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domenica 1 luglio 2018
La targa per non dimenticare Simone Della Vella VIDEO - Giornale di Monza
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La targa per non dimenticare Simone Della Vella VIDEO - Giornale di Monza
LA PASSERELLA DI SANT'ALBINO INTITOLATA A SIMONE DELLA VELLA
venerdì 29 giugno 2018
VARIE SU SANT'ALBINO (DAI GIORNALI LOCALI)
Noi del CQSA abbiamo già commentato nel dettaglio. Vedi qui:http://comitatosantalbino.blogspot.com/2018/06/giunta-itinerante-santalbino-una-visita.html
DAL GIORNALE DI MONZA
DAL CITTADINO
DAL GIORNALE DI MONZA
DAL CITTADINO
giovedì 28 giugno 2018
Sabato 30/06/2018 alle 9,45 inaugurazione passerella ciclopedonale alla memoria di SIMONE DELLA VELLA. Partecipate!
per cortesia stampare e diffondere! Grazie, CQSA
Sabato
30/06/2018
alle
ore 9,45
inaugurazione
passerella ciclopedonale
di
sant’Albino
alla
memoria di
SIMONE
DELLA VELLA
Verrà
posta una targa in loco alla presenza dei parenti
e
rappresentanti del comune di Monza
CQSA
Comitato Quartiere Sant’Albino
Etichette:#comitatosantalbino, #monza, #
#passerellaciclopedonale,
#simonedellavella
mercoledì 27 giugno 2018
SABATO 30/6/18 ALLE 9,45 TUTTI I SANTALBINESI E SANDAMIANESI ALLA ROTONDA PER RICORDARE SIMONE
Finalmente si intitolerà a Simone la passerella ciclopedonale su Viale Industrie. Verrà apposta una targa. Non mancate! Per ricordarlo e per essere vicini alla famiglia. Perché abbiamo voluto fortemente la passerella per evitare altre morti. Per ricordare alla amministrazioni che occorre ascoltare la cittadinanza che conosce le situazioni locali e le soluzioni più adeguate meglio dei tecnici e dei politici.
Etichette:#comitatosantalbino, #monza, #
#passerellaciclopedonale,
#simone della vella
domenica 24 giugno 2018
L'EX ASSESSORE COLOMBO RISPONDE ACCUSE DELLA PRESENTE AMMINISTRAZIONE SU ARUBA
Claudio Colombo
Vedo che sul progetto Aruba le sparano grosse. Le compensazioni ambientali richieste e poi convenzionate sono quelle previste dal piano provinciale (simili , peraltro, a quelle recepite nel PGT del 2017): le stesse chieste ed ottenute da Esselunga . Non potevamo certo applicare due pesi e due misure: quese sono le cose che è abituato a fare il centrodestra ( ..le cui amministrazioni, non a caso, scivolano spesso sull'urbanistica, con epiloghi nelle aule dei Tribunali). Il fatto è che Aruba, dopo aver firmato la convenzione, ha cambiato le proprie strategie aziendali, acquistando vicino a Bergamo ( Ponte San Pietro) un'area dismessa di quasi 200.000 mq: dimensioni decisamente superiori a quelle dell'area del Malcantone (e di ogni altra area a Monza sfruttabile per interventi con queste caratteristiche).
GIUNTA ITINERANTE A SANT’ALBINO – UNA VISITA POCO ENTUSIASMANTE
Per chi ha premura in fondo c'è una breve sintesi .CQSA
Resoconto della giunta itinerante tenutasi a Sant'Albino il 19 giugno 2018
Foto da "Il Cittadino" |
Resoconto della giunta itinerante tenutasi a Sant'Albino il 19 giugno 2018
Erano presenti parecchi cittadini di Sant'Albino. Ha aperto la
riunione il sindaco Allevi il quale sostanzialmente ha lamentato la difficile situazione economica del Comune,
situazione
che non consente di realizzare molti dei progetti proposti alla Giunta
precedente tramite i bandi “Bipart”.
