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domenica 21 febbraio 2021

25/2/2021- ASFALTI BRIANZA - LE ISTITUZIONI NON DEVONO SOTTOSTARE ALLE PROVOCAZIONI DI AB (DIFFONDETE VIA MAIL IL NOSTRO APPELLO)


Il 25/2/2021 ci sarà l'ennesima riunione di Conferenza Servizi per decidere della richiesta di nuova AUA (Autorizzazione unica ambientale) avanzata da Asfalti Brianza. Sarà una riunione decisoria il che significa che se nessun ente si oppone la richiesta potrebbe venire accolta. 

Restano tuttora in vigore varie disposizioni contro l'Azienda:

  • sequestro decretato dalla Procura della Repubblica a settembre 2019 per illecita gestione dei rifiuti.
  • sequestro disposto dalla Procura della Repubblica a luglio 2020 per superamento dei limiti di legge previsti per le emissioni. 
  • diffida ATO MB del novembre 2019 per illecita gestione degli scarichi fognari.
  • determina della Provincia di MB  del  novembre 2020 con cui si impedisce ad Asfati Brianza di trattare i rifiuti (il famoso fresato d'asfalto) e se ne dispone la cancellazione dal Registro delle aziende autorizzate.
  • Intanto la montagna di fresato che andava smaltita entro il 24/1/2020 resta là quasi intatta.

La riunione del 25/2 è l'ennesimo rinvio dopo quelli del 29/11/2019 - 10/1/2020 - 22/1/2020 - 8/7/2020 - 30/9/2020, tutti motivati da inadeguata documentazione e mancato rispetto delle prescrizioni da parte di Asfalti Brianza.

Per questa nuova riunione AB avrebbe dovuto presentare integrazioni concernenti vari aspetti non in regola.

Asfalti Brianza ha accompagnato la solita montagna di scartoffie (perizie pagate ad hoc) con una lettera del 9/2/2021 diretta alla Provincia di MB (referente per l'AUA) in cui nella sostanza dice:

1) ho inserito degli ugelli per la nebulizzazione. Questi ridurranno le emissioni odorigene ma... il sequestro (colpa vostra) mi impedisce la messa a regime dell'impianto e la reale valutazione dell'efficacia).

2) La Provincia mi chiede il contenimento delle emissioni diffuse (nostra nota: convogliamento di tutte le emissioni al camino e filtri diversi da quelli attuali che sono inadeguati a contenere le emissioni cancerogene rilevate anche da ARPA nel suo unico controllo al camino del 30/6/2020) in quanto vi sono abitazioni vicine. Ebbene io, Asfalti Brianza, non farò queste modifiche e anzi respingo queste richieste perché sono le abitazioni ad essere illegittimamente in sito (si noti che Rancate ha qualche secolo). Giudico queste richieste "atipiche" ed anzi ritengo che siano incostituzionali e violino il principio di libertà di impresa e di lealtà della pubblica amministrazione.

Ebbene se risposte del genere fossero date da un onesto cittadino in seguito al controllo dei fumi della caldaia domestica le ripercussioni sarebbero sicuramente pesanti ed immediate.

Non vogliamo pensare che le varie Istituzioni coinvolte possano concedere nuovamente proroghe o rinvii a questa proprietà che dal 2016 elude ogni richiesta di mitigazione delle emissioni e il cui passato è reperibile a tutti in rete.  Se si trattasse di un' azienda meritevole di dialogo (per quanto azienda insalubre di 1^ classe che non deve stare in un abitato) ci batteremmo comunque per una delocalizzazione. Trattandosi di questa proprietà che dopo le vicende di Segrate ha riproposto le stesse dinamiche a Concorezzo l'unica misura opportuna è la chiusura. 

Invitiamo a veicolare questo nostro appello alle seguenti mail istituzionali 

con oggetto: Conferenza Servizi 25/2/2021 per Asfalti Brianza

provincia-mb@pec.provincia.mb.it

m.caccia@provincia.mb.it

aua@provincia.mb.it

ambiente@pec.provincia.mb.it

dipartimentomonza.arpa@pec.regione.lombardia.it

e.pantano@ato.mb.it

ato-mb@cgn.legalmail.it

protocollo@pec.ats-brianza.it

brianzacque@legalmail.it

grandiclientitai.brianzacque@legalmail.it

protocollo@comune.concorezzo.mb.legalmail.it 

monza@pec.comune.monza.it

protocollo.brugherio@legalmail.it

comune.agratebrianza@pec.regione. lombardia.it



venerdì 19 febbraio 2021

ASFALTI BRIANZA: ARROGANZA E NUOVE PROVOCAZIONI - INVITIAMO LE ISTITUZIONI AD UN SUSSULTO DI REAZIONE


Asfalti Brianza dal 2016 è indicata da un sacco di cittadini di una vasta area (che ricomprende Concorezzo, Agrate, Brugherio e Monza) come causa di un inquinamento intollerabile. Da allora partecipa a tavoli e richiede modifiche dell'autorizzazione senza mai adeguarsi alle richieste delle istituzioni e avendo ancora tutto fuori regola (come attestato dalla stessa perizia del 15/6/2020 commissionata dal Comune di Concorezzo).

