piano
proposto alla Prefetta (17/12/2019).
Il piano di lavoro, redatto in
collaborazione da ARPA ed ATS, prevede tre differenti tipologie di
campionamento dell’aria
1)un tipo di campionamento verrà
effettuato con il Canister
2) Mercoledì 18 dicembre ha invece
preso il via l’installazione di cinque campionatori passivi, monitoraggio a
medio termine che durerà complessivamente tre settimane, distribuite nell’arco
di due mesi
3) Terzo tipo di campionamento
tramite il monitoraggio, sempre di medio periodo, con dei campionatori attivi
che verranno installati nel mese di gennaio.
Contemporaneamente verrà attivata,
da parte di ATS, un’indagine epidemiologica sulla popolazione coinvolta (da
completare entro il 30/3/2020).
Per ora è
rinviata la procedura per l’attivazione della DGR 3018 per quanto riguarda le emissioni odorigene (NDR: annusatori
e schede di segnalazione). Rinvio per via di produzione ridotta, inquinamento
diffuso, finestre chiuse ecc..
Per quanto leggiamo sulla stampa il Piano
ha secondo noi notevoli pecche.
●
Si parla
sempre di "MOLESTIE OLFATTIVE", DI DGR 3018 e di
"ANNUSATORI" e non di RISCHIO
DI CANCRO.
●
I SOLI CONTROLLI NECESSARI E
INCONFUTABILI SONO QUELLI FATTI NEL CAMINO, CON IMPIANTO A
MASSIMO REGIME (come scritto nella stessa AUA) e PER UN PERIODO SUFFICIENTEMENTE
LUNGO.
●
I CONTROLLI
VANNO EFFETTUATI DAL NOE DEI CARABINIERI (perché è reparto specializzato e
perché non è pensabile che istituzioni che per cinque anni non hanno fatto
nulla ora si attivino per trovare risultati che potrebbero far saltare molte
teste).
●
LA TEMPISTICA PROGRAMMATA PER I CONTROLLI (ad
esempio i controlli al camino concordati con l’azienda per il 20 e 21/1/2020) SEMBRA
DESTINATA A NON CONSEGUIRE ALCUN RISULTATO (SALVO QUELLO DI TAPPARCI LA
BOCCA PER SEMPRE).
●
LA MODALITA' DEI CONTROLLI NON È CONVINCENTE.
Dalle nostre letture risulta anche che l'affidabilità dei vari campionatori è
condizionata da una quantità di altri fattori (vento, umidità, livelli
circostanti di smog da veicoli, da riscaldamento e da altri impianti
industriali; utilizzo di additivi, come nel nostro caso, usati per abbattere
alcuni elementi inquinanti e soprattutto per "coprire" le "molestie
olfattive" ecc. ecc.).
●
GLI UNICI FILTRI IN GRADO DI AGIRE
SULLE EMISSIONI GASSOSE SONO QUELLI AI CARBONI ATTIVI, ma sono costosi, vanno
cambiati di continuo e soprattutto tengono traccia di tutto ciò che vi
passa attraverso.
●
ASFALTI BRIANZA non è un'azienda
qualsiasi. Questa
proprietà (vedi anche l’appendice a fondo post (*) si è distinta nei decenni
per problematiche denunciate dalla popolazione di Segrate, Monza, Agrate,
Brugherio, Concorezzo. È sempre stata inadempiente e in ritardo anche sui
tavoli promossi dal Comune di Concorezzo (a che pro?). Ha ufficialmente quattro dipendenti, debiti
pesanti con INPS e INAIL per il mancato versamento dei contributi; un
capitale sociale di 10.000 euro.
La montagna di rifiuti che andava rimossa entro il 24
gennaio è ancora là. AB ha un impianto antidiluviano. AB non è un'azienda strategica per il
paese.
Come si
spiega tutta questa cautela e la disponibilità mostrata per anni nei suoi
confronti?
10/01/2020 - Seconda Conferenza dei servizi.
Asfalti Brianza presenta una documentazione
del tutto insoddisfacente. Ulteriore proroga. Potrà produrre i documenti
entro il 20/1 (per ulteriore incontro del 23/1/2020).
Il Comitato
di Quartiere con l’aiuto dell’Associazione Minerva di Concorezzo rileva che a meno di 200 mt dall’enorme montagna di
vecchio catrame, accumulata a cielo aperto nello spazio dell’azienda, si trova
un pozzo gestito da Brianza Acque (cosa vietata da AUA e PGT).