Ovviamente il sindaco Allevi ha dato una
valutazione negativa del progetto Bipart, opinione che il Comitato di quartiere
non condivide. Al di là di tutte le critiche da noi già proposte a suo tempo il
progetto ha rappresentato infatti una grande esperienza di partecipazione. Riteniamo
che si potrebbe dedicare maggiore impegno alla realizzazione dei progetti
proposti dai cittadini. In realtà pare
che ci sia grande enfasi soprattutto su interventi securitari. Il sindaco
ha ricordato in proposito che il 27 giugno ci sarà in comune un incontro per
promuovere il “controllo di vicinato”,
attività che può avere una utilità sociale ma che rischia di essere gestita in
modo propagandistico e pericoloso. Come Comitato preferiremmo che della
sicurezza si occupino le Forze dell'Ordine e non gruppi di cittadini, men che
meno se organizzati in ronde o in “passeggiate per la sicurezza” come quelle
proposte dai neonazisti di Forza Nuova.
il Comitato
di quartiere Sant'Albino e la Consulta stessa, del resto, hanno ribadito che a
Sant’Albino Il problema della sicurezza non riguarda la criminalità ma la viabilità e la sicurezza stradale.
La coordinatrice della Consulta di quartiere
Sant'Albino Manuela Villa ha illustrato il documento prodotto dalla Consulta
stessa e inoltrato alla Giunta prima della riunione. L'assessore Arbizzoni è
intervenuto per rispondere alle varie questioni contenute nel documento della Consulta.
In primo luogo gli amministratori hanno risposto
che il murale dipinto sulla recinzione della scuola elementare non verrà
modificato perché si tratta di un'opera d'arte. La Consulta ha ribadito il fatto che sarebbe
stato più opportuno coinvolgere la cittadinanza e soprattutto i bambini della
scuola elementare nella progettazione dell'opera. Come Comitato di quartiere
Sant'Albino stiamo valutando la possibilità di contattare l'autore per
condividere con lui un intervento che coinvolga appunto i bambini della scuola
elementare.
Alla
richiesta di garantire l'utilizzo gratuito delle sale del centro civico alle
associazioni e ai gruppi di cittadini di Sant'Albino è stato risposto che non è
possibile e che comunque le cifre da pagare sono
limitate.
L'assessore Arbizzoni ha accettato invece la
proposta per cui in futuro la coordinatrice e la vice coordinatrice della
consulta potranno delegare altri membri o cittadini attivi per partecipare alle
riunioni con il Comune in caso di loro impossibilità.
Rispetto al punto in cui la Consulta chiedeva
procedure più elastiche per l'organizzazione della festa di quartiere
l'assessore Arbizzoni ha dato disponibilità a ragionarci. Si tratta infatti di
superare alcune rigidità burocratiche ed economiche che in passato avevano reso
molto onerosa l'organizzazione della Festa.
Enrico Sangalli ha chiesto che i fondi
stanziati dal comune per le biblioteche a Sant'Albino vengano utilizzati per il
centro civico visto che non disponiamo di biblioteca. L’assessore Maffè probabilmente non ha
compreso la richiesta e ha risposto che il Comune non stanzia soldi per le
biblioteche.
La
Consulta aveva chiesto anche la possibilità di utilizzare gli spazi del primo
piano sopra il centro civico. In passato questi spazi
erano stati assegnati dai servizi sociali a persone in difficoltà. Questo aveva
creato gravi problemi perché alle volte i residenti avevano disturbato le
riunioni del centro civico. Tra l'altro il nostro centro civico ha dimensioni
ridottissime. La risposta della Giunta è stata che lo spazio sopra il centro civico
rimane nella disponibilità dei servizi sociali. Speriamo non si debbano
riproporre le difficoltà già
sperimentate in passato.
La
Consulta ha chiesto nuovamente di poter utilizzare lo spazio ex Spi-Cgil vicino
alla scuola e il deposito presso il posteggio di via Adda che potrebbe
diventare uno spazio per le feste di quartiere. Entrambi i locali potrebbero
accogliere una biblioteca utile anche alla scuola Manzoni. Non ci sono state
risposte nel merito.