La Conferenza dei Servizi per Asfalti Brianza del 30/9/2020 è stato un flop. Da parte dell'azienda mancavano i documenti necessari ed è stata rinviata...a data da destinarsi (ora sappiamo che la prossima è il 25/2/2021). Ma in realtà si trattava della Conferenza del 26/11/2019 rinviata per lo stesso motivo al 10/1/2020 e poi al 22/1/2020. Con la variabile che il 17/1/2020 Asfalti Brianza, priva dei requisiti ha un lampo di genio e "rinuncia" a questa AUA per chiedere un'AUA "più ambiziosa", mirante al raddoppio della produzione e all' uso libero della "montagna" di presunto fresato (nessuno sa cosa sia davvero) nella produzione. Ma anche qui non ha le carte necessarie e si rinvia all' 8/7/2020. Malauguratamente  mancano ancora i documenti e si rinvia al 30/9/2020. Ora la domanda è: se tu, semplice cittadino, avessi una pendenza, tipo una multa da pagare, non saresti felice di una controparte pubblica così comprensiva?

Intanto: 

Restano tuttora in vigore varie disposizioni contro l'Azienda:


  • sequestro decretato dalla Procura della Repubblica a settembre 2019 per illecita gestione dei rifiuti

  • sequestro disposto dalla Procura della Repubblica a luglio 2020 per superamento dei limiti di legge previsti per le emissioni 

  • diffida ATO MB del novembre 2019 per illecita gestione degli scarichi fognari

  • determina della Provincia di MB  del  novembre 2020 con cui si impedisce ad Asfati Brianza di trattare i rifiuti (il famoso fresato d'asfalto) e se ne dispone la cancellazione dal Registro delle aziende autorizzate.

Intanto la montagna di fresato che andava smaltita entro il 24/1/2020 resta là quasi intatta. In realtà qualche spostamento interno c'è stato e ci spiegheranno che le varie collinette apparse qua e là sono diventate...ghiaietto, ottimo da buttare nella produzione...e nei polmoni della gente.

Ora, nonostante tutto ciò (e francamente ci chiediamo come sia possibile) ci si avvia il 25/2/2021 all'ennesima seduta di Conferenza dei servizi per rispondere a nuova richiesta di AUA e per tale istanza Asfalti Brianza il 9/2/2021 ha prodotto  l'ennesima caterva di scartoffie. Tonnellate di pagine sottoscritte da agenzie pagate cui non corrisponde mai una virgola di interventi effettivi di mitigazione delle emissioni.


COSA DICE ORA ASFALTI BRIANZA (9/2/2021) 

EMISSIONI

Il 10/11/2020 sono stati fatti, per conto della Procura della Repubblica, controlli ARPA sulle emissioni. Ovviamente Asfalti Brianza parla solo di emissioni odorigene, trascurando del tutto la questione delle emissioni cancerogene. Asfalti Brianza sta volta promette una riduzione delle emissioni odorigene grazie agli ugelli nebulizzatori istallati (vedi sotto qualche osservazione più specifica in merito). Aveva già promesso invano (nel 2018 e poi nel 2019) una riduzione del 70% delle emissioni mediante ricorso a un nuovo bruciatore (istallato il 13/8/2019 grazie alla scellerata ordinanza del Sindaco Capitanio che ha proibito così ogni controllo preventivo da parte della Provincia). Il tentativo fu fallimentare ed anzi del tutto controproducente. Fioccarono 900 segnalazioni circostanziate in meno di un mese. Questa volta Asfalti Brianza si limita a promettere (bontà sua) una riduzione del 44%. Ovviamente anche questa volta lamenta che a causa del sequestro il nuovo impianto è "provvisorio" e "non a regime" e che tutto sommato le valutazioni sul suo effettivo funzionamento andranno rinviate. L'atteggiamento di Asfalti Brianza è sempre lo stesso: cominciate a darci l'autorizzazione a ripartire e poi vedremo di monitorare di tanto in tanto se gli ugelli funzionano davvero. In modo provocatorio conclude che, al limite, si potrebbe avviare la procedura degli "annusatori" prevista dalla DGR 3018.

