Assente per sopraggiunti impegni istituzionali l’assessore
all’ambiente Giada Turato, il titolare delle deleghe a urbanistica e lavori
pubblici Marco Lamperti ha comunicato che lo scorso 26 maggio è stata
ufficialmente sottoscritta da amministrazione comunale ed Elesa la convenzione
che consentirà di dare il via al piano attuativo di espansione della sede
produttiva dell’azienda. La convenzione, come noto, prevede la realizzazione di
un nuovo capannone industriale di 15mila mq su terreno agricolo lungo via Adda,
a ridosso dell’attuale sede, con nuovi 100 posti di lavoro annunciati, e
interventi di compensazione ambientale pari a circa 900mila € da effettuare nel
quartiere Sant’Albino.
Elesa, ha informato ancora l’assessore, ha già depositato le
richieste per procedere all’edificazione della nuova struttura; i lavori sono
già prossimi alla partenza. Per quanto riguarda le opere di compensazione
ambientale, l’azienda ha comunicato di non essere riuscita a concludere
l’acquisto di aree verdi del quartiere da consegnare al Comune, a quanto
riferito per l’indisponibilità dei proprietari a cederli. Per questa ragione, gli oneri saranno a
questo punto monetizzati. Elesa realizzerà direttamente le opere di
compensazione. L’elenco di queste opere sarà formalmente indicato ad Elesa
dall’Amministrazione Comunale, d’intesa con la Consulta di quartiere che ha presentato
all’assessore un dossier discusso tra i cittadini attivi del quartiere S.Albino con
numerose proposte. Tra le richieste: nuovi filari di alberature, la
realizzazione di una seconda area cani, il prosieguo della pista ciclabile fino
al Malcantone, l’esproprio di alcune aree.
Per ora l’unica certezza è la realizzazione di una pista
ciclabile a servizio del nuovo insediamento con ingresso da via Adda, il cui
percorso però - chiede la Consulta - dovrà essere ulteriormente esteso fino a
connettere via Adda direttamente con il centro natatorio e le (ultime) aree
verdi circostanti.
La Consulta ha inviato il pacchetto di proposte agli
assessori all’Urbanistica e all’Ambiente, con l’obiettivo di giungere al più
presto alla scelta delle opere da realizzare. Ha richiesto all’Assessore
Lamperti, il quale ha dato la sua disponibilità, di avere una persona di
riferimento che venga individuato dagli uffici comunali
competenti per poter fare una stima adeguata delle nostre proposte, venire in
quartiere per vedere le aree individuate e valutare le soluzioni proposte,
accompagnato da alcuni volontari della Consulta. In questo modo riteniamo possa
essere svolto un lavoro di analisi di quanto proposto, nell’ottica di
procedere, subito al rientro della pausa estiva, con i relativi lavori.
L’Assessore sarà nuovamente da noi insieme all’Assessora
Turato a settembre per dare evidenza di quanto accolto rispetto alle nostre
proposte.
DA ECOMOSTRO A ECOBEFFA?
Si è inoltre aperto un giallo sull’Ecomostro, il capannone
ex APA alle spalle del Parco Giochi di via Guardini, da anni abbandonato e
oggetto di un fallimento, acquistato nelle scorse settimane all’asta
giudiziaria da un imprenditore. Secondo l’acquirente, riferisce sempre
Lamperti, nell’atto di assegnazione dell’immobile da parte del Tribunale non vi
sarebbero contenuti gli obblighi di cessione al comune di Monza di alcune aree
verdi intorno al capannone, vincoli previsti da una vecchia convenzione
sottoscritta dall’allora proprietario con il Municipio. Sarebbe una vera beffa:
il Comune avrebbe dovuto entrar in possesso di quei terreni da oltre 10 anni e
oggi quelle aree sono indispensabili per migliorare le connessioni verdi all’interno
del quartiere e completare la realizzazione del tracciato ciclo-pedonali
previsto anche dal bici-plan comunale. Nemmeno l’ufficio patrimonio del Comune
fino ad oggi - ha aggiunto Lamperti - è riuscito a venire a capo della
questione. La Consulta ha consegnato a Lamperti il documento allegato agli atti
dell’asta che, a nostro parere, conferma l’esistenza di questi obblighi di
cessione in carico al nuovo proprietario, con tutti gli estremi. Il documento
in questione è pubblico e si può leggere a questo link.
L’assessore si è impegnato a compiere un’ulteriore verifica
della situazione e convocherà i rappresentanti della Consulta per riferirne
l’esito.
3 NUOVI SUPERMERCATI
Altre pessime notizie riguardano la prossima realizzazione e
apertura di nuovi supermercati di media dimensione a ridosso del quartiere,
provvedimenti ai quali l’amministrazione comunale - ha dichiarato Lamperti -
non ha potuto opporsi perché autorizzabili dall’attuale PGT. Uno di questi
aprirà lungo via Foscolo, in un’area dismessa a ridosso di una delle imprese di
produzione di lapidei cimiteriali (dove prima c’era la LIDL), gli altri due
nell’area ex Fiera/ex tamponi - alienata dalla precedente amministrazione - a
ridosso della rotonda dello stadio (mercato del fresco + LIDL). Si cercherà di utilizzare gli oneri per
migliorare la viabilità intorno alle zone interessate dagli interventi: magra
consolazione.
Si procederà anche alla verifica della notizia riguardante
la possibile avvenuta alienazione - da parte di NET/ATM - dell’ex deposito
autobus di via Pompei, pagato dai cittadini monzesi, mai entrato in funzione e
dimenticato: un’area di 35mila metri con un immobile di tre piani a sua volta
abbandonato, prima ancora di ospitare gli uffici locali dell’azienda di
trasporti pubblici. Il rischio è che il nuovo acquirente sia intenzionato a
trasformare l’area in un capannone produttivo.
ATTENZIONE ALLA QUALITÀ DEI LAVORI SUL PONTE CICLOPEDONALE
A seguito di sopralluoghi effettuati sia da alcuni cittadini
del quartiere che dall’assessore, saranno ulteriormente verificate dagli uffici
comunali la qualità degli interventi e la sicurezza dei lavori in corso (tenuta
palizzata in legno, pali tondini scoperti, ricambi, rifiuti da
lavorazione ecc)