Alessandro Di Mise secondo noi è un grande fotografo. Di certo è una persona disponibile e generosa. Ha lavorato con gli alunni della Scuola elementare Manzoni e il loro incontro ha prodotto una magia.
CQSASD
Alessandro Di Mise secondo noi è un grande fotografo. Di certo è una persona disponibile e generosa. Ha lavorato con gli alunni della Scuola elementare Manzoni e il loro incontro ha prodotto una magia.
CQSASD
Appena esplose la vicenda di Asfalti Brianza che coi suoi miasmi avvelenava soprattutto S.Albino e San Damiano ma anche vari quartieri di Agrate, Concorezzo e Monza alcuni esponenti del centrodestra brugherese (ancora attuali candidati) ci contattarono sollecitadoci a proseguire la nostra azione di protesta e partecipando perfino a qualche nostra manifestazione di piazza.
Poi costoro incomprensibilmente (o è facile ipotizzare il perchè dato che per anni a "concertare" in inconcludenti tavoli istituzionali con l'Azienda inquinante erano stati i sindaci di Concorezzo e il Vicepresidente della Provincia, tutti in quota centrodestra) si sono dileguati.
Emersi i gravi rischi per la salute certificati da una relazione della Azienda Sanitaria di MB inoltrammo alle autorità una lettera con la richiesta di chiudere Asfalti Brianza (che ora da più di due anni è sotto sequestro decretato dalla Procura e sotto processo con la costituzione di parte civile dei quattro comuni succitati). Tale lettera fu sottoscritta da una cinquantina di consiglieri (regionali, provinciali e comunali). Di questi 50 solo 4 erano del centrodestra.
Votate per chi vi pare ma noi invitiamo a non votare persone che antepongono basse trame di partito alla tutela della salute di tutti i cittadini, vecchi e bambini compresi
CQSASD
vedi sotto una ricostruzione storica della vicenda dal sito degli amici de La Rondine di Concorezzo
La Rondine Concorezzo
In raealtà per motivi burocratici non si tratterà di una inaugurazione ufficiale ma di una giornata di festa (vedi sotto il programma).
Ricevo da una amica e giro a tutti. Diffondete!
Grazie
Paolo Teruzzi
"Vi giro il link del sito prodotto da una mia ex compagna di scuola, attualmente ordinaria di storia contemporanea all'UNIFI, dove ha riunito tutto il materiale raccolto in molti anni di ricerca sugli "intellettuali in fuga", principalmente professori ebrei, a seguito delle leggi razziali.
Sono pagine piene di dolore ma anche di speranza per coloro che riuscirono a rifarsi una vita all'estero.
Patrizia mi ha chiesto di diffonderlo il più possibile, sia perché sta ancora raccogliendo materiale in tutto il mondo (testimonianze, foto, racconti), ma anche perché vuole cercare con questo lavoro di rendere giustizia a coloro che furono obbligati a lasciare tutto e fuggire verso ......
Il progetto di ricerca "Intellettuali in fuga dall'Italia fascista. Migranti, esuli e rifugiati per motivi politici e razziali", è stato promosso dall’Università di Firenze, con la direzione scientifica di Patrizia Guarnieri, in occasione dell’80° anniversario delle leggi razziali.
Il progetto, sostenuto dalla Regione Toscana, con il patrocinio di importanti istituzioni ed enti esteri, nasce per affrontare un tema ancora non molto indagato della recente storia del nostro Novecento, poco conosciuto sia in termini di numeri, sia nelle vicende biografiche, nei percorsi e negli esiti accademici e professionali.
"Intellettuali in fuga" è un importante lavoro di ricerca ad accesso aperto e bilingue, utile strumento per la didattica e la divulgazione presso un pubblico ampio sui temi affrontati con un forte richiamo all’attualità e con una serie di esigenze e domande di rilevante significato pubblico e insieme storiografico: la valorizzazione della cultura italiana del Novecento all’estero; la consapevolezza dei danni e delle perdite subite con la dittatura e l’antisemitismo, non solo dalle vittime ma da tutto il paese; il contribuito della conoscenza storica sulla cosiddetta “fuga dei cervelli” che coinvolge, anche ai nostri giorni, le giovani generazioni, la scuola e l’università.
Intellettuali in fuga dall'Italia fascista. Conversazioni con Patrizia Guarnieri
Nell'ultima Consulta di quartiere S.Albino è stato ribadito (come da anni) che l'unico intervento serio sulla viabilità locale sarebbe l'interramento di Viale Industrie. Questo ha probabilmente ingenerato nel resoconto giornalistico allegato un equivoco rispetto al previsto sottopasso fra S.Albino e Cederna all'altezza di Via Nievo. Le Consulte di Cederna e Sant'Albino hanno già espresso congiuntamente la loro contrarietà al progetto.
L'Assessora Turato ha peraltro precisato che in realtà lo stanziamento (950.000) euro riguarda una revisione complessiva della viabilità in tutto questa area già supercongestionata ed ora ulteriormente peggiorata dal blocco del traffico in occasione delle partite casalinghe del Monza, blocco che causa anche danni assai consistenti alle numerose attività industriali e commerciali della zona.
La Consulta ha chiesto che la voce semplificatoria e fuorviante del bilancio (appunto "Sottopasso Cederna Sant'Albino") venga modificata in modo coerente con le intenzioni sopra espresse dall'Assessora.
CQSASD
Si allega ritaglio del Giornale di Monza cui abbiamo fatto riferimento.
Recentementte il nostro capo del governo ha affermato che le vittime delle Fosse Ardeatine sarebbero state uccise solo perché italiane. Ma la gran parte di loro è state trucidata perché si trattava di ebrei e di oppositori del fascismo. Semmai tocca ricordare che anche gli aguzzini fascisti e filonazisti erano italiani. Ora la seconda carica dello Stato (la democrazia nata dalla Resistenza) fa intendere che i veri colpevoli sarebbero stati i partigiani che in Via Rasella avrebberro attaccato una innocua banda musicale. In realtà era un atto di guerra contro gli occupanti nazisti, realizzato a rischio della vita, sollecitato anche dagli alleati americani che erano alle porte del Lazio. La citata banda era un reparto di altoatesini (italiani) aggrergati alle SS naziste, già distintosi in rastrellamenti, violenze e torture.
Evidentemente costoro non sanno prendere davvero le distanze da quelli che sono stati in passato (ma non lo sono ancora?) i loro riferimenti storici, culturali e politici.
Intanto noi commemoriamo le tante vittime innocenti fra cui anche santalbinesi.
Luigi Montrasio, di S.Albino, deportato e morto a Gusen
La testimonianza di Lorenzo Citterio, nipote di Luigi Montrasio