Da
Concorezzo Mauro Capitanio parla di “due
passi indietro” da parte di Asfalti Brianza. “La partita è stata gestita in
maniera molto superficiale e non si capisce dove sia il confine fra la non
percezione della gravità della situazione e l’incompetenza dell’azienda”, dice il sindaco.
Da Monza Dario Allevi e Simone Villa (vicesindaco)
dichiarano che:”….al termine di questo iter non esiteremo a rivolgerci ancora
alla Procura”.
Il 17/1/2020 assistiamo all’ennesimo colpo di
teatro da parte di Asfalti Brianza che, non in grado di produrre la
documentazione richiesta, rinuncia al rilascio della nuova AUA per
“modifica non sostanziale” all’impianto ma annuncia che presenterà richiesta
per una modifica sostanziale. Presumendo con ciò di prorogare ad infinitum lo
status quo.
Capitanio annuncia peraltro che
manderà comunicazione a Prefettura e Procura del mancato rispetto delle sue due ordinanze e mancato smaltimento dei
rifiuti che AB avrebbe dovuto inderogabilmente realizzare entro il
24/1/2020.
Alle due
autorità si rivolgono anche i sindaci di Agrate e Brugherio con una lettera dai toni
molto preoccupati.
Il 28/1/2020 il comune di Concorezzo effettua
sopralluogo in AB e verifica il mancato rispetto dell’ordinanza n. 118 emessa dal
sindaco Capitanio il 22/11/2019 (che imponeva lo smatimento dei rifiuti stoccati in modo
inadeguato entro il 22/1/2020).
Il sindaco
Capitanio durante il Consiglio comunale di Concorezzo (29/1/2020) deve
ammettere che effettivamente il cumulo
dei rifiuti di AB è situato a meno di 200 m. dal pozzo di Brianzacque (cosa su
cui tutti finora avevano taciuto) e che resta aperta la diffida di ATO MB
per irregolarità nella raccolta degli scarichi meteorici di prima pioggia.
In compenso
Brianzacque garantisce che la qualità dell’acqua a Sant’Albino rispetta i
parametri. Fortunatamente anche i controlli fatti effettuare dagli utenti
dell’Orto comunitario a Sant’Albino sembrano rassicurare.
Intanto i
controlli da DGR 3018 (“annusatori” ecc.) vengono sensatamente sospesi perché
al momento la produzione è ridotta, AB è costretta a non ricorrere al fresato
ma può utilizzare “additivi” profumati, le finestre sono chiuse e
l’inquinamento diffuso da traffico e riscaldamenti talmente alto da non
consentire risultati attendibili. Secondo noi per gli stessi motivi non daranno
risultati credibili i controlli che si effettuano mediante canister e campionatori vari.
Che queste
verifiche siano poco utili lo dimostra il fatto che nei giorni dei controlli (concordati con l’azienda) al camino (20 e
21/1/2020) il nostro modulo di segnalazioni da parte dei cittadini ha raccolto
1 sola segnalazione di “lieve odore” a
fronte di 900 segnalazioni di luglio e agosto 2019, mesi in cui l’azienda,
col fiato della Procura sul collo, ha evidentemente dato fondo alla sua più
abituale produzione e oltre.
20 e
21/1/2020 controlli
al camino per Asfalti Brianza (data concordata con l’azienda).
29/1/2020 – Durante il Consiglio comunale di
Concorezzo il Sindaco Capitanio precisa che Asfalti Brianza, in base
all’AUA, non ha mai potuto e non potrà mai utilizzare il fresato nella
produzione (peccato che AB ha ammesso di averlo già fatto- vedi controllo ARPA del
4/9/2019).
5/2/2020 – Partecipando alla Consulta di quartiere Sant’Albino l’assessora
all’Ambiente del comune di Monza, Martina Sassoli si definisce molto arrabbiata
per gli inadeguati interventi di controllo da parte della provincia di Monza e Brianza negli ultimi
anni.
6/2/2020 – A Monza si svolge una
commissione consiliare sul tema Asfalti Brianza. Il Vicesindaco Villa ricorda
che Asfalti Brianza è certificata come azienda insalubre di prima classe.
All’unanimità preso atto della inadeguatezza delle documentazioni prodotte da
Asfalti Brianza la commissione decide di chiedere che anche Monza venga
invitata al tavolo promosso dal Prefetto.
