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venerdì 4 settembre 2020

AB: questo test non s'ha da fare

Al momento la Provincia, secondo quanto riportato da Il Giorno, non ha autorizzato AB a riattivare l'impianto per i test richiesti per il 2 e 3 settembre. L'articolo non indica le motivazioni della mancata autorizzazione. Dalla Relazione ARPA sull'attività di controllo svolta in sito nel mese di giugno, con test al camino sulle emissioni, era emerso il superamento dei Componenti Organici Volatili rispetto alla soglia prevista dall'Autorizzazione Unica Ambientale. Ricordiamo che il superamento dei limiti COV, soprattutto il Benzene (elemento maggiormente riscontrato), sostanza cancerogena e mutagena, può produrre oltre ai tumori, malformazioni genetiche, leucemie, gravi irritazioni a naso, occhi, gola, pelle (Fonte: Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, IARC). Ci fa piacere notare che anche il Sindaco Capitanio faccia riferimento a questo importante dato di fatto. Se ricordate bene, il suo primo commento a caldo delle Relazioni Arpa era molto rassicurante "Arpa sottolinea che non emergono anomalie sulla qualità dell'aria".Ecco il link al suo primo post.

su









martedì 1 settembre 2020

AB HA FRETTA DI RIAPRIRE - SECONDO NOI VA CHIUSA DI CORSA!












Una sola precisazione sul bell'articolo di Antonio Caccamo che trovate sotto. Ricordiamo a tutti che Arpa ha indicato chiaramente che tra i COV (Composti organici volatili) emessi in eccesso che violano le disposizioni dell'AUA (Autorizzazione unica ambientale) vi è il BENZENE, materiale potenzialmente cancerogeno. 
Sulla base di questo sforamento la Procura, dopo un primo sequestro (settembre 2019) disposto per irregolare gestione rifiuti ha provveduto (22 Luglio 2020) ad un secondo sequestro per irregolarità nelle emissioni.

Dunque Asfalti Brianza ha fretta.
Ma cosa ha fatto negli ultimi sei anni per meritarsi una sia pur minima credibilità?
Ora ha presentato (si presume) un ennesimo programma di interventi mitigativi. Ma l'aveva già promesso nel 2016 e poi nel maggio 2018 e nell'estate 2019. I pochi passi fatti (nuovo bruciatore, consentito dall'ordinanza di Capitanio del 13/8/2019) ebbero effetti catastrofici e un peggioramento ulteriore della situazione. Ora una nuova ordinanza di Capitanio ha consentito un intervento di "nebulizzazione" suggerito da un consulente nuovo. Ipotesi che la stessa perizia commissionata dal Comune di Concorezzo (15/6/2020) ha liquidato anticipatamente come non utile a sanare le tante e tali inadempienze per le quali il ritorno ad una situazione di legalità prevede "tempi tanto lunghi da risultare imprevedibili".
Al camino continuano a confluire emissioni non consentite (dall'area di stoccaggio e di carico, ma anche dal miscelatore; mediante convogliamenti illegali, non previsti dall'AUA).
All'impianto si collega un nastro trasportatore illegittimo (non previsto da AUA) che, guarda caso, parte dalla montagna di fresato. Fresato che non si può assolutamente utilizzare ma che lo stesso Vincenzo Bianchi ha confessato di usare (vedi verbale ARPA del settembre 2019).
Il filtro dell'impianto continua ad essere quello a tessuto (a manica) che è in grado di abbattere solo le polveri ed i materiali grossolani. Sarebbe adatto ad un impianto efficiente che usi solo materie prime. Lo stesso Capitanio ha candidamente ammesso alle Iene che se si usassero solo le materie prime normate non si produrrebbe alcun odore molesto...E allora?
Evidentemente 6 anni di puzze e di emissioni di gas potenzialmente cancerogeni confermano che un impianto obsoleto come questo, gestito da un management che nei decenni si è distinto solo per non saper dare risposte serie alle lamentele delle popolazioni circostanti (Segrate prima; Monza, Brugherio, Agrate e Concorezzo ora) non è più "mitigabile".
Lasciamo perdere il fatto che, come noto, un'azienda insalubre di prima classe come questa non potrebbe stare in un abitato ma la sfilza delle irregolarità è annosa e praticamente infinita.
L'AUA avrebbe consentito lo stoccaggio di 1200 mc di fresato (da non utilizzare comunque nella produzione). Negli anni Asfalti Brianza ha ammassato (nel silenzio totale delle varie autorità preposte) circa 25.000 mc di materiale del tutto non caratterizzato (né per qualità né per provenienza). Avrebbe già dovuto smaltire nei siti deputati questo rifiuto entro il 24/1/2020 e non l'ha fatto. Ora dovrebbe farlo entro il 30 settembre 2020 provvedendo contestualmente alla precisa caratterizzazione (cosa è e da dove veniva; ma come farà in assenza di qualsiasi documentazione d'ingresso?) di tutto il materiale, liberando tra l'altro l'area di rispetto di 200 metri dal pozzo di acqua potabile (altra grave violazione che è costata una diffida ATO ancora aperta e la minaccia da parte di ATO MB di chiedere alla Provincia il ritiro dell Autorizzazione).