CONVOGLIAMENTO DELLE EMISSIONI DIFFUSE

Nel corso della Conferenza dei servizi del 30/9/2020 (che ricordiamo era il prosieguo di quelle del 2019 sempre rinviate per mancanza di documentazioni adeguate) la Provincia di Monza e Brianza ha richiesto, dice Asfalti Brianza, l'installazione di "sistemi di captazione delle emissioni diffuse considerando la particolare ubicazione dell'insediamento produttivo e la presenza nell'interno di aree residenziali"
Tutti ricordiamo che la stessa Relazione Osmotech finanziata e prodotta da AB (diciamo " a propria discolpa") ammette l'emissione di sostanze cancerogene ma solo (dice) in un diametro di 500 metri. Tutti sappiamo che in realtà vi sono case a 50 metri e varie attività commerciali in un raggio di meno di100 metri. Tutti sappiamo anche che il nucleo di Rancate è li da secoli! Eppure Asfalti Brianza la mattina del 9/2/2021 ci comunica che il nuovo PGT di Concorezzo definisce (o meglio definirà perché la riunione finale si terrà la sera del 9/2/2021) l'area come produttiva per cui sono le case ad essere lì illegittimamente! Evidentemente AB ha un filo comunicativo privilegiato con la Giunta di Concorezzo che invece noi poveri cittadini non meritiamo!
In ogni caso Asfalti Brianza liquida la richiesta di effettuare questi lavori di convogliamento delle emissioni diffuse rispondendo che si tratta di una "richiesta atipica" per questo tipo di impianti. Richiesta che sarebbe giustificata solo da "particolari situazioni di rischio sanitario" che evidentemente qui, secondo Asfalti Brianza non sussistono. A sostegno delle proprie argomentazioni AB cita il Tavolo prefettizio del maggio 2020 in cui, pur ammettendo che non ci sono ancora dati forniti da ATS né dati completi, secondo l'Azienda non sarebbero emerse criticità. Altra balla colossale!
Infine Asfalti Brianza lamenta che tutte queste pretese da parte della Provincia violerebbero i principi costituzionali della libertà di impresa e della lealtà della Pubblica Amministrazione


ASFALTI BRIANZA : LA VERGOGNA DI UNA POLITICA CODARDA E SLEALE

Condividiamo la rabbia e la ripugnanza per questo modo di fare politica. 

INTANTO LA PROCURA DELLA REPUBBLICA MANTIENE IL SEQUESTRO MA GRAZIE ALL'ACCONDISCENDENZA DI MOLTE ISTITUZIONI ASFALTI BRIANZA IPOTIZZA DI RIAPRIRE! PREPARIAMOCI A RIPRENDERE UNA LOTTA SENZA TENTENNAMENTI O A PRIMAVERA TORNEREMO A RESPIRARE VELENO!

CQSASD









mercoledì 17 febbraio 2021

AGENTI CANCEROGENI - NORME PIU' STRINGENTI A TUTELA DEI LAVORATORI (E QUELLI DI ASFALTI BRIANZA CHI LI TUTELA?)




In data 11/2/2021 è stato emanato nuovo decreto che recepisce normative più stringenti in materia di agenti cancerogeni e mutageni (come gli idrocarburi policiclici aromatici, fra cui, ad esempio il benzene).

Il decreto, specificamente rivolto alla difesa del diritto alla salute sul posto di lavoro, testimonia, fortunatamente, una sempre maggior attenzione, in tutta Europa, alla tutela dell'uomo e dell'ambiente.

Spesso ci siamo interrogati con angoscia sulle conseguenze che le emissioni di Asfalti Brianza, in tutti questi anni, possano aver avuto sulla salute di migliaia di cittadini delle aree circostanti. Non possiamo  fare a meno di chiedere ancora una volta alle Istituzioni di indagare sulle condizioni di lavoro dei poveri dipendenti di Asfalti Brianza già denunciate dalla trasmissione "Le Iene" nei loro servizi video

(vedi qui: https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/search/label/%23ABLEIENE)


Promemoria:



oltre ai risultati ARPA del 30/6/2020 vi riproponiamo queste informazioni:






