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venerdì 1 aprile 2022

DISAGIO GIOVANILE - UNA POLITICA SORDA E SENZA PROSPETTIVE

Lo abbiamo già denunciato un sacco di volte. In città e soprattutto in periferia non si fa nulla per i giovani, specie per quelli più svantaggiati sul piano socio ecomico e culturale. Non bastano i cani antidroga e i nuclei speciali. Occorre disseminare le periferie di luoghi di aggregazione e sport in cui figure professionali preparate aiutino i ragazzi a crescere in ambienti sani e stimolanti. Ma a certi politici tutto ciò interessa poco. A loro porta più voti l'insicurezza diffusa che poi premia "in cabina" la loro ipocrita propaganda securitaria.   

Concordiamo con l'intervento di Piffer che riportiamo sotto



Stiamo assistendo all’epilogo di una strategia politica evidentemente fallimentare. Non dobbiamo chiederci cosa sta succedendo oggi ad un’intera generazione che sembra smarrita, dobbiamo chiederci cosa non è stato fatto negli ultimi dieci anni per evitare tutto questo.
Centri di aggregazione, educativa di strada, sport, in una parola: PREVENZIONE.
Presto potrete leggere tutte le nostre proposte sul programma elettorale.
Articolo di MonzaToday nei commenti.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "MONZATODAY CRONACA Botte e rapine per un drink o una sigaretta: le notti violente delle baby gang a Monza Tredici giovanissimi coinvolti dall'indagine condotta dai carabinieri di Monza: dieci sono minorenni Jessica Signorile 1 aprile 2022 CARABINIERI MONZABRIANZA f MONZA TODAY Una delle aggressioni in città"
Valentina Snormale Secondo e altri 16
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giovedì 31 marzo 2022

domenica 27 marzo 2022

Monza al buio - appalto congelato per errori di calcolo

Va beh, può succedere (a Monza)...


Monza rimane (per ora) al buio: appalto congelato per “errori di calcolo” - Cronaca Monza (ilcittadinomb.it)

RACCOLTA RIFIUTI - QUALCOSA NON FUNZIONA

 




I 100 ANNI DI FRANCESCO BAIO

 


AUGURI PER I 100 ANNI DI GIUSI MELZI

 


















PER UNA VERA PARTECIPAZIONE

Riportiamo il documento di Roberto Crippa di Cederna relativo al tema del Regolamento delle Consulte. Lo troviamo in gran parte condivisibile. 

A nostro avviso la partecipazione non fa parte degli interessi e delle competenze di questa Giunta.

CQSASD 


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Discussione importante quella iniziata il 21 Marzo in Consiglio Comunale sul tema della Partecipazione.

Probabilmente l’attuale maggioranza “blinderà” il regolamento, tendendo ad approvarlo nella sua stesura originaria.

Una partecipazione solo di facciata non sarà però utile alla città, non aiuterà la nostra comunità in una crescita responsabile.

Siamo proprio sicuri che le dieci Consulte di Monza siano realmente rappresentative dei territori di riferimento?

Nella mia esperienza di ex iscritto alla Consulta Cederna/Cantalupo, mi sono spesso “scontrato” con la scarsa conoscenza delle dinamiche di quartiere da parte di alcune associazioni, iscritte alla Consulta solo perché lì erano riuscite a trovare una sede per la loro attività.

Succede solo a Cederna?

Non credo.

Per ovviare a questo tipo di situazioni, forse sarà necessario inserire nel regolamento altri parametri di valutazione.

Non trattandosi di organi elettivi, si dovrà elaborare un altro modo per legittimare chi chiederà l’iscrizione alla Consulta di un quartiere.

Per poter parlare in nome di altri, per poter decidere in nome di altri, si dovrà dare vita ad un percorso di reciproche legittimazioni e riconoscimenti.

Anche l’Amministrazione Comunale dovrà riconoscere alle Consulte pari dignità, pur nel rispetto dei reciproci ruoli.

Guardare dall’alto in basso, chiedere pareri consultivi su progetti già “confezionati” non è dignitoso e non aiuta nessuno.

La storia di questi ultimi cinque anni, a Cederna e in tutta Monza, è intrisa di incapacità amministrativa, di silenzi imbarazzanti, di mancati coinvolgimenti.

Le competenze non si improvvisano, non si acquisiscono in un paio di “incontri formativi”.

Non basta la buona volontà di iscritti e coordinatori.