Il vicesindaco Villa ha risposto al quesito
riguardante la riqualificazione delle
piazze Pertini e del Sole e la sistemazione della ciclabile di via Adda . Ha
ribadito ancora una volta che non ci sono soldi per questi interventi. Ha garantito
però che il monumento in Piazza del Sole è solido e fisso per cui decade la
proposta fatta a suo tempo dal Comitato per spostarlo lateralmente utilizzando
il centro della piazza per un gazebo sopraelevato in cui tenere spettacoli,
concerti della banda eccetera.
Al
quesito riguardante l’impianto rifiuti speciali gestito dalla CEM su viale
Industrie Villa ha detto ancora che la questione resta comunque assai delicata
e che lui si prepara ad un ulteriore incontro in Provincia. Sperem!
Risposta
analoga ha dato rispetto alla questione di via Offelera. Erano presenti anche parecchi
residenti che lamentavano soprattutto lo scempio fatto dal proprietario che si
è insediato realizzando un parcheggio abusivo dove stazionano dei tir e
recentemente anche un camion pieno di bombole di gas che poi è stato rimosso
dopo richiesta di intervento ai vigili. Ricordiamo che Legambiente ha
presentato una denuncia in merito. In
seguito a questa attività abusiva l'area è sempre più rifugio per irregolari
che abitano in situazioni molto precarie, senza acqua né servizi igienici e senza
attività di ritiro dei rifiuti. Vi avviene anche un’attività di recupero di
ferrivecchi e spesso la sera si bruciano cavi di rame. Ovviamente tutto ciò crea
problemi ai residenti delle case nelle vie attigue. Anche in questo caso Villa ha risposto che si tratta di una situazione
molto delicata di cui si sta occupando anche la procura. A questo proposito l'assessore Sassoli ha
affermato che un passo intrapreso della giunta è quello di aver affidato tutte
le questioni riguardanti l'abusivismo all'assessore Arena che si occupa di
sicurezza. Prima infatti c'era uno sdoppiamento di competenze (vigili e
edilizia popolare). Intanto però i
cittadini aspettano un qualche
intervento.
Il
vicesindaco Villa su richiesta della Consulta ha informato che il 30 giugno
alle ore 10:00 finalmente ci sarà l'intitolazione della passerella
ciclopedonale al povero Simone della Vella, alla presenza dei suoi familiari. Cercheremo
di sensibilizzare la popolazione perché presenzi in massa per testimoniare la
vicinanza alla famiglia ma anche per ribadire ancora una volta
l'insoddisfazione per come il progetto della rotonda e della passerella
ciclopedonale sono stati portati avanti senza alcun ascolto dei residenti, coi pessimi
risultati di tipo economico e pratico che sono sotto gli occhi di tutti.
Tra l’altro
in proposito il Sindaco Allevi ha stravolto la realtà affermando che il
semaforo (che secondo noi è posizionato in un luogo/modo pericoloso) sarebbe
stato richiesto dai Santalbinesi. Cosa del tutto falsa.
I Santalbinesi hanno considerato penosa la soluzione del semaforo. Centinaia di
migliaia di euro per ripartorire il semaforo delle origini.
L'assessore Sassoli ha risposto poi ai quesiti
riguardanti il parco Sant'Albino e
l'area sopra la piscina. Sostanzialmente ha ribadito il fatto che la giunta
cercherà di riqualificare le aree dismesse utilizzando però anche tutte le zone
edificabili previste dal PGT vigente. Infatti a suo avviso solo gli oneri di
urbanizzazione legati a nuovi interventi edilizi possono consentire di
finanziare tutti i progetti previsti in questa zona. Sopra la piscina ci
saranno degli insediamenti di tipo commerciale. Sassoli ha osservato che tra l’altro
le volumetrie previste scenderanno dai 7000 metri quadri iniziali a 2500 metri
quadri. Questi interventi dovrebbero consentire di realizzare una fascia
boscata che separi il quartiere dall'area industriale e una ciclabile che
dovrebbe andare da questi insediamenti commerciali nuovi al quartiere (quindi
non la ciclabile da noi richiesta che immaginavamo estendersi fino all’orto
giardino comunitario di via Adda). Gli oneri di urbanizzazione dovrebbero
consentire anche di sistemare il parcheggio sopra la piscina e di ripristinare
l'aria bimbi dove dovrebbero essere anche realizzati un campo di calcio e un
campo di basket. Occorrerà anche sistemare l'area cani che non è a norma. L’area
sopra la piscina dovrebbe avere dunque come vocazione quella di tipo
direzionale e commerciale quindi non prevedere interventi di tipo industriale.
