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martedì 17 marzo 2020

ASFALTI BRIANZA NON POTEVA E NON PUO' UTILIZZARE FRESATO. E ALLORA A COSA SERVE LA "MONTAGNA" (25.000 MC)?

















Il Sindaco Capitanio durante il Consiglio comunale del 29/1/2020 conferma che  Asfalti Brianza aveva chiesto nuova AUA anche per la "matrice rifiuti" cioè per poter utilizzare materiale di recupero, cioè asfalto fresato, nella produzione di bitume.
La rinuncia alla nuova AUA - dice  Capitanio - riporta tutto alla condizione precedente
PER CUI ASFALTI BRIANZA (COME DEFINITO DALLA VECCHIA AUA) NON HA MAI POTUTO E A TUTTOGGI NON PUO' UTILIZZARE MATERIALE DI RECUPERO, CIOE' ASFALTO FRESATO. NELLA  PROPRIA PRODUZIONE. DEVE USARE SOLO MATERIE PRIME. 

Commento: ma allora perchè da anni si lascia che AB ammassi una montagna (25.000/30.000 mc. è la dimensione attuale) composta in gran parte da ASFALTO FRESATO che non dovrebbe usare? 
IL 24/1/2020 scadeva il termine previsto per lo sgombero. Ora è stato prorogato di altri 60 gg.  Il Sindaco Capitanio afferma che Concorezzo, a fronte della non ottemperanza della ordinanza sindacale ha espresso parere contrario alla concessione di una ulteriore proroga chiesta da AB per lo smaltimento dei rifiuti. Il Comune poi comunicherà alla Procura e ai magistrati notizia del mancato rispetto dell'ordinanza e gli organi giudiziari decideranno se il percorso accertativo sarà civile o penale.
La Procura invece avrebbe deciso per  la riapertura parziale proprio per consentire lo smaltimento della montagna di rifiuti che, a questo punto si conferma essere per AB una specie di "assicurazione sulla vita". Abbiamo già detto che secondo noi tale montagna serve solo per poter agitare contro il Comune di  Concorezzo il fantasma di un fallimento e di una bonifica onerosissima (si parla di un milione di euro o giù di lì) a carico dei cittadini di Concorezzo. L'AUA stessa però dice che una eventuale bonifica è a carico dell'azienda. Ci si muova prima che sia troppo tardi!

PS: ovviamente confidiamo nel lavoro della Prefettura e soprattutto abbiamo fiducia nel fatto che la Procura della Repubblica porrà rimedio a questa vicenda surreale che si trascina da troppi anni