L’attuale Amministrazione ha “cassato” fin da subito il progetto “AB Città”, non considerando che per far decollare un elemento tanto importante (la partecipazione!!!) servono professionisti, competenze, percorsi virtuosi, anche di apprendimento e di continua verifica  sugli obiettivi raggiunti e da raggiungere.

Spero in un cambio di passo, di ruoli, in una rinnovata capacità di riflessione e di sintesi.

Per arrivare a quartieri più vivibili, più inclusivi, più solidali.

Si cresce in partecipazione anche decentrando servizi, creando continue occasioni d’incontro e di socialità, portando, in ogni singolo quartiere, eventi culturali di spessore.

Tanti piccoli “focal points” che possono accendere, stimolare, aiutare.

Per fare questo servono luoghi deputati ad accogliere.

Quali sono, dove sono questi luoghi a Cederna/Cantalupo?

Servono sale capienti, a Cederna ed in ogni quartiere di Monza, per organizzare eventi, manifestazioni, incontri.

Luoghi accoglienti per dare a tutti la possibilità di partecipare, di fare esperienza di bellezza.

Quella esperienza che non è mai neutra, che non può lasciare indifferenti, che stimola e facilita il cambiamento.

Nella bozza di regolamento, che Vi apprestate a discutere, non c’è alcun accenno alla creazione di “laboratori di progettazione partecipata” di quartiere.

Nulla a che fare con le commissioni e i sottogruppi presenti in alcune Consulte.

Trovate in rete ampia “letteratura” in materia.

Vi chiedo la cortesia di intervenire anche su questo tema durante la discussione in aula.

Spero di essere riuscito a trasmetterVi, almeno in parte, il mio pensiero.

Vi ringrazio per l’attenzione e Vi auguro una buona serata.

Un cordiale saluto.

r.c.   


martedì 22 marzo 2022

A PROPOSITO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA


Potrebbe essere un'immagine raffigurante bicicletta e attività all'aperto
L’ultima perla dell’assessore all’Ambiente
Più passano i giorni e anziché migliorare la situazione peggiora: poco alla volta tutte le inefficienze della nuova raccolta differenziata vengono a galla.
I mezzi che raccolgono la spazzatura intasano le vie della città negli orari di punta. Bloccano il traffico, in diversi quartieri si muovono in concomitanza con l’uscita degli studenti dalle scuole. E per di più sono vecchi e inquinanti; alla faccia della sostenibilità tanto sbandierata da questa amministrazione di centrodestra.
Chi pensava fosse un fatto dovuto al rodaggio dei primi giorni si è dovuto ricredere. Gli orari per la raccolta dei sacchi coincide con quello in cui c’è maggiore traffico sulle strade. Un problema che si aggiunge a una difficoltà atavica. Breve inciso: del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile non c’è traccia.
L’assessore alla partita, Martina Sassoli, insieme ad altri esponenti della giunta ha sostenuto che il nuovo servizio è stato pensato per “migliorare il decoro urbano”. Se volevano peggiorarlo cosa sarebbe dovuto succedere? Non basta trovarsi a passeggiare per la città e trovare sacchi della spazzatura in attesa di essere ritirati? Addirittura ci sono negozi che se li ritrovano davanti all’ingresso quando alzano le saracinesche per far entrare i clienti.
Solo un paio di giorni fa, nella piazza dell’Arengario c’erano sette camion della Sangalli. Vecchi, con 25 anni di onorata carriera sulle spalle, rumorosi e inquinanti, come ha fatto notare più di un cittadino. Forse nel bando bisognava chiedere che il parco mezzi fosse efficiente ed ecologico. Esistono, ma magari il sindaco e i suoi assessori non ne sono a conoscenza, mezzi elettrici, ibridi o al limite euro 6. Hanno ragione i cittadini che si stanno lamentando: “La colpa non è di chi usa quei mezzi, ma di chi ha scritto il bando”, dicono in sintesi molti monzesi.
La terza città della Lombardia si presenta così: con sacchi di spazzatura abbandonata in strada (secondo alcuni assessori la colpa sarebbe dei cittadini che ancora non hanno capito), invasa da mezzi obsoleti e col traffico congestionato per aver previsto orari di raccolta poco lungimiranti.
Intanto i contributi devono pagare “zitti e buoni”, come cantano i Måneskin.
(Foto tratta da Facebook dall’account di Paola Lorenza Ghezzi)