Sono previsti anche edifici sempre di tipo commerciale nell’area ex Fiera di
Monza. La Sassoli ha chiesto anche che noi si possa fare delle proposte.
Rispetto
ai nostri quesiti riguardanti le aree agricole ad est di Via Adda (attivazione di altre ciclabili che rendano tali aree agricole più
frequentate dalla popolazione e rese meno appetibili per l'abusivismo) la giunta non ha risposto nulla di
importante.
Rispetto alla realizzazione di una cartellonistica per gli edifici storici
del quartiere l'assessore Longo ha detto che se ne potrà parlare.
Un'altra proposta della consulta era quella di
avere una interlocuzione costante per le piccole
opere. La proposta era di indicare un
rappresentante competente del quartiere, nel nostro caso Sergio Citelli per
parlare regolarmente con il comune e con i suoi tecnici. La
proposta è stata sostanzialmente respinta.
Maurizio Confalonieri del Comitato di
quartiere Sant'Albino ha illustrato brevemente il lavoro che si sta facendo per
migliorare la situazione delle emissioni di Asfalti Brianza. Data la collocazione geografica ha chiesto un
forte impegno di collaborazione intercomunale alle amministrazioni di Monza,
Concorezzo e Agrate.
Enrico Sangalli ha chiesto un ulteriore
impegno per collocare una barriera sul Villoresi perché in effetti la rotonda
all'ingresso di Sant'Albino risulta pericolosa.
il sindaco Allevi e Sassoli hanno poi dedicato
un po' di spazio al progetto Aruba. Sostanzialmente
hanno attribuito a responsabilità della giunta precedente il mancato
insediamento di Aruba al Malcantone. La giunta precedente avrebbe esagerato con
le compensazioni richieste ad Aruba. Il sindaco ha parlato di un grave danno
perché il progetto originario di Aruba avrebbe potuto nel tempo assorbire 2500
occupati. Francamente il confronto con gli occupati dello stabilimento Aruba di
Ponte San Pietro che è 10 volte più ampio di quello ipotizzato al Malcantone ci
fanno ritenere che la cifra sia
enormemente sovrastimata. Comunque attendiamo eventuali risposte degli
amministratori precedenti.
Ora nello spazio di Aruba a Malcantone dovrebbero
sorgere degli uffici e dei negozi di vicinato di dimensioni piuttosto ridotte.
Ricapitolando
Sostanzialmente non ci sono soldi per nessun intervento serio (ciclabili, piazza,
piazzetta, progetti Bipart, sistemazione rotonda e passerella, aree ad est di
Via Adda, spazi per biblioteca scolastica ecc.).
L’accessibilità
del Centro civico e gli spazi a disposizione restano quelli (insufficienti) di
oggi. Ci è stato ribadito che lo spazio sopra il centro civico non sarà
utilizzabile.
A questo punto il Comitato di quartiere
cercherà di avviare qualche progetto perché davvero il Centro civico diventi un
luogo frequentato dalla popolazione. Basterebbe l'apertura qualche ora al
giorno di una sala in cui organizzare una piccola biblioteca per scambio volontario
di libri, una emeroteca (stampa locale a disposizione), un PC con connessione
internet, una macchinetta del caffè, per scambiare quattro chiacchiere ed
iniziare a fare del Centro civico il fulcro di una vita comunitaria. Da qui potrebbero prendere piede poi delle
attività di tipo sociale e culturale più importanti.
Il murale
non si tocca nonostante le lamentele della cittadinanza.
