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mercoledì 6 novembre 2024

Metodi 4 – QUARTO INCONTRO DEDICATO ALLA FORMAZIONE DELLE CONSULTE DI MONZA


 

Metodi 4 – QUARTO INCONTRO DEDICATO ALLA FORMAZIONE DELLE CONSULTE DI MONZA

 

Tema di oggi: la CO-PROGRAMMAZIONE E LA CO-PROGETTAZIONE

 Le norme di riferimento sono nel codice del 2017 e in particolare nell’art. 55

 Premessa : il Welfare di comunità è una dimensione di lavoro che implica collaborazione  fra PA (Pubblica amministrazione) e 3° settore.

In tale ottica la PA apre ad un lavoro di parternariato con il  3° settore per una migliore  programmazione e progettazione. In questo contesto il 3° settore a sua volta intende partecipare alla programmazione e alla progettazione con PA in un rapporto di reciproca valorizzazione. Questo approccio è definito anche “welfare di comunità” secondo un “principio di sussidiarietà cicolare”.

Nella progettazione ed erogazione di servizi non ci si ferma più al tradizionale bipolarismo STATO – MERCATO  ma si crea un TERZO POLO che non mira solamente, come il mercato, al profitto ma che vuole anche evitare l’ assitenzialismo.

Questo approccio mira a coinvolgere le molte e diverse agenzie pubbliche e del non profit senza escludere neppure il profit del territorio che può dare a sua volta un supporto importante

Ovviamente la legge del 2017 citata sopra è il punto di partenza. Secondo l’art. 5 la PA deve identificare  bisogni e ipotesi di intervento. A questo punto chiede al 3° settore di  ma occorre poi contestualizzare

 

Art 5 pa identifica bisogni e interventi

Chiede al 3° settore di co-progettare. La collaborazione fra pubblico e 3° settore può produrre arricchimento e favorire l’innovazione. Può anche ampliare le risorse in campo.

Per la chiamata a collaborare rivolta al 3° settore la PA segue procedure di evidenza pubblica (bandi).

In Lombardia per esempio la co-progettazione riguarda i “piani sociali di zona”. Sono tavoli permanenti cercano di definire programmazione a lunga durata e una strategia territoriale.

Oggi anche i piani urbanistici possono nascere in questa ottica di co-programmazione (visione verso il futuro) e co-progettazione. La co-progettazione mira a definire e realizzare gli specifici progetti prima co-programmati.

Co-programmazione e co-progettazione sono due cose diverse e hanno una tempistica diversa. Prima si elabora una visione strategica di programma sulla durata (co-programmazione). Solo poi si elaborano e realizzano i progetti che devono concretizzare la programmmazione. Oggi spesso di fa un “progettificio” senza alcuna visione programmatica. 

Un esempio-

Problema anziani – come prevenire il ricovero in istituti? Programmo per i prossimi anni servizi di assitenza domiciliare. E poi li realizzo in progetti concreti nel territorio.

I progetti si fanno in co-progettazione (dopo una co-programmazione che è prioritaria).

L’aumento della complessità e delle fatiche sociali impongono di mettere insieme le forze di diversi attori sociali. Il presupposto è proprio dato da problemi che il singolo attore non può affrontare da solo. Occorrono competenze e idee da mettere assieme per affrontare problemi complessi che il regime di concorrenza o competenze specifiche e separate non possono risolvere.

Passaggi utili: unire le forze diverse; uscire da logiche settoriali; mobilitare assieme le risorse (economiche  ma non solo); coordinare più attori che convergano verso obiettivi comuni (sostanzialmente la cura della propria comuntà). Queste scelte fanno crescere dentro le comunità la solidarietà che non è solo una scelta etica ma anche funzionale a realizzare forme di collaborazione che danno risposte solide ai bisogni del territorio. La autosufficienza oggi non va lontano.

Tutte queste attività richiedon processi virtuosi. Ad esempio apprestare una “cassetta degli attrezzi” con strumenti che ci aiutino a valutare i risultati del lavoro fatto misurandoli nel tempo evalutandone l’impatto sociale ( come e quanto ha funzionato il nostro lavoro?)

Il welfare di comunità come già detto esce da pure logiche assitenzialistiche ma anche dagli interessi esclusivi del mercato.

Richiede e realizza corresponsabilità di molti attori a favore in primo luogo dei più fragili ma anche per una coesione sociale che avvantaggia tutti.

Co-programmazione e co-progettazione sono due processi che vanno assieme.

Creare reti comunità significa creare forme di intelligenza collettiva di cui oggi abbiamo grande bisogno.