Per quanto riguarda Sant’Albino e aree limitrofe il Comitato di quartiere S.Albino aveva già elaborato un proprio documento in merito (ripreso anche dalla Consulta), consegnato poi all’Amministrazione Comunale ad aprile 2014 (vedi qui: http://comitatosantalbino.blogspot.it/2014/05/page-margin-2cm-p-margin-bottom-0.html#links)
Proprio partendo da tale documento vi proponiamo alcune nostre valutazioni ed osservazioni sull'incontro con Colombo.
In primo luogo va riconosciuto che la bozza del nuovo Pgt raccoglie almeno in linea teorica molte delle nostre proposte di allora (1-zona industriale a nord del quartiere: riduzione volumetrie; 2-tutela aree agricole ad est di via Adda; 4- riqualificazione centro abitato, patrimonio storico, servizi di quartiere; 5- mobilità).
Per quanto riguarda invece il punto 3 del nostro documento (-aree a sud di v.le Industrie e sopra S.Damiano) la previsione di un “Parco del riciclo” desta in noi parecchie perplessità che illustreremo sotto.
In generale vi sono vari chiarimenti ulteriori da ottenere:
Riduzione del consumo di suolo: si parla di un 70% in meno rispetto al precedente Pgt. Ci pare che questo dato sia impreciso. Infatti sono stati quantificati solo gli AT (Ambiti di Trasformazione) e non gli AcT (Ambiti compatibili x Trasformazione). Le aree dismesse interne al tessuto edificato vengono ridestinate prevalentemente a residenza mentre per le attività produttive è prevista anche la possibilità di insediamento su aree libere (agricole) esterne, in particolare nel cosiddetto “Parco del riciclo” (che è appunto uno degli AcT). Dunque sarebbe opportuno avere anche i dati quantitativi di consumo di suolo relativi alle aree comprese negli AcT (e in particolare nel cosiddetto “Parco del Riciclo”). Intanto in una recente riunone a S. Donato molti commercianti locali hanno manifestato preoccupazione per il ventilato insediamento in zona di altri centri commerciali. Poco plausibile sembra anche il progetto della di cedere a privati l'ex Tpm e l'ex Fossati e Lamperti per ottenere in cambio l'acquisizione al Comune della Cascinazza.
Parco del
riciclo in Viale Industrie (sopra S.Damiano) - per questa vastissima area il
Pgt vigente prevedeva la riqualificazione paesaggistica
alla stregua degli altri comparti dell’ex “parco di cintura”
(S.Fruttuoso, Casignolo, Cascinazza, S.Albino, Cederna-Libertà). Il nuovo PGT sembra confermare invece la destinazione dell'area a “discarica della città”, accettando non solo
tutte le attività improprie che vi si sono già insediate, spesso
con autorizzazioni temporanee o addirittura di dubbia legalità, ma
prevedendo la ricollocazione qui anche di quelle attualmente
presenti in altre zone. Con ciò, tra le altre cose, non si tiene in
nessun conto la presenza del quartiere S. Damiano che essendo in
Comune di Brugherio, scompare dalle carte. Inoltre non si considera
che occupare altro suolo agricolo in questa zona non garantisce per
niente che ne venga “liberato” altrove (nessuno può
realisticamente pensare che il capannone per il trattamento dei
rifiuti speciali posto nel futuro PLIS di S.Albino verrà
smantellato e tornerà ad essere area agricola...).
Alla fine si
contraddice l’impegno alla riduzione del consumo di suolo,
dichiarato come prioritario.
Francamente poco credibile è risultato anche l'impegno dell'Assessore a non rinnovare la convenzione con la Crimo per l'illegalmente autorizzato impianto rifiuti speciali a ridosso di S.Damiano (la cui scadenza è comunque piuttosto lontana e data 2022) e la sua trasformazione in un bosco...
Francamente poco credibile è risultato anche l'impegno dell'Assessore a non rinnovare la convenzione con la Crimo per l'illegalmente autorizzato impianto rifiuti speciali a ridosso di S.Damiano (la cui scadenza è comunque piuttosto lontana e data 2022) e la sua trasformazione in un bosco...
Come nel nostro
precedente documento chiediamo che le
consistenti aree agricole qui ancora presenti siano salvaguardate,
che le attività insediate nella zona vengano monitorate
smantellando quelle provvisorie o illegali e riorganizzando quelle
compatibili con la creazione di fasce di rispetto boscate sia verso
il confine comunale che verso v.le Industrie.
Altre questioni: Si prevede la creazione di un “Parco S.Albino” (tra il quartiere e la zona industriale Pompei Ercolano). L'Assessore ha chiarito che l’attuazione della fascia di rispetto non potrà essere (come da noi proposto) anche a carico dei lottizzanti del Piano Particolareggiato industriale e sarà pertanto tutta a carico dell'A.C.. A questo punto si chiede di verificare appena possibile in un incontro specifico il progetto delle opere e delle cessioni per il verde pubblico del Piano Particolareggiato Pompei Ercolano, nonché i tempi della sua realizzazione. Per certo dovrebbe sorgere un secondo "Ecomostro" che come oneri prevederebbe la sistemazione del parcheggio della piscina. C'è da chiarire nel dettaglio la modalità di accesso dei camion a questi insediamenti produttivi così come non abbiamo notizie precise sull'ampliamento dell' Elesa e sul trasferimento della Tpm . Infine nella zona a nord dell'area industriale ci sono ancora delle aree agricole. Che fine faranno?
Aree agricole ad est di via Adda da inserire nel PLIS Cavallera - L'Assessore non ha chiarito le motivazioni dell’adesione al Parco della Cavallera (col quale non c'è contiguità fisica) piuttosto che al Parco Est delle Cave, confinante a sud con le aree di S.Albino. Ha affermato peraltro di non aver trovato sul tema particolare disponibilità all'interlocuzione da parte del sindaco di Brugherio. Comunque noi del Comitato S.Albino avvieremo subito incontri sia con il Comitato S. Damiano che con ambientalisti e figure istituzionali di Concorezzo, Vimercate e Brugherio.
Aree a ridosso di via della Ofellera. L'Assessore ha detto che è in corso una trattativa con la proprietà della vasta area. Si ipotizza un piano complessivo per la cessione. Ha accennato alla possibilità di sanare e mantenere gli orti e di creare addirittura uno spazio di vendita a Km. zero. Ha ipotizzato anche la presenza di un custode stabile con una propria abitazione. Resta però tutto ancora piuttosto vago e occorre chiarire meglio come si intende intervenire per sanare le situazioni di degrado che stanno peggiorando.