ASFALTI BRIANZA VA DELOCALIZZATA. ANZI, VISTO LA SUA STORIA, VA CHIUSA PER SEMPRE A TUTELA DI FUTURE ALTRE POPOLAZIONI DA (NON) INQUINARE.

CQSASD





DOMANI E DOPODOMANI: PRONTI A SEGNALARE QUALSIASI INQUINAMENTO PROVENIENTE DA ASFALTI BRIANZA!





NOSTRE NOTE AGLI AGGIORNAMENTI DI IERI DAL SINDACO CAPITANIO.

EVIDENZIAMO DUE ASPETTI:

1) IL GRAVE SUPERAMENTO DELLE EMISSIONI RIGUARDA IN PARTICOLARE IL BENZENE (CANCEROGENO)

2) ASFALTI BRIANZA HA CHIESTO ALLA PROVINCIA (CHE POTREBBE DARE IL SUO ASSENSO) DI POTER EFFETTUARE DELLE PROVE NELLE GIORNATE DEL 2 E DEL 3/9/2020 (CIOE' DOMANI E DOPODOMANI). Non casualmente forse si scelgono giorni in cui la gente comincia a tappare le finestre la notte. Ebbene prepariamoci tutti a segnalare immediatamente ogni anomalia:
  •  tramite il modulo che trovate sul blog
  • segnalando alla polizia locale di Concorezzo
  • segnalando ai carabinieri di Concorezzo

MAGGIORI DETTAGLI SU COME OPERARE LE SEGNALAZIONI LI TROVATE QUI:



ED ECCO IL TESTO DI CAPITANIO.

Aggiornamenti dal Sindaco Capitanio:
 Asfalti Brianza, alcuni aggiornamenti
Le attività di produzione del conglomerato bituminoso sono state sospese a fine Luglio dalla Provincia di Monza e Brianza per il superamento dei valori in concentrazione del parametro “COV totale” (Composti Organici Volatili) stabiliti nell’autorizzazione provinciale AUA (Autorizzazione Unica Ambientale).

