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mercoledì 4 novembre 2020

ASFALTI BRIANZA E L' ENNESIMO (BENEVOLO) RINVIO

Il titolo è nostro mentre il post sotto è de La Rondine di Concorezzo. 

Dunque anche questa volta AB estrae dalla manica un asso e, per quel poco che trapela per ora, anziché presentare le carte richiestele enne volte dal novembre 2017 almeno (data del primo Tavolo organizzato dal Comune di Concorezzo) decide di chiedere una nuova AUA (Autorizzazione unica ambientale) per scaricare le acque in pozzo perdente. Si noti che dal novembre 2019 ATO MB che riteniamo debba essere l'organo principale in materia, ha aperto una diffida contro Asfalti Brianza per irregolarità negli scarichi fognari, tanto che AB è obbligata a raccogliere le acque meteoriche e di produzione e a conferirle a pagamento come rifiuti. Inoltre in seguito alle varie Conferenze dei servizi la Provincia ha bloccato la produzione perché la montagna di fresato illecitamente ammassata impedisce di verificare se sono stati davvero realizzati i lavori di fognatura che andavano fatti nel 2016. Risulta anche impossibile verificare se l'impermeabilizzazione dell'area sia adeguata per una azienda insalubre di 1^ classe che è sita, oltretutto, a 200 m. dal pozzo di acqua potabile di Brianzaacque. 

E' quello che AB fa regolarmente. Quando è stata sequestrata dalla Procura per gestione illecita dei rifiuti e successivamente per emissioni nocive AB ha avuto la faccia tosta di chiedere una  nuova AUA per raddoppiare la produzione e mettere la montagna di presunto fresato (non si sa cos'è e da dove viene) nella produzione stessa. 

Evidentemente Asfalti Brianza sa di poter contare su argomenti importanti perché da sei anni le Istituzioni le concedono continuamente deroghe, proroghe e rinvii.

CQSASD

























La Rondine Concorezzo


ASFALTI BRIANZA. L'ENNESIMO RINVIO.


Abbiamo appreso poche ore fa di un nuovo rinvio. La Conferenza dei Servizi prevista per il 17 novembre è stata rimandata a data da destinarsi a fronte di una richiesta presentata dall'azienda.

Asfalti Brianza si mostra sistematicamente inadempiente. Solo quest'anno, abbiamo documentato almeno 7 rinvii, molti dei quali del tutto incomprensibili. Le autorità competenti, invece di trarre le naturali conseguenze a fronte di una condotta inammissibile, come certificano le perizie tecniche disponibili e i decreti della magistratura, continuano a concedere all'azienda altre opportunità e altro tempo.

Per il momento la produzione è sospesa, viste le numerose violazioni riscontrate su tutto lo spettro delle più rilevanti matrici ambientali. Nonostante questo, le autorità competenti non sembrano intenzionate ad assumersi la responsabilità di porre definitivamente fine a questa vicenda.

Non si può accettare che un'azienda, peraltro attenzionata dalla magistratura, possa permettersi di non dare seguito per così tante volte alle scadenze imposte dall'autorità pubblica. Oltre alle centinaia di cittadini che vivono da anni una situazione intollerabile, a rimetterci è la credibilità di quelle istituzioni che, ancora una volta, si mostrano incapaci di ottenere il rispetto di una scadenza.