7/2/2020 - LETTERA DI ALLEVI E SASSOLI ALLA
PREFETTA – si richiedono campionatori per più approfonditi controlli.
15/2/2020 “La Rondine”, lista civica di
Concorezzo “scopre” che lo stabilimento di Asfalti Brianza è inserito
all'interno della "Rete verde di ricomposizione paesaggistica"
(documento del 13/12/2019), area che dovrebbe avere una funzione strategica in
termini di funzionalità ecologica e sostenibilità ambientale.
19/2/2020 – in Prefettura a Monza il vice
ministro dell’Interno Mauri sulla questione Asfalti Brianza.
20/2/2020 – Video de “Il Fatto Quotidiano
online“ sulla vicenda Asfalti Brianza. (”Brianza. Aria nociva dal camino di
un’azienda”).
28/2/2020 – Da vari giornali locali: “I
Canister (nasi elettronici) fanno flop”. Le mappe de “La Rondine” raffrontano
il migliaio di segnalazioni dell’estate 2019 con quattro o cinque segnalazioni
totali durante il campionamento promosso dalla
Prefettura. Qualcosa nei controlli non ha funzionato.
3/3/2020
- Esposto in Procura da parte del
Codacons sulla vicenda Asfalti Brianza.
11/3/2020 – la stampa parla di “flop” dei
nasi elettronici (non ha funzionato
il “meccanismo a chiamata”).
13/5/2020 – I Sindaci di Agrate, Brugherio e
Monza inviano una lettera a Procura e Prefettura, per sollecitare una
soluzione.
16/5/2020 Interrogazione su Asfalti Brianza
dei consiglieri provinciali di Brianza Rete Comune.
19/5/2020 – Il Prefetto risponde ai tre
sindaci dicendo che il 5/5/2020 ha sollecitato ARPA e ATS per la ripresa dei
loro controlli.
22/5/2020 – Lettera (vergognosa) di Asfalti
Brianza in risposta al piano di smaltimento imposto dalla Prefettura. AB comunica che non intende svolgerlo perché
troppo oneroso ed inquinante (sic!) e in nome della “tanto decantata economia
circolare”. Chiederà nuova AUA (presumibilmente per poter usare il fresato, di
origine e composizione ignote) nella produzione.
3/6/2020 – Il Comitato presenta esposto
alla Procura della Repubblica di Monza. Lo stesso documento è stato inviato
anche ai Carabinieri Nucleo Tutela Ambiente.
15/6/2020 – Nostra nuova comunicazione al
Prefetto. La nostra richiesta di partecipazione al tavolo prefettizio almeno
come uditori viene respinta. Verranno finalmente ammessi al tavolo i sindaci di
Agrate, Brugherio e Monza.
Intanto comunque Asfalti Brianza, nonostante tutto, continua a lavorare,
sia pure in forma ridotta, con il solito impianto obsoleto, cui è stato
cambiato solo il bruciatore, con una pretesa anzi di aumentare di 4 volte il
volume delle emissioni, col solito insufficiente filtro a manica, senza alcuno
degli accorgimenti promessi per ridurre
il rischio sanitario e senza alcuna messa a regime autorizzativa. Intanto ha
iniziato anche a “rosicchiare” la montagna di fresato ma dato che ha comunicato
di non proseguire nello smaltimento e dato che a noi risulta che dal 13/5/2020
nessun camion è più uscito per tale scopo ci si chiede dove finisca questo
fresato; domanda posta anche dai tre sindaci nella loro lettera a Procura e
Prefettura del 13/5/2020.
Inutile
dire che la fiducia dei cittadini nelle istituzioni è stata fortemente fiaccata
da questo tira e molla che dura da ormai sei anni e che negli ultimi tre ha
toccato livelli davvero vergognosi..
Per
concludere: HACKERAGGIO INFORMATICO?
Dai primi
di dicembre 2019 a tutto oggi il nostro blog che svolge anche funzioni di
utilità sociale (vedi ad es. un recente messaggio del medico di base ai suoi
pazienti) subisce un boicottaggio
digitale per cui risulta impossibile inserire direttamente su Facebook
qualsiasi post, indiscriminatamente e indipendentemente dai contenuti. Inoltre,
anche nostri gruppi WhatsApp collegati all’impegno sul tema Asfalti Brianza e
raggruppanti più di un centinaio di persone subiscono quasi quotidianamente
attacchi mediante inserimento di link da siti pornografici.