Il parco Sant'Albino dovrebbe venire
finanziato con oneri di urbanizzazione e noi del comitato di quartiere
chiediamo di poter essere informati di volta in volta del progetto onde evitare
spiacevoli sorprese in corso d'opera.
La
nostra richiesta di indicare un rappresentante di quartiere per le “piccole
opere” non è stata accolta.
Per quanto riguarda Via Offelera ed insediamento abusivo del posteggio tir per ora non ci sono novità. Probabilmente come Comitato di quartiere
cercheremo di coordinarci con i cittadini e residenti per dar vita a qualche
iniziativa di impatto (raccolta firme?).
L'illegalità non va tollerata e anche gli insediamenti abitativi
irregolari devono essere monitorati e occorre quantomeno un intervento che
attenui il disagio di chi abita attorno intervenendo ad esempio nel recuperare
i rifiuti, posizionando dei bagni chimici e monitorando le persone esistenti
per avviare dei progetti di integrazione liberando comunque la zona da
situazioni improprie.
In definitiva
pare che a questa giunta interessi eminentemente la questione securitaria. I
soldi ci sono solo per questo tipo di interventi.
La
Consulta e il Comitato hanno ribadito che quella che manca a Sant’Albino è la
sicurezza stradale, viabilistica, ecologica e ambientale.
Etichette:#comitatosantalbino, #monza, #
#CALENDARIO NOSTRE ATTIVITA',
#giuntaitinerante
venerdì 22 giugno 2018
SANT'ALBINO DOPO L'INCONTRO CON LA GIUNTA
Via dell'Offelera: cosa intende fare la Giunta per l'area abusivamente trasformata in parcheggio per Tir?
Come sempre chiediamo un intervento a tutela della legalità. L'accampamento irregolare è solo una conseguenza secondaria di una situazione di illegalità e abusivismo da troppo tempo tollerata in tutta l'area.
CQSA
CQSA
giovedì 21 giugno 2018
TRA DIECI GIORNI NUOVA RIUNIONE CON L'ASFALTI BRIANZA
LE RADICI A SANT'ALBINO; I RAMI IN TUTTO IL MONDO
Per una volta, in questo spiacevole clima di intolleranza montante parlo di me e cerco a Sant'Albino le radici di una cultura diversa...
Paolo Teruzzi (il "webmaster" del CQSA)
PREMESSA - COSA INTENDO PER "RADICI"
MEMORIA E' CULTURA - CULTURA E' METTERSI NEI PANNI
DEGLI ALTRI
Credo di averlo appreso proprio dai racconti di mia
madre e soprattutto dall'immagine che lei mi restituito di suo padre Paolo, mio
nonno.
PREMESSA
(tratta da un articolo pubblicato in passato).
Io sono
brianzolo. Potrei definirmi padano…se la Padania esistesse. I miei antenati
erano contadini. Non conoscevano vacanze e ancor meno viaggi di piacere. Non
avevano neppure molta dimestichezza con la lingua italiana e la loro lingua
madre era il dialetto. Abitavano in una frazione di Monza costituita da quattro
cascine e qualche cortile. Un mondo stanziale, immoto, chiuso, verrebbe da
pensare. Ma…
Il mio
bisnonno si chiamava Riva Davide. Era di certo uno dei pochi in grado di
leggere in tutta S. Albino (Monza). Come abbia fatto ad imparare resta un
mistero. Nacque probabilmente nel 1844. Un fratello di Davide, Riva Gerardo, in
modo per noi almeno altrettanto sorprendente era approdato a Parigi dove,
partendo probabilmente da garzone di muratore divenne architetto con tanto di
“Legion d’onore” o analoga onorificenza francese (come è possibile verificare
visitando la sua bella tomba nel cimitero di Monza).
