Buongiorno, 
non
 so se possa interessare ma vorrei motivare ulteriormente la mia 
posizione espressa, a commento di un precedente articolo, rispetto alle 
Vs. proposte per il PGT, rispondendo alle controdeduzioni del presente 
post:
1 – invecchiamento quartiere
Non conosco i dati da voi 
menzionati; quello che so è che quando andavo alla Manzoni c’erano 2 
sezioni per anno; mi risulta (anche se non ne sono sicuro) che ora ce ne
 sia una soltanto. Inoltre, come dite anche Voi, un buon numero di 
bambini arrivano da fuori (soprattutto da S. Damiano). E sono bambini i 
cui genitori hanno dovuto “emigrare” in cerca di una casa e che qui 
hanno solo i nonni. Ciò mi sembra indicativo del progressivo 
invecchiamento della popolazione.  
Nel mio piccolo conosco almeno 5 
famiglie di amici di S. Albino che una volta sposati sono andati a 
vivere a S. Damiano. Tutte hanno mandato i figli all’asilo parrocchiale.
 E di queste 3 mandano i figli alla Manzoni. Non saranno numeri 
statistici ma è una fotografia della realtà. 
2 – Bisogno di alloggi
Sicuramente
 l’esempio del condominio di via Adda è calzante. Ma perché non parlare 
ad esempio del condominio di via Bande Nere (accanto alla bocciofila) i 
cui appartamenti mi risulta siano stati acquistati, in pieno periodo di 
crisi, prima ancora della conclusione dei lavori.
Ovviamente in 
questo genere di cose hanno una grossa influenza i prezzi, la posizione,
 la qualità, le caratteristiche del costruito, … e chi + ne ha, + ne 
metta.
Penso che se gli amici di cui sopra avessero trovato appartamenti appetibili nel quartiere, magari non si sarebbero trasferiti.
Come già detto non sono del parere di cementificare il verde, né di costruire ecomostri o grattacieli.
Ma
 non ridurrei gli indici delle aree occupate. Li aumenterei anzi, per 
incentivare chi ha un terreno, magari occupato solo dalla casettina 
degli “antenati”, a pensare di vendere a chi potrebbe realizzare qualche
 micro-intervento plurifamiliare senza ulteriore consumo di suolo. 
Incentiverei
 con premi volumetrici il riuso di aree industriali dismesse (come 
l’area di via Micca/via Fanfulla da Lodi) Altrimenti ci terremo a vita 
un’area fatiscente e probabilmente inquinata, attualmente non appetibile
 per i problemi di bonifica. 
E perché non utilizzare aree verdi residuali, ormai nemmeno più coltivate? 
Alcuni esempi:
-
 In via Bande Nere, l’area Candy dietro l’oratorio… quale miglior modo 
per ottenere il completamento della viabilità fra oratorio e villa del 
conte;
- le aree di via Sardegna da voi menzionate.
Non ritengo 
utile commentare in questa sede la notizia degli alloggi ai detenuti 
(cosa alla quale sono comunque ovviamente contrario).
3 – Quartiere deserto
Non
 voglio essere polemico ma continuo a non capire come si possano 
pretendere servizi senza un adeguato bacino di utenza in grado di 
sostenerli.
Questo vale sia per i servizi pubblici che per quelli privati (banca, posta, negozi di prossimità, attività sportive).
Come
 ho già detto nel mio precedente intervento, ne abbiamo un esempio 
lampante a San Damiano dove questi servizi sono presenti non perché 
siano supportati dall'intervento del pubblico ma perché chi li gestisce 
ne ha un guadagno dato dal bacino di clientela garantito dalla 
popolazione residente.
Senza contare che un quartiere più popoloso ha anche un peso “politico” maggiore sulle decisioni dell’Amministrazione Comunale.
Dal
 mio punto di vista ritengo dunque senza dubbio preferibile uno sviluppo
 dei servizi autonomo e guidato dagli effettivi bisogni di una comunità 
in sviluppo, piuttosto che quello forzato o deciso a tavolino, magari da
 qualche amministratore in vena di promesse elettorali, che non tenga 
conto delle necessità del contesto in cui i servizi vengono collocati. 
Lascerei
 perdere infine il discorso della vocazione agricola del territorio, a 
mio avviso anacronistico, e dell'espansionismo della Cina, a meno che 
non si voglia chiedere all’Amministrazione Comunale di “acquistare” un 
pezzo di Tavoliere delle Puglie :-).
Grazie per l'attenzione, lo spazio e il confronto.
Alessandro Pozzi