Vi
risparmiamo l’ APPENDICE DEDICATA A NOTIZIE TRATTE DALLA STAMPA A PROPOSITO DI
ASFALTI BRIANZA E SUA PROPRIETA’. Cercate da soli Asfalti Brianza, Lucchini
&Artoni, Edil Bianchi, Vincenzo Bianchi, Giancarlo Bianchi, intercettazioni
Caianiello, Mascarino ecc.
lunedì 15 giugno 2020
Asfalti Brianza, il percolato mette a rischio i pozzi d'acqua
Asfalti Brianza, il Percolato Mette a Rischio i Pozzi d'Acqua
Il comitato sant'Albino – san Damiano la scorsa settimana ha presentato un esposto in Procura per chiedere che si trovi una soluzione (definitiva) all'affaire Asfalti Brianza.
Classificata come azienda insalubre di prima classe, i residenti della zona chiedono, di fatto, che il bitumificio venga spostato e che nel frattempo si attuino tutte le misure necessarie (e promesse da tempo) per mitigare l'impatto delle lavorazioni. Una richiesta urgente anche alla luce della volontà di Asfalti Brianza di non provvedere allo smaltimento della montagna di fresato. Che, va ricordato, doveva essere rimossa già a gennaio ed era la condizione minima posta per la riapertura dell'attività, che invece ha già ripreso.
Tutto da verificare se quel materiale viene riutilizzato per la lavorazione; quello che è certo, però, è che già in passato (novembre 2019) Asfalti Brianza aveva ricevuto una diffida per la scorretta gestione degli scarichi meteorici e fognari. Il rischio, denuncia il comitato, è che quella montagna di rifiuti sottoposta agli agenti atmosferici possa penetrare nella falda acquifera. Un fatto analogo in realtà era già accaduto nel 2011, quando il pozzo di Brianzacque, a meno di 200 metri da dove si trovavano i rifiuti era stato chiuso per sei mesi perché i rilievi avevano evidenziato la presenza di nitrati.
Ad oggi l'unica misura adottata da parte della famiglia Bianchi, proprietaria dell'impianto, è l'installazione di un nuovo bruciatore che nessuna autorità esterna all'azienda ha mai controllato come è prassi in casi come questi. Per di più, fanno notare i residenti della zona, ancora non è stata installata alcuna cappa di contenimento che dovrebbe poter filtrare le particelle dei residui di lavorazione, in particolare quelle più piccole, che corrispondono anche a quelle più pericolose.
(Foto tratta dal Blog del quartiere sant'Albino)
#asfaltibrianza La Rondine Concorezzo Associazione Minerva #comitatodiquartieresantalbino
Classificata come azienda insalubre di prima classe, i residenti della zona chiedono, di fatto, che il bitumificio venga spostato e che nel frattempo si attuino tutte le misure necessarie (e promesse da tempo) per mitigare l'impatto delle lavorazioni. Una richiesta urgente anche alla luce della volontà di Asfalti Brianza di non provvedere allo smaltimento della montagna di fresato. Che, va ricordato, doveva essere rimossa già a gennaio ed era la condizione minima posta per la riapertura dell'attività, che invece ha già ripreso.
Tutto da verificare se quel materiale viene riutilizzato per la lavorazione; quello che è certo, però, è che già in passato (novembre 2019) Asfalti Brianza aveva ricevuto una diffida per la scorretta gestione degli scarichi meteorici e fognari. Il rischio, denuncia il comitato, è che quella montagna di rifiuti sottoposta agli agenti atmosferici possa penetrare nella falda acquifera. Un fatto analogo in realtà era già accaduto nel 2011, quando il pozzo di Brianzacque, a meno di 200 metri da dove si trovavano i rifiuti era stato chiuso per sei mesi perché i rilievi avevano evidenziato la presenza di nitrati.
Ad oggi l'unica misura adottata da parte della famiglia Bianchi, proprietaria dell'impianto, è l'installazione di un nuovo bruciatore che nessuna autorità esterna all'azienda ha mai controllato come è prassi in casi come questi. Per di più, fanno notare i residenti della zona, ancora non è stata installata alcuna cappa di contenimento che dovrebbe poter filtrare le particelle dei residui di lavorazione, in particolare quelle più piccole, che corrispondono anche a quelle più pericolose.
(Foto tratta dal Blog del quartiere sant'Albino)
#asfaltibrianza La Rondine Concorezzo Associazione Minerva #comitatodiquartieresantalbino
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