Le attività resteranno sospese fino alla data del 30 settembre e in ogni caso sino all’avvenuta e completa ottemperanza degli adempimenti richiesti.
Tra questi adempimenti c’era la richiesta di presentazione di un piano di intervento entro il giorno 14 agosto sull’impianto di produzione del conglomerato bituminoso, necessario a garantite il rispetto dei valori limite alle emissioni che sono attualmente previsti (piano che l’azienda ha presentato e che è in fase di valutazione).
Il Piano di intervento prevede in particolare:
1. la caratterizzazione e il dimensionamento sotto il profilo emissivo dell’impianto
2. la captazione e il convogliamento delle emissioni diffuse che sono presenti nello stabilimento (come, ad esempio: aree di stoccaggio dei materiali; trasporto dei materiali; alimentazione dell’impianto di essiccazione; zona di scarico del materiale nel silo del prodotto finito; scarico dei materiali sui camion deputati al trasporto; etc.)
3. il trattamento delle emissioni ai fini del rispetto dei valori limite che sono stabiliti nel provvedimento di AUA e, in ogni caso, sono previsti dalle norme vigenti
4. il contenimento delle emissioni odorigene
5. il cronoprogramma di realizzazione degli interventi previsti nel piano di intervento
 L’azienda dovrà inoltre presentare allo Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP) di Concorezzo, entro il termine del 15 settembre, la “Comunicazione” o la “Domanda di autorizzazione” per la modifica dell’impianto (conseguente alla presentazione del piano di intervento);
La Provincia di Monza e Brianza ha inoltre stabilito a fine Luglio il divieto di prosecuzione di attività di gestione dei rifiuti vietando nei fatti alla ditta la possibilità di ritirare rifiuti all’interno dell’insediamento. La Ditta deve rientrare nei quantitativi autorizzati (per singola tipologia) entro la data del 30 settembre 2020 dando la priorità al recupero/smaltimento dei rifiuti stoccati all’interno della fascia di rispetto del pozzo di emungimento ad uso potabile sito sulla SP 13 loc. Malcantone. Asfalti Brianza ha chiesto nel corso dell’estate una deroga a questo piano smaltimento rifiuti ma la Provincia di Monza e Brianza lo ha confermato in toto.
Pochi giorni fa l’azienda ha chiesto alla Provincia di Monza e Brianza la possibilità di effettuare alcuni test nelle giornate del 2 e 3 Settembre per verificare alcuni interventi presentati nella relazione tecnica. La Provincia sta valutando la richiesta.
Arpa ha chiesto molti chiarimenti sui documenti presentati da Asfalti Brianza e l'azienda dovrà chiarire quegli aspetti prima di avanzare delle proposte.

domenica 30 agosto 2020

30/8/2020 - AGGIORNAMENTI SU ASFALTI BRIANZA DAL SINDACO CAPITANIO

 Asfalti Brianza, alcuni aggiornamenti
Le attività di produzione del conglomerato bituminoso sono state sospese a fine Luglio dalla Provincia di Monza e Brianza per il superamento dei valori in concentrazione del parametro “COV totale” (Composti Organici Volatili) stabiliti nell’autorizzazione provinciale AUA (Autorizzazione Unica Ambientale).
Le attività resteranno sospese fino alla data del 30 settembre e in ogni caso sino all’avvenuta e completa ottemperanza degli adempimenti richiesti.
Tra questi adempimenti c’era la richiesta di presentazione di un piano di intervento entro il giorno 14 agosto sull’impianto di produzione del conglomerato bituminoso, necessario a garantite il rispetto dei valori limite alle emissioni che sono attualmente previsti (piano che l’azienda ha presentato e che è in fase di valutazione).
Il Piano di intervento prevede in particolare:
1. la caratterizzazione e il dimensionamento sotto il profilo emissivo dell’impianto
2. la captazione e il convogliamento delle emissioni diffuse che sono presenti nello stabilimento (come, ad esempio: aree di stoccaggio dei materiali; trasporto dei materiali; alimentazione dell’impianto di essiccazione; zona di scarico del materiale nel silo del prodotto finito; scarico dei materiali sui camion deputati al trasporto; etc.)
3. il trattamento delle emissioni ai fini del rispetto dei valori limite che sono stabiliti nel provvedimento di AUA e, in ogni caso, sono previsti dalle norme vigenti
4. il contenimento delle emissioni odorigene
5. il cronoprogramma di realizzazione degli interventi previsti nel piano di intervento
 L’azienda dovrà inoltre presentare allo Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP) di Concorezzo, entro il termine del 15 settembre, la “Comunicazione” o la “Domanda di autorizzazione” per la modifica dell’impianto (conseguente alla presentazione del piano di intervento);
La Provincia di Monza e Brianza ha inoltre stabilito a fine Luglio il divieto di prosecuzione di attività di gestione dei rifiuti vietando nei fatti alla ditta la possibilità di ritirare rifiuti all’interno dell’insediamento. La Ditta deve rientrare nei quantitativi autorizzati (per singola tipologia) entro la data del 30 settembre 2020 dando la priorità al recupero/smaltimento dei rifiuti stoccati all’interno della fascia di rispetto del pozzo di emungimento ad uso potabile sito sulla SP 13 loc. Malcantone. Asfalti Brianza ha chiesto nel corso dell’estate una deroga a questo piano smaltimento rifiuti ma la Provincia di Monza e Brianza lo ha confermato in toto.
Pochi giorni fa l’azienda ha chiesto alla Provincia di Monza e Brianza la possibilità di effettuare alcuni test nelle giornate del 2 e 3 Settembre per verificare alcuni interventi presentati nella relazione tecnica. La Provincia sta valutando la richiesta.
Arpa ha chiesto molti chiarimenti sui documenti presentati da Asfalti Brianza e l'azienda dovrà chiarire quegli aspetti prima di avanzare delle proposte.