 


















vedi qui ulteriori informazioni e il testo del decreto :  https://www.certifico.com/sicurezza-lavoro/legislazione-sicurezza/70-decreti-sicurezza-lavoro/12862-decreto-11-febbraio-2021

lunedì 15 febbraio 2021

PGT DI CONCOREZZO E DI MONZA A COLPI DI SLOGAN : SI PROCLAMA ZERO CONSUMO DI SUOLO E SI PREPARANO COLATE DI CEMENTO

CONCOREZZO


In particolare su Concorezzo articolo dal Cittadino di Monza (del nuovo editore e del nuovo direttore; ahimé!): https://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/concorezzo-approvato-il-nuovo-pgt-a-consumo-zero-di-suolo-critiche-le-opposi_1386062_11/

Brevi estratti: "A livello tecnico il disegno urbanistico della Concorezzo del futuro prevede il consumo zero del suolo, la tutela del verde e la riqualificazione dell’esistente oltre ad aver identificato in via Kennedy l’area dove dovrebbe sorgere la nuova Rsa.

Nostro commento: c’era l’occasione di far chiudere Asfalti Brianza ecc. e non lo si è voluto fare!

Ma anche a Concorezzo molti giustamente si lamentano: 


CEMENTO IN VIA KENNEDY. DA CHE PARTE STA LA POLITICA?
Qualche giorno fa vi abbiamo parlato del piano di cementificazione previsto per via Kennedy voluto dall'Amministrazione Capitanio, in continuità con quanto previsto da Lega e Forza Italia negli anni scorsi. Qui un link con alcuni dettagli sull'ultimo Consiglio Comunale: https://bit.ly/3aqhoJC.
Oggi vogliamo raccontarvi più precisamente quali sono gli interessi in gioco. Siamo sicuri capirete meglio perché rimane una profonda distanza tra noi e il Sindaco.
⭕ La nostra proposta è molto semplice: se si vuole realizzare l'RSA in via Kennedy è bene si faccia ad ovest del viale, riducendo al minimo il consumo di suolo, preservando il verde dell'area e rispettando le prescrizioni ambientali individuate dagli uffici della Provincia, che ad oggi impediscono l'edificazione ad est.
⭕ L'Amministrazione, invece, insiste nel voler realizzare l'RSA ad est e si è attivata per ottenere dalla Provincia la possibilità di aumentare il consumo di suolo. Perché? Così facendo, tutta l'area ad ovest resterebbe a completa disposizione dei costruttori privati, interessati a realizzare altri palazzi.
Non si tratta di una supposizione o di una ricostruzione parziale. Ancora una volta, sono gli atti pubblici a parlare chiaro. Scorrendo le immagini, potete leggere tre richieste identiche pervenute al Comune e depositate da tre operatori del mattone attivi sul nostro territorio: Devero Costruzioni, Bertolazzi e Habitat 99.
Facendo il proprio lavoro e con l'obiettivo di tutelare al meglio i propri interessi, questi operatori del mattone chiedono al Sindaco di predisporre l'RSA ad est di via Kennedy. Lo fanno in modo molto chiaro e riferendosi a interlocuzioni intrattenute con l'Amministrazione in precedenza.
‼ Anche la politica ha un lavoro da svolgere: trovare un punto di equilibrio capace di salvaguardare l'interesse pubblico, tutelando i cittadini che vivono nell'area, preservando l'ambiente e riducendo al minimo la speculazione edilizia, visti i molti sfitti e invenduti presenti sul nostro territorio.
Eppure l'Amministrazione Capitanio non vuole sentire ragioni e ha preferito rigettare tutte le proposte di mediazione messe in campo dal nostro gruppo, preferendo un approccio completamente in linea con i desiderata di Devero Costruzioni, Bertolazzi e Habitat 99. Il nostro modo di far politica è molto differente, innervandosi innanzi tutto sull'interesse della città e dei suoi cittadini.

CLICCA SULLE IMMAGINI PER INGRANDIRLE:








Sono un residente di Viale Kennedy. Alcune settimane fa abbiamo fatto una raccolta firme a sostegno di un’Osservazione al PGT, con lo scopo di consentire la costruzione della RSA (che ha uno scopo sociale), ma impedendo al tempo stesso lo scempio edilizio che si prospetta. Sono state raccolte firme non solo di residenti, ma anche di cittadini che amano quest’area verde naturale. Potete trovare a al link https://www.youtube.com/watch?v=_i7CGeoikJQ la registrazione della seduta del Consiglio del 5/2, dove al momento 4:09:30 si discute la petizione dei cittadini. Invito tutti a dedicare 15 minuti del proprio tempo a guardare il dibattito sulla petizione per farsi una propria opinione. Io la mia ce l’ho: Concorezzo è destinato a diventare un paese sovraffollato, dove la qualità della vita diminuirà per tutti, tranne per quei pochi che diventeranno più ricchi. Più che Borgo del Futuro, parlerei di Quartiere Dormitorio degli Anni ’50. Per quanto riguarda “giardini privati e parchetti per bambini”, che qualcuno confida saranno resi disponibili tra le palazzine, mi sembra una favoletta triste oltre che discutibile (perché giardini privati e non parchi pubblici, allora?).
Seduta del 05/02/2021
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MONZA

 A MONZA  NON SIAMO MESSI MEGLIO!





























