Come sempre precisiamo che questo non è un verbale ufficiale della Consulta ma un breve sunto stilato dal Comitato di quartiere Sant'Albino.
CQSASD
La Consulta si è tenuta in modo virtuale, cosa che esclude dalla partecipazione persino vari cittadini attivi o rappresentanti di associazioni iscritti alla Consulta che non hanno dimestichezza con le nuove tecnologie. Ovviamente tale modalità allontana ancor di più la cittadinanza che avrebbe diritto ad assistere a tutte le riunioni. Cosa grave in un contesto come quello di Sant'Albino dove manca da decenni qualsiasi struttura aggregativa pubblica e non: no biblioteca, no cinema, no teatro, no spazi per i giovani ecc. ecc. Purtroppo dobbiamo rilevare che è assai difficile aggregare attorno a progetti comuni anche le varie agenzie educative, sportive e di impegno sociale del quartiere. Eppure la Consulta, con tutti i suoi limiti, rappresenta l'unico spazio in qualche modo riconosciuto dalle istituzioni municipali e nel quale si possa almeno tentare di far sentire la voce del quartiere. Un vero peccato dal momento che le diffuse lamentele che si respirano nell'aria non trovano poi espressioni utili e costruttive.
Alla Consulta hanno presenziato l'Assessore Sassoli e l'Assessore Arbizzoni.
Le tematiche all'ordine del giorno erano quelle relative al "Parco Sant'Albino" e al Regolamento delle Consulte.
Per l'ennesima volta abbiamo chiarito che il "Parco Sant'Albino" è già previsto dal PGT vigente e consiste sostanzialmente in una striscia verde, ben piantumata e con prevista ciclabile che isola il quartiere dagli insediamenti industriali e commerciali siti a nord (e in continua espansione: vedi nuova colata di cemento dell'Audi). Insomma una fascia di verde che da Viale Industrie va fino a Via Adda, che contiene area cani e parco giochi e che si collega con l'orto-giardino condiviso che sta oltre via Adda. Di tale Parco avevamo già scritto all'Assessore Sassoli a maggio 2021. L'Assessore ha osservato che le nostre richieste erano improprie perché secondo lei avevamo chiesto una fascia di mitigazione dall'inquinamento e che tale richiesta configura un intervento di forestazione urbana che richiede il parternariato di privati e la semina di piantine che saranno abbastanza alte solo fra 20-25 anni. Abbiamo chiarito che invece secondo noi nel Parco Sant'Albino vorremmo semplicemente proseguire le piantumazioni iniziate grazie al Progetto Bipart del 2017 e che hanno già prodotto alberi abbastanza alti. In qualche modo l'Assessore ha chiarito che tutto il nuovo verde può scaturire solo da compensazioni ambientali (legate a interventi edificatori effettuati da privati). Altri soldi non dovrebbero essercene e anche le tempistiche sono condizionate dai progetti di cui sopra. Ovviamente una visione della riqualificazione verde che noi non condividiamo. Alla fine comunque ci ha chiesto di dettagliare meglio le nostre richieste e di veicolarle al settore Ambiente (che per competenze è a cavallo fra gli Assessorati di Sassoli e Villa) che cercherà di coordinarsi con noi come avvenuto già recentemente per la riqualificazione di Piazza Pertini..
Riguardo al tema Consulta abbiamo rinnovato all'Assessore Arbizzoni la necessità di superare le esistenti rigidità per cui qualsiasi iniziativa di Consulta (festa di quartiere compresa) richiede l'impegno preventivo di un Ente capofila che anticipi anche la copertura assicurativa per tutta la popolazione presente agli eventi. Una norma capestro che a Sant'Albino (priva di Enti in grado di anticipare soldi) rischia di paralizzare qualsiasi attività. L'Assessore ha argomentato che si tratta di normative universali e insuperabili. Noi abbiamo avanzato i nostri dubbi e chiesto un ulteriore approfondimento normativo. L'Assessore si è impegnato a farlo. Per quanto riguarda il nuovo Regolamento delle Consulte ha detto che verrà presto portato in Giunta e in Commissione. Verrà trasmesso anche alle Consulte per eventuali osservazioni e concluderà il suo iter in Consiglio comunale.
PS: si è fatto ancora una volta presente agli Assessori che la situazione del semaforo alla rotonda del cimitero è insostenibile. Senza il semaforo acceso è impossibile uscire dal quartiere senza rischiare incidenti. Con il semaforo in funzione si formano in Viale Industrie code incredibili con pesantissimo disagio per gli automobilisti e grave inquinamento che ricade sul quartiere e in primo luogo sui bambini e ragazzi che si allenano al "Città di Monza" . Effetto di una progettazione insensata che avevamo tentato invano di far correggere. Ora l'unica soluzione seria sarebbe l'interramento di Viale Industrie.