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venerdì 29 gennaio 2021

ASFALTI BRIANZA - UNA SOLUZIONE SEMPLICE E SENZA RISCHI PER CHIUDERE LA QUESTIONE UNA VOLTA PER TUTTE















  • Rubiamo a "La Rondine" l'immagine perché contiene una proposta che è anche nostra. La chiusura di Asfalti Brianza è una priorità per migliaia di cittadini di Sant'Albino, San Damiano, Rancate, Brugherio, Monza, Agrate e Concorezzo che nell'estate del 2019 hanno segnalato un inquinamento intollerabile. 

  • Nei prossimi giorni il Consiglio comunale di Concorezzo potrebbe scrivere la parola fine a questa vergognosa vicenda recependo una delle osservazioni proposte da noi (cittadini di Monza), da Legambiente e dalla lista civica "La Rondine" di Concorezzo. Sono tre osservazioni miranti a cambiare la destinazione d'uso dell'area su cui staziona l'impresa.

E' nelle prerogative del Consiglio comunale decidere che all'interno del nuovo PGT di Concorezzo, in discussione in questi giorni, l'area passi a verde o almeno a servizi o a commerciale. Una scelta in sintonia col fatto che lo stabilimento di Asfalti Brianza è già inserito all'interno della "Rete verde di ricomposizione paesaggistica", area che mira a valorizzare funzionalità ecologica e sostenibilità ambientale (vedi tavola DTO3, pubblicata sul sito del Comune di Concorezzo). 

Nei giorni scorsi è stata sollevata qualche obiezione rispetto al fatto che tali modifiche siano solo competenza della Provincia all'interno dell'approvazione del PTCP  (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale). Ebbene noi abbiamo la prova evidente del fatto che questa obiezione non è fondata. Proprio a Sant'Albino, nel PGT di Monza, ai tempi del compianto Assessore Colombo il Comune ha variato a "verde agricolo di interesse strategico" alcune aree ad est di Via Adda. Tale variazione verrà poi recepita in futuro nel nuovo PTCP provinciale.

  • La variazione d'uso solleverebbe gli amministratori di Concorezzo da qualsiasi possibile ritorsione e richiesta danni da parte dell'Azienda. Infatti l'Azienda è tuttora ferma (sotto sequestro) e anche nella malaugurata ipotesi che vi fosse un eventuale ricorso al TAR con esito positivo AB non avrebbe modo di richiedere penali giornaliere di mancata produzione. Per questo i rischi per l'Amministrazione di Concorezzo sono pari a zero mentre rilevanti sarebbero i vantaggi, compresa in primo luogo l'impossibilità per l'Azienda di richiedere ancora una volta una nuova AUA. Pure rispetto ai costi di una eventuale bonifica non v'è dubbio che anche in caso di fallimento essi sarebbero a carico dell'impresa.   

Perché Asfalti Brianza va chiusa?

  • Asfalti Brianza è un'azienda "insalubre di prima classe". 
Come tale non può stare in un centro abitato a meno di strettissimi e costanti interventi di monitoraggio. 
Fin dal 2014 vi sono segnalazioni di inquinamento da parte di cittadini di Monza e di Brugherio. 
Ma nel 2016 subentra l'attuale proprietà e le lamentele aumentano in modo esponenziale. 
  • Le emissioni di Asfalti Brianza sono potenzialmente cancerogene. 
Fin da subito (2016) qualcuno sottolinea che la stessa documentazione prodotta dall'Azienda ammette che le sue emissioni sono potenzialmente cancerogene, anche se l'Azienda dice (mediante propria perizia Osmotech) che tale rischio riguarderebbe solo un perimetro di 500 metri. Ricordiamo che a Rancate vi sono abitazioni a 50 metri! Ecco qui uno stralcio della Relazione Osmotech: https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/search/label/%23ASFALTIBRIANZARELAZIONEOSMOTECH
Le analisi fatte effettuare da Le Iene a novembre 2019 confermano la grande pericolosità delle emissioni https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/search/label/%23ASFALTIBRIANZAANALISIIENE
Vedi qui anche il Video de "Le Iene" del novembre 2019 : 

  • A fine 2017 il Comune di Concorezzo organizza un tavolo per porre rimedio alla questione
Vi partecipano anche il Comune di Monza, ATS MB, ARPA, ATO MB, la Provincia di MB e ovviamente la proprietà di Asfalti Brianza. Dal 2017 all'estate del 2019 si susseguono numerosi tavoli che risultano del tutto inconcludenti. Lo afferma lo stesso Vicesindaco di Monza Simone Villa durante un'assemblea pubblica tenutasi a Sant'Albino il 2/8/2019. 
ARPA fin  dall'inizio afferma che non interverrà ai tavoli se il Comune di Concorezzo non avvierà la procedura prevista dalla DGR 3018 (che mira a contenere le "molestie olfattive"). Il sindaco di allora, Borgonovo, attuale presidente del Consiglio comunale di Concorezzo e vicepresidente della Provincia di MB preferisce la via della "concertazione" con l'Azienda. 
  • A tutti i tavoli Asfalti Brianza risulta inadempiente. Emergono continue anomalie impiantistiche, tecniche, progettuali e procedurali e AB non produce mai in modo soddisfacente la documentazione richiesta. 
In compenso AB chiede varie volte di modificare l'AUA (Autorizzazione Unica Ambientale, il documento che autorizza allo svolgimento delle varie attività previste nello stabilimento) ma anche in questo caso le continue inadempienze rispetto a quanto richiesto producono una infinità di rinvii fino all'ultimo del novembre 2020 procrastinato "a data da destinarsi" (!). 
  • Ad agosto 2019 Asfalti Brianza, pur venendo da due anni di pessime prove, chiede di fare delle modifiche impiantistiche e il Sindaco Capitanio, anziché attendere il parere preventivo dei tecnici della Provincia decide di autorizzare con propria ordinanza la modifica del bruciatore (senza prevedere alcun altro intervento di mitigazione delle emissioni). Improvvisamente esplode un inquinamento spaventoso, con migliaia di segnalazioni da un raggio di vari chilometri, malesseri gravi per le persone e perfino per gli animali domestici  e coi bambini dell'asilo di Sant'Albino costretti a stare chiusi in pieno luglio per evitare i miasmi che rendono irrespirabile l'aria del cortile. 