CAPONAGO - LA VERGOGNOSA VICENDA DI CAVA VITALI - DAL 2015 L'IMPIANTO VA SMANTELLATO MA...

Con Asfalti Brianza pensavamo di avere visto di tutto. Ma la vicenda dei nostri amici di Caponago è ancora più paradossale e vergognosa. Cercheremo di aiutarci vicendevolmente.

Dopo tutti i passaggi legali il Consiglio di Stato decreta che l'impianto dei Vitali è stato edificato in dispregio  delle norme e va smantellato. Ebbene, dopo 5 anni nulla è stato fatto!


A proposito...Chi ha realizzato la nuova rotonda LIDL a Concorezzo?
Parebbe l'impresa Vitali...






Sulla vicenda di Caponago leggi qui una serie di articoli.

2015 - Caponago, Cava Vitali deve essere smantellata. Anche per il Consiglio di Stato - Cronaca Caponago

https://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/caponago-cava-vitali-deve-essere-smantellata-anche-per-il-consiglio-di-stato_1110682_11/

2017 - https://www.mbnews.it/2017/12/cava-vitali-chiusura-entro-il-31-dicembre-sindaco-monitoreremo-la-situazione/

https://primamonza.it/cronaca/cava-vitali-la-societa-dovra-versare-788mila-euro-al-comune/

Vitali in Sardegna (2019) https://www.galluraoggi.it/olbia/puzza-impianto-catrame-aria-irrespirabile-21-dicembre-2019/





FACCIAMO RETE! UN ALTRO COMITATO CON CUI COLLABORARE! “NO AL BITUMIFICIO DI MONTIRONE”. PROTESTA DEGLI ABITANTI SOTTO LA PROVINCIA DI BRESCIA – Radio Onda d`Urto








Siamo già in contatto con gli amici di Montirone (BS) e presto cercheremo di costruire con loro e con altri comitati simili un coordinamento efficace.

Vedi il post e segui l'audio di Radio Onda D'Urto.



CQSASD



“NO AL BITUMIFICIO DI MONTIRONE”. PROTESTA DEGLI ABITANTI SOTTO LA PROVINCIA DI BRESCIA – Radio Onda d`Urto


vedi anche:

https://www.bresciaoggi.it/territori/bassa/un-onda-bianca-contro-il-bitumificio-l-appello-al-prefetto-1.8172367



ED ECCO LA PAGINA FACEBOOK DEL COMITATO

https://www.facebook.com/groups/2718991231711495/

sabato 29 agosto 2020

IL DEGRADO NON E' DI SANT'ALBINO - SEMMAI E' DELLA POLITICA


Cogliamo l'occasione di questo titolo (che trovate nell'articolo sotto) per ribadire che Sant'Albino non è affatto un luogo di degrado.
A dispetto della disattenzione totale delle Amministrazioni (e in particolare di questa che è in carica) Sant'Albino non è affatto un Bronx. Conserva ancora le caratteristiche di una piccola comunità abitata da gente decentemente socievole e decentemente attenta al proprio contesto di vita. C'è molta più sporcizia, degrado ed esplosione di criminalità in centro (cosa di cui ovviamente non gioiamo, in quanto monzesi). L'articolo in oggetto, scritto peraltro dal sempre bravo Martino Agostoni si occupa di un fatto di cronaca specifico ma il titolista, come spesso accade, ha scelto un titolo ad effetto ma fuorviante. L'ammasso di rifiuti al parcheggio della Piscina non è opera di santalbinesi, così come il contratto col gestore che tanti problemi ha dato non l'abbiamo certo definito noi. Vero che a Sant'Albino non c'è nulla e che nessuno si preoccupa di fornire alla cittadinanza alcunché. Non c'è una banca, non c'è una posta, non c'è neppure un bancomat! Non c'è un mercato rionale. I collegamenti con autobus sono scadenti  e per la verità mancano proprio qui i quattrocento metri di ciclabile per raggiungere Monza. Se si realizzasse qualcosa del genere forse la gente smetterebbe di utilizzare la ormai secolare formula:"Vado a Monza!". Del resto i santalbinesi dicono "vado a Monza" da sempre e ciò vorrà pur dire qualcosa rispetto ad un altrettanto secolare sentimento di abbandono ed emarginazione rispetto alla "grassa" Monza del centro. Quel poco che c'è a Sant'Albino nasce dalla collettività santalbinese, da iniziative personali e/o collettive, senza alcun supporto serio da parte di chi di dovere.