Tra i figli
di Davide il maggiore, Riva Guido, nato nel 1877, quando raggiunse l’età di una
decina d’anni venne messo sul treno tutto solo e approdò dallo zio Gerardo a
Parigi. Lì, qualche anno dopo, cominciò ad appassionarsi alla politica e presto
divenne un socialista “massimalista”. Forse dei dissapori con lo zio (ma questa
è solo una nostra congettura) lo fecero emigrare a Zurigo dove gestì per anni
una “Trattoria Lombarda” nella quale con la compagna zurighese Ottilia Anna
Kuster ospitò spesso gratuitamente socialisti di tutta Europa, dalla Balbanoff
al giovane Mussolini, allora renitente alla leva. Ai tempi del fascismo
Mussolini in persona, forse per riconoscenza, lo convocò a Milano ma Guido si
guardò bene dall’andarci. O meglio ci puntò piede ma scoprì con fastidio che
l’usciere-guardia era un vecchio compagno socialista. Alla sua malcelata
sorpresa l’altro rispose: “Eh, Riva! Seri stuff da specià ‘l sol
dell’avvenire!” (“ero stanco di attendere il Sol dell’Avvenire”). Guido allora
uscì e poi mandò avanti la giovane figlia Irene a raccontare che il babbo era
dovuto tornare a Zurigo. Per decenni i familiari lo presero in giro dicendo: ”Che
stupido! Magari voleva nominarti Viceré dell’Abissinia!”.
La relazione
di Guido con Ottilia (che i piccoli Riva però chiamavano “Zia Elisa”) fu un po’
burrascosa. Forse lui…troppo italiano e lei…troppo svizzera tedesca. Così la
figlia Irene crebbe in Italia con la famiglia paterna mentre le altre due
figlie Rosa ed Anna vissero a Zurigo con la madre. Kurt Peyer, figlio di Anna
Riva, appena scomparso, si trasferì poi in Canada ed ebbe figli e nipoti che
fortunatamente sono ancora in contatto con noi. Anche a Zurigo ho ancora
parenti.
Mio nonno
Paolo Riva, secondogenito di Davide, nato nel 1879, ebbe meno occasioni di
viaggiare. Ma fece due anni di militare in Sicilia, a Bagheria, attorno
al 1900, più o meno ai tempi in cui è ambientato il film di Tornatore. Amò
profondamente quel paese a suo dire bello e ospitale, imparando tra l’altro a
mangiare le olive che in “Padania” erano allora ignote. Durante la prima guerra
mondiale, ormai piuttosto anziano per la battaglia, fu mandato come secondino
al carcere militare di Gaeta. Fu nauseato dalle violenze inferte ai detenuti,
per lo più disertori, spesso giudicati tali solo per essere rientrati in ritardo
da una licenza, magari per il funerale di un figlio. Allora chiese di andare al
fronte dove ebbe un ottimo rapporto coi commilitoni del sud e imparò a cantare
tutte le canzoni napoletane.
Un mio
trisnonno materno, Bertani Giuseppe da Villa Cortese (Mi) si trasferì a
Busto Arsizio e da lì in Argentina con figli e nipoti (una decina di persone).
Era (probabilmente) il 1882. Lui aveva già 54 anni e non riuscì ad adattarsi.
Tornò lui solo ed il figlio Gerolamo, mio bisnonno, lo ritrovò alla stazione di
Busto Arsizio seduto sul marciapiede, sconsolato e più misero (pusé puarètt) di
quando era partito. Coi parenti argentini, residenti a Buenos Aires in Calle
Aguirre, i vecchi mantennero relazioni epistolari fino a metà del 1900. Mia
nonna Virginia Bertani corrispondeva con una cugina sua coetanea di nome Zemira
(secondo altri Zaira). Finora i miei tentativi di ritrovare contatti con loro
risultano vani.
Del mio
trisnonno paterno Teruzzi Antonio si dice che a fine 1800 se ne sia andato in
Brasile, da solo, forse per motivi di cuore. Nessuno ne ha più saputo nulla.
Tra i
parenti acquisiti, mio suocero, Martinengo Rino, era un vero “milanesùn” e
parlava un vivace meneghino. Ma come per la maggior parte dei milanesi le sue
origini erano “ariose”. I suoi genitori erano padovani, dei Colli Euganei
(Arquà Petrarca ed Este).
Io invece ho
due figlie indiane, del Kerala. Figlie adottive, naturalmente. Vini, la più
grande, ha due bellissimi bimbi (italo-indiani). Un maschietto di cinque anni
che si chiama Suryen (Sole in hindi) e una bimba di un anno che si chiama
Nami (che in giapponese significa "onda"). Lovely, detta Lally,
l’altra figlia, studia il cinese e ora è in Cina perché ha vinto una borsa di
studio. Il suo ragazzo è di Cantù. Lui ha tre fratelli naturali e un fratello
adottivo di origine albanese, unico dei quattro che parli fluentemente
brianzolo, lavorando da anni con ruvidi mobilieri canturini.
La figlia di
mia sorella, Iris, invece, ha fatto una tesi su Cuba. E’ stata alcuni mesi all’
Università de L’Avana. Così ha conosciuto e sposato un ragazzo cubano, Roger,
nato in “Plaza de la Revolucion, Avana, Cuba” (così recitano testualmente i
suoi documenti!). Quando Roger è andato a votare alle primarie del PD uno
scrutatore vecchio compagno comunista leggendo la sua carta d’identità ha avuto
un moto di irrefrenabile emozione ed è balzato sull’attenti gridando “Osti,
compagno! Piazza della Rivoluzione, Avana, Cuba!”. Come se non bastasse il
testimone di nozze di Iris e Roger è stato Alberto Granado, il mitico compagno
del Che nelle scorribande latinoamericane descritte ne “I diari della
motocicletta”!
Forse per
tutto ciò che ho raccontato sopra, nonostante io sia incontestabilmente
brianzolo e credo anche un po’ celta (mia madre ha capelli biondi ed occhi
azzurri e mio nonno era soprannominato “al russ” cioè il rosso) la proposta di
“piccola apartheid” avanzata qualche anno fa dal leghista Salvini (carrozze
separate per gli immigrati) mi disturbò assai stimolando la mia vena
poetico-ironica. Tanto che mi scappò questa letterina allo stesso:
11/05/2009
Per Matteo
Salvini - Quesito (in dialetto): su che carrozza deve viaggiare la mia
famiglia?
Caro
Salvini, te scrivi in dialett inscì te capiset (ma te'l set de bun el dialet?).
Mi sun munsciasch e de brughé (monzese/brugherese) de tut i generasiun (serum
minga nobili e rivi domà ai mè trisnoni). Dumà mia nona materna l'era
“furestera”, ma de Bust Arsizi. Per la mia mié l'è pusé dificil. Sua mama e i
so antenà in de Lisùn. El so papà l'era de Milan (el parlava propi de
milanesùn) ma i so de lu eren del Veneto (teruni de l'alta Italia, se diseva
una volta).
I mè do
tusann però in indian (adutà)! La pusè granda adèss la specia un fiulìn. El
papà del mascèt l'è propi briansoeu.
Se poeu vegn
anca la mia neuda (la tusa de mia surèla) ven foeura un alter catabui (un
casino) perché lé l'ha spusà un bagai de Cuba! Per furtuna per adess a gann no
de fioeu e se risparmia un alter prublema.
Fam
savè in che manéra podum andà in gir cui mèzi public. Tegn présént che i mè tusann
gan la citadinansa italiana ma la pèl un pò scurèta e se ghè in gir i rundi (le
Ronde leghiste) poeu dass che ghe tuca andà in la carosa di
extracumunitari. El me neudin per adess el so no m'è 'l végnerà foeura!
Te sét un bel sacramént!
PS: ma ti te
set propi de Milan o ariùs cumè l'ex diretùr de la Padania, la
sindacalista Moro e la mié del Bossi? O magari te vegnet giò cun la pièna
de la Val Brembana o i tò antenà purtaven i bricòi (contrabbandieri) in Val
Telina...
Ma se ghe
pensi ben, a la fin de la féra, me interèsa pu savè nagòt.
A bun cunt,
fa un bel mesté.....SALVINI, TACHES AL TRAM! (dedré, inscì se incuntrum no!)
...
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