La giunta parla di riqualificazione ma si dimentica l'area dell'ex-Macello.
Una riqualificazione che somiglia, troppo, a una cementificazione. Il piano della giunta di centrodestra è stato squadernato nel corso degli ultimi consigli comunali ed è stato approvato dalla maggioranza. Gli emendamenti presentati dalla sinistra, compatta, sono stati di fatto respinti in toto.
Sono 106 le aree per cui c'è il semaforo verde. Tutti di privati, che grazie alle pieghe delle legge regionale con cui sono stati approvati, potranno godere di un indice di edificabilità maggiore del 25 per cento rispetto al normale. Non solo: di pari passo avranno diritto anche a una riduzione del 50 per cento degli oneri urbanistici.
Aree dismesse e di degrado, dice la maggioranza, ma in realtà quelle che possono essere classificate come tali sono solamente 19.
Al contrario zone che meriterebbero un intervento, realmente abbandonate, di cui si discute da tempo, sono state volutamente ignorate. È il caso dell'ex-Macello. Questa sì una superficie contaminata e lasciata a se stessa da decenni, divenuta ricovero di sbandati e che, invece, non è stata nemmeno presa in considerazione; nonostante la minoranza abbia chiesto il suo inserimento nelle varianti al Pgt per poterla finalmente bonificare e riqualificare. Un'area pubblica, quest'ultima, è bene ricordarlo.
Eppure, pare che intorno all'ex-macello l'unica preoccupazione della giunta di centrodestra sia quella di sbarrare gli accessi attraverso i quali i senza fissa dimora riescono a entrare. Dallo scorso giungo, aveva sottolineato l'assessore alla Sicurezza, Federico Arena, la zona è sotto osservazione e per dirla con le sue parole, rilasciate tempo fa un giornale: “La polizia locale è impegnata ogni giorno a riportare la legalità e a contenere le sacche di degrado urbano. Ma non basta, perché, altrimenti, entro qualche giorno li ritroveremo ancora lì”, riferendosi a questo come all'unica problematica dell'area.
Ecco, forse si poteva allargare il discorso: l'occasione e gli strumenti per riqualificare c'erano e sono proprio quelli adottati dalla sua giunta, ma non sono stati presi in considerazione.


Però ci sono dubbi di incostituzionalità!


Le varianti restano al palo
Addio cemento, la legge regionale che prevede la possibilità di edificare fino al 25 per cento in più dei volumi consentiti dal Piano del governo del territorio sarebbe incostituzionale.
E così l'idea della giunta di centrodestra di cancellare lo strumento urbanistico pensato dall'amministrazione Scanagatti potrebbe essere spazzato via dalle carte bollate. Le 106 aree individuate dal Comune, quasi tutte di privati, dovrebbero soddisfare un requisito particolare, cioè dovrebbero essere aree dismesse e di degrado, ma quelle che soddisfano a pieno titolo i requisiti in realtà sarebbero solo 19.
A Palazzo, qualcuno pensava di poter inserirsi tra le pieghe della legge per ridisegnare la Monza del futuro, ma pare che non sarà più possibile. Ora, infatti sulla possibilità offerta da Regione pende la spada del tar, il Tribunale amministrativo regionale, che sollecitato dal comune di Milano ha deciso di vederci chiaro. La sentenza è di là da venire, ma pare che i giudici abbiano già puntato il dito contro il fatto che non vengano rispettate le "prerogative comunali" in materia di a pianificazione urbanistica. C'è poi un altro aspetto su cui si concentra l'attenzione: la legge regionale sembrerebbe troppo rigida rispetto alle differenti realtà locali. E come se non bastasse finirebbe per incentivare l'abbandono degli edifici in vista del premio del 25 per cento. Che va a braccetto con una riduzione del 50 per cento degli oneri urbanistici a favore di chi interviene (costruisce).
Una scorciatoia che potrebbe saltare quindi, e che rimette tutto a posto. La mancanza di programmazione si fa sentire, anche in questo caso.