clicca per ingrandire l'articolo:















COSE DA FARE

Qui sotto riportiamo un cartellone del nostro Comitato che riassumeva (al 2015) le cose fatte e da fare.
Delle cose da fare per ora nulla è stato realizzato. Restano inevase le questioni "zona 30" in paese, la sempre pessima situazione della Rotonda di Viale Industrie, la sistemazione di Piazza Pertini, le aree agricole ad est di Via Adda che sulla carta sono un Parco ma che restano preda di abusivismo e degrado; il mancato collegamento di tale area agricola al Pane (Parco agricolo nord est di Vimercate); la mancanza di una biblioteca/area feste che si potrebbe realizzare di fronte alla scuola; la bonifica dell'area di Via Offelera che grazie all'impegno di Legambiente (e col contributo dei residenti di Via Caprera e nostro) è stata sottratta ad attività criminali; l'esclusione al traffico pesante di tutto il tratto che va da Malcantone a Via Offelera (come promesso dal Vicesindaco Villa su sollecitazione nostra e del Sindaco Troiano); la sistemazione della ciclabile di Via Adda e della sua segnaletica; la realizzazione del tratto di ciclabile necessario a congiungere la ciclabile Villoresi con la ciclabile di Via Adda garantendo un percorso continuo di decine e decine di chilometri; la garanzia di non rinnovare l'affitto alla CEM in Viale Industrie ed il ritorno di questa area illegittimamente occupata ad una destinazione verde e magari al Parco del Ricordo proposto da Cristina Daniotti e Antonio Ruggiero; la garanzia della delocalizzazione di Asfalti Brianza; la sistemazione dell'area fra Orto comunitario, parco giochi e parcheggio della Piscina con una vera area verde e ciclabile; ecc. ecc. ecc.
Chiediamo a tutti i santalbinesi (e sandamianesi) di prepararsi perché, nonostante l'emergenza Covid, riparta l'impegno per ottenere qualcuno di questi risultati. Di certo valuteremo i nostri amministratori dai fatti e non dalla propaganda e dalle inaugurazioni.

CQSASD












giovedì 20 agosto 2020

Il Cem si allarga. Detto Fatto; le promesse erano altre

Il Cem si allarga. Detto Fatto; le promesse erano altre
La salute dei cittadini non sta a cuore all'amministrazione di Monza. Due vicende sono lì a testimoniarlo. Sulla prima la giunta rimane nelle retrovie senza prendere decisioni e lasciando campo libero ad altri interessi. Sulla seconda, invece, da' il via libera all'ampliamento di un sito che proprio non ci dovrebbe essere.
I due siti in questione sono quello di Asfalti Brianza e di Cem, che si trovano a poche centinaia di metri l'uno dall'altro. Sul primo, classificato come impianto insalubre di prima categoria, la questione è nota. Sul secondo – un impianto di trattamento rifiuti – bisogna tornare all'ottobre del 2019 per valutare cosa sta accadendo oggi. A quell'epoca su invito del Pd, il consiglio comunale aveva votato unanimemente per non rinnovare il contratto di affitto dell'area. Non solo, spulciando tra le cronache di quei giorni è possibile trovare le parole del vicesindaco Simone Villa, che affermava di condannare “le scelte fatte in precedenza proprio perchè l’attività si è insediata a ridosso del centro abitato determinando disagi sonori, oltre a ripetute segnalazioni di disturbi di altro tipo. Opteremo per il mancato rinnovo della concessione. Ci teniamo a rafforzare la nostra posizione perché, non solo vogliamo chiudere il contratto, ma desideriamo, in un’ottica di restituzione e risarcimento, riqualificare l’area e metterla a disposizione di quanti hanno patito in questi anni dei reali disagi”.
Detto fatto. Non solo la concessione è stata rinnovata ma pare che il Comune abbia anche deciso di ampliare proprio su quell'area la piattaforma ecologica comunale. Tutto senza rispettare quanto previsto dal pgt del 2017, quando la giunta, di colore diverso, aveva deciso che quell'area avrebbe avuto una destinazione agricola.