  • Il nostro Comitato, fino a quel momento seduto fiduciosamente ai "tavoli di concertazione" comincia ad indagare e scopre immediatamente che la proprietà di Asfalti Brianza ha già avuto gravi problemi con la cittadinanza di Segrate (e non solo) ed ha un curriculum lunghissimo nelle cronache milanesi. Vedi qui ci sono i proprietari:
https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2019/09/asfalti-brianza-chi-sono-i-propietari.html

Ed ecco una rassegna stampa quantomeno preoccupante:
https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2019/11/asfalti-brianza-rassegna-stampa-che.html
Non mancano cenni alla proprietà anche nel documento del Gip Mascarino sulla vicenda "Caianiello" riguardante il politico lombardo e il suo ruolo di interfaccia con il malaffare e di collettore di favori nella assegnazione di bandi pubblici. Vedi dalle pagine 50 in poi del documento Gip Mascarino -  https://sinistrapergallarate.files.wordpress.com/2019/05/mascarino_-29-aprile-20191-1.pdf

  • Intanto monta la rabbia dei cittadini ma anche la Procura della Repubblica di Monza sta indagando. Il 24/9/2019 un sopralluogo dei Carabinieri verifica un gran numero di anomalie nella gestione dei rifiuti
In particolare vi è una montagna di presunto (nel senso che non v'è documentazione di alcun genere sulla sua natura e provenienza ) "fresato" di asfalto che eccede di 20 volte il consentito. Lo stesso proprietario Vincenzo Bianchi ha ammesso ad ARPA (sopralluogo del 4/9/2019) di averlo usato nella produzione. Cosa illegale e che potrebbe aver arrecato gravissimi danni alla salute dei cittadini delle aree circostanti.
  • Il 24/9/2019 parte anche una diffida di ATO MB (tuttora aperta) per irregolarità negli scarichi fognari (controllo degli scarichi impossibile da fare dato che la montagna di fresato impedisce di verificare gli scarichi stesswi e l'eventuale impermeabilizzazione dell'area; cose che sarebbero obbligatorie ma di cui non si da traccia adeguata neppure nella documentazione aziendale). 

  • Emerge anche che (come da noi anticipatamente segnalato) i rifiuti stazionano anche nell'area di rispetto di 200 metri prevista dalla legge a tutela del pozzo di acqua potabile sito nello stabilimento ( Ndr: pozzo che già nel 2011 fu chiuso per inquinamento). A tutto oggi l'area risulta occupata dai rifiuti. 

  • In data 25/9/2019 la Procura impone un primo sequestro per illecita gestione dei rifiuti. 
L'azienda viene autorizzata solo a smaltire (onerosamente) la montagna di rifiuti in appositi siti autorizzati e deve farlo entro il 24/1/2020. Ebbene a tuttoggi la montagna è quasi intatta, salvo qualche "collina" spostata qua e là dentro lo stabilimento (come da nostro servizio fotografico).

  • In data 30/6/2020 finalmente ARPA svolge dei controlli al camino (come noi chiediamo da tempo). Ebbene su 14 rilevazioni ben nove volte vi sono emissioni di benzene (cancerogeno) fuori soglia

  • In seguito a ciò la Procura della Repubblica emette un secondo sequestro a luglio del 2020 questa volta legato alle pericolose emissioni fuori norma.

  • Il 7/1/2021 la Provincia di Monza e Brianza vieta ad Asfalti Brianza di trattare rifiuti (il famoso "fresato"d'asfalto) e ne dispone la cancellazione dal registro delle Aziende autorizzate. 

  • Asfalti Brianza denuncia di avere solo 4 dipendenti (!). Inoltre ha consistenti debiti con INPS e INAIL per mancato versamento di contributi. A causa delle proprie inadempienze la produzione è praticamente ferma dal settembre del 2019. La chiusura definitiva non comporterebbe alcun danno occupazionale e sarebbe la logica conseguenza delle stesse politiche gestionali dell'azienda.  

  • Alla luce di tutto ciò da anni sosteniamo che sta nelle prerogative del Sindaco decretare senza alcun ostacolo la chiusura dell'Azienda. Visto che questo potrebbe comunque comportare un possibile contenzioso legale ed il rischio di penali invitiamo il Consiglio comunale di Concorezzo a non perdere questa occasione e a fare la scelta che può tutelare tutti: i cittadini dal rischio di cancro e l'amministrazione comunale da eventuali contenziosi.

CQSASD