Asfalti Brianza, la Provincia: "I rifiuti devono essere portati via" - Cronaca - ilgiorno.it

Solo una imprecisione nell'articolo. Asfalti Brianza ha accumulato illecitamente negli anni (senza che alcuna autorità di controllo intervenisse) circa 30.000 mc di fresato (non caratterizzato; non se ne sa né l'origine né la composizione) mentre l'AUA ne autorizzava solo 1.200. Asfalti Brianza, a dispetto delle sue continue violazioni dell'AUA e inadempienze pretende dora in poi di "bruciare" nei nostri polmoni l'intera montagaa (non i soli 1200 mc).

leggi qui l'articolo:

Asfalti Brianza, la Provincia: "I rifiuti devono essere portati via" - Cronaca - ilgiorno.it



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domenica 16 agosto 2020

Asfalti Brianza e quelle misurazioni un po' così... (di "A Monza x Esempio")

Ringraziamo "A Monza x Esempio" dell'attenzione. Ribadiamo che accanto a rilevazioni poco significative "sull'aria della zona" fatte in epoca di lockdown in realtà nell'unico giorno di controllo al camino con la produzione "quasi a regime" (dice la relazione stessa) ARPA ha rilevato un costante sforamento delle emissioni gassose ed in particolare del benzene (cancerogeno). Ha segnalato questo dato alla Procura che ha provveduto immediatamente al sequestro. Tutto ciò è difficile da far rilevare alla stampa e da far giungere al pubblico dei lettori anche grazie alle restituzioni edulcorate e manipolatorie del Sindaco di Concorezzo Capitanio che ovviamente ha tutto l'interesse a mettere sotto silenzio il fatto che anche e sopratutto grazie alla sua ordinanza del 13/8/2019 (quella che ha consentito l'installazione del nuovo bruciatore) migliaia di cittadini dell'area circostante Asfalti Brianza possano essere stati esposti a emissioni nocive e cancerogene per un anno intero!
Ma se la Procura ha sequestrato subito a causa delle irregolarità delle emissioni evidentemente la favoletta di Capitanio ("la qualità dell'aria è buona") non sta molto in piedi.

CQSASD  







A Monza X Esempio
12 h
Asfalti Brianza e quelle misurazioni un po' così...
Nessuna deroga, Asfalti Brianza deve smaltire il fresato entro la fine di settembre. L'azienda aveva chiesto una deroga a cui la Provincia ha risposto con un no. Nel frattempo sono arrivati i risultati dei campionamenti dell'aria svolti da Arpa. Per l'ente è tutto nei limiti di legge e ha escluso pericoli per la salute. Ma c'è un particolare che potrebbe inficiare le misurazioni: nel periodo in cui sono state effettuate il bitumificio lavorava a regime ridotto.
In ogni caso, Arpa ha messo sul tavolo alcuni vincoli piuttosto stringenti per il via libera della produzione. Un punto su cui si discuterà a settembre. Per ora rimane il blocco della produzione imposto dalla Procura di Monza conseguente ad alcune violazioni delle prescrizioni autorizzative.
Classificata come azienda insalubre di prima classe, i residenti della zona chiedono che il bitumificio venga spostato e che nel frattempo si attuino tutte le misure necessarie (e promesse da tempo) per mitigare l'impatto delle lavorazioni. Una richiesta sempre più urgente anche alla luce della volontà di Asfalti Brianza di non provvedere allo smaltimento della montagna di fresato. Ad oggi l'unica misura adottata da parte della famiglia Bianchi, proprietaria dell'impianto, è l'installazione di un nuovo bruciatore che nessuna autorità esterna all'azienda ha mai controllato come è prassi in casi come questi. Per di più, fanno notare i residenti della zona, ancora non è stata installata alcuna cappa di contenimento che dovrebbe poter filtrare le particelle dei residui di lavorazione, in particolare quelle più piccole, che corrispondono anche a quelle più pericolose.
Comitato Di Quartiere S.Albino Monza La Rondine Concorezzo